Saggio del Dante in Ravenna: (Rivista bolognese di scienze, lettere, arti e senole.).

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Fava e Garagnani, 1867 - 19 pages
 

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Page 524 - Del bello ovile ov'io dormii agnello Nimico ai lupi che gli danno guerra; Con altra voce ornai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò il cappello...
Page 524 - ... agnello, nimico ai lupi che gli danno guerra; con altra voce ornai, con altro vello ritornerò poeta; ed in sul fonte del mio battesmo prenderò '1 cappello; però che ne la fede, che fa conte l'anime a Dio, quivi intra' io, e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte. Indi si mosse un lume verso noi di quella spera ond'uscì la primizia che lasciò Cristo de...
Page 524 - L'uno al pubblico segno i gigli gialli oppone, e l'altro appropria quello a parte, sì ch'è forte a veder chi più si falli.
Page 530 - Quivi la donna mia vid' io sì lieta, Come nel lume di quel ciel si mise', " . Che più lucente se ne fe' il pianeta. E se la stella si cambiò e rise ; Qual mi fec' io che pur di mia natura Trasmutabile son per tutte guise!
Page 523 - Perocchè conosceva sua bontade, E la sua fantasia; ond'egli appieno Dato gli avea l'albitrio e libertade, Della qual fu più vago, al mio parere, Che di ricchezze o d'altra nobiltade. Provisione avea da cavaliere. Ed era ben servito ed onorato : Andare e star potea al suo piacere. E quel ch...
Page 531 - Vien dietro a me, e lascia dir le genti; Sta, come torre, fermo, che non crolla Giammai la cima per soffiar di venti. li Che sempre l'uomo, in cui pensier rampolla -* Sovra pensier, da sé dilunga il segno, Perché la foga 1* un dell
Page 531 - Dio, si cambiò facendosi oltre 1' usato lucente, si pensi quale mi facessi io, che per la mia qualità di creatura non immediata, sono necessariamente e continuamente trasmutabile a tutte le esteriori impressioni, piacevoli o dolorose ch'elle sieno.
Page 528 - Oh misera , misera patria mia ! quanta pietà mi stringe per te, qual volta leggo, qual volta scrivo cosa che a reggimento civile abbia rispetto!
Page 517 - Pietro Alighieri, chiamato forse per giudice , da Verona era venuto in Ravenna. Quivi abitò la contrada di santa Maria in Zenzanigola e di san Stefano in Muro: e quale abitator n. 4 di essa contrada fu egli richiesto in nome del cardinal del Poggetto nel 4 Gennaio i82i a dare le procurazioni ovvero il vitto all' arcivescovo di Bologna , che visitava la Chiesa vacante di Ravenna.
Page 510 - Saggio del Dante in Ravenna, lavoro diviso in quattro libri che sta tuttora compiendosi, Bologna 1867.

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