Istorie fiorentine, Volume 2Tip. all'insegna di Dante, 1839 - 630 pages |
Other editions - View all
Common terms and phrases
Adunque alcuna ambasciador del duca ambasciador Vinitiani andò Antonio avea avendo Averardo avesse avisati Avvegna dio Bologna buona Capitano CAPITOLO Capponi cardinale castello Cavalcanti cavaliere cavallaro chè chome chosì città cittadini colla Comune conciossia Conte Cosimo danari decto Gino decto testatore detto dice domande Duca di Milano effecto erano essendo facesse facto fanti fare fece figliuolo Fiorentini fiorini Firenze forze Francesco furono fusse Genova genti Gianfigliazzi Giovanni Gonfaloniere Gonfaloniere di Giustizia grandissima guelfi guerra hore ingiuria insino intentione lega legge lettera Lucca Luigi dal Vermo luogo Magliabech magnifica mandò medesimo messer Rinaldo messere Michele di Lando morte Niccolò Piccinino nimichevoli nimici niuno pace papa pare parole pericoli perocchè pigliare Podestà popolo potere predecto prese Puccio qualunche ragione Repubblica rimedio Rinaldo degli Albizzi risposta scrivere seguire Signoria stimò tucte uomini uomo Uzano veduto veggendo Veneziani Verghereto Vinegia volere
Popular passages
Page 1 - Ond' esta oltracotanza in voi s' alletta? Perché ricalcitrate a quella voglia, A cui non puote 'l fin mai esser mozzo, E che più volte v' ha cresciuta doglia? Che giova nelle Fata dar di cozzo ? Cerbero vostro, se ben vi ricorda , Ne porta ancor pelato il mento e 'l gozzo. Poi si rivolse per la strada lorda , E non fe
Page 574 - Di tradimenti, falsità ed inganni Contro a mia patria già maestro dotto; Però qui pendo col capo di sotto, E di messer Rinaldo son Giovanni.
Page 210 - Egli ha pieno per insino i privati de' frati delle sue palle 2 ; ed oracene non e' è più da murare fratescamente , ha cominciato un palagio, al quale sarebbe a lato il Culiseo di Roma disutile. Ed altri dicevano : Chi non murerebbe magnificamente, avendo a spendere di que...
Page 284 - La spada di quassù non taglia in fretta , Né tardo, ma' che al parer di colui. Che desiando o temendo l' aspetta. Ma rivolgiti omai inverso altrui . (.ir assai illustri spiriti vedrai , Se com
Page 215 - Lionardo d'Arezzo, il quale, col suo ornato stile, le cose vili e basse ha fatto magnifiche ed eccelse colla sua eloquenza - io dico vili e basse non tanto per loro stesse, ma per rispetto alle magnanime e altissime opere non meno de' Greci che de' Romani - ha equate le opere della nostra Fiorenza a quelle.
Page 168 - Sotto dimostramento d'avere del Papa non piccola ••• compassione, con ravvolte parole cautamente gli negavano la partita ; « e niente Il papale proposito non mutavano .... Teggendo I gran « patrizi!... la tanta pertinaci!;) d'Eugenio, abbandonarono II parlare, e • presero più bestiale modo....Avvegna dio che feeiono venire Agnolo « d'Anghlarl alla Castellina, con gente d...
Page 210 - Cosimo dei Medici spende i denari del Comune per le sue grandiose opere di architettura religiosa e per sostenere le imprese dello Sforza: • Avendo la moltitudine de...
Page 484 - ... plebe e di gentucca. Lo illustre cavaliere di messere Farinata degli Uberti si levò di suo luogo , e disse: Come asino sape così minuzza rape, e vassi capra zoppa se lupo non la intoppa. Questi due proverbii innestò in uno, dicendo: Come asino sape si va capra zoppa , così minuzza rape se lupo non la intoppa. E dette queste parole, trasse fuori la spada, dicendo, chea quell'ora voleva morire, che venire meno alla Repubblica.
Page 1 - Ma a questo così fatto indizio credo che sieno più tosto le republiche ei grandissimi popoli mossi e costretti ei gran signori, che non sono le speziali creature. Con ciò sia cosa che non è ragionevole che tanto divino provvedimento muova le celestiali intelligenze per sì piccola cosa, quanto è la debolezza d'un solo uomo; che non è altro che un soffio di un brieve venticello »M. Dove l'autore avanza la riserva del libero arbitrio che può resistere ai proponimenti delle stelle e insieme...
Page 560 - APPENDICE il più e il meglio. E poi seguì: Chi soda questa pace ? Guido non meno presto si levò da sedere, e mise mano alla spada, e trassela del fodero, e ad alta voce gridò: Questa spada è il mallevadore che addomandiamo , e quello che profferiamo.