Le opere di Galileo Galilei: Opere astronomiche. 1842-1853

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Società Editrice Fiorentina, 1843
 

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Popular passages

Page 462 - ... loro affezioni. Il tentar l'essenza, l'ho per impresa non meno impossibile e per fatica non men vana nelle prossime sustanze elementari che nelle remotissime e celesti...
Page 465 - Incognito, e l' altra di un Lettor di lingua greca nello Studio di Pisa, ed amendue le invio colla presente a VS Gli amici miei son di parere, ed io da loro non discordo, che non comparendo opposizioni più salde, non sia bisogno di risponder altro ; e stimano, che per quietar questi che restano ancora inquieti, ogni altra fatica sarebbe vana, non men 1 Saldo diteano.
Page 418 - ... così una nave, per essempio, avendo una sol volta ricevuto qualche impeto per il mar tranquillo, si moverebbe continuamente intorno al nostro globo senza cessar mai, e postavi con quiete, perpetuamente quieterebbe, se nel primo caso si potessero rimuovere tutti gl'impedimenti estrinseci, e nel secondo qualche causa motrice esterna non gli sopraggiugnesse.
Page 462 - ... all'altro. E se, domandando io qual sia la sustanza delle nugole, mi sarà detto che è un vapore umido, io di nuovo desidererò sapere che cosa sia il vapore; mi sarà per avventura insegnato, esser acqua per virtù del caldo attenuata, ed in quello...
Page 465 - Aristotele, sì che prontamente ed in gran numero si possino da diversi luoghi raccòrre ed accozzare per le prove di qualunque proposto problema, non vogliono mai sollevar gli occhi da quelle carte, quasi che questo gran libro del mondo non fosse scritto dalla natura per esser letto da altri che da Aristotele, e che gli occhi suoi avessero a vedere per tutta la sua posterità.
Page 396 - ... render certi che parimente non vi sia per essere; perché, quando in tali stelle fosse movimento alcuno simile ai movimenti delle Medicee o di altre stelle, già doveriano essersi separate o totalmente congiunte con la principale stella di Saturno, quando anche il movimento loro fosse mille volte più tardo di qualsivoglia altro di altra stella che vadia vagando per lo ciclo.
Page 464 - Apelle l'aver io scritto nella nostra favella fiorentina; il che ho fatto per diversi rispetti, uno dei quali è il non volere in certo modo abusare la ricchezza e perfezion di tal lingua, bastevole a trattare e spiegar e...
Page 132 - E cosi appunto, quando noi fanciullescamente avessimo avuto a formar la luna, galantissima ci saria parso di figurarla, dandole una rotondissima e pulitissima superficie: ma non già così ha inteso di far la natura. Anzi tra quelle diversissime scabrosità è credibile che ella mille misteri, da lei sola intesi, abbia rinchiusi.
Page 133 - ... superficie della terra, nella quale altro che la disparità dei mari e dei continenti, e la inegualità della parte terrea, non distinguerebbero; altrettanta ragione averiano di nominarla meno perfetta che se fusse di superficie pulitissima, quanta ne ha il...
Page 103 - ... si vede quella non essere altramente di superficie eguale, liscia e tersa, come da gran moltitudine di gente vien creduto esser lei, e li altri corpi celesti, ma all...

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