La divina commedia, Volume 1 |
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Adunque alcun allora altre anime assai aver bella Canto capo cerchio certo ch'è ch'io chiama ciascun cielo città colle coloro colui corpo credo cuore d'ogni Dante desiderio dice dietro dimostra dire disse diverse divina dolore Duca erano esprime essendo fanno fare fece fiera fondo forma forte forza fosse fosso furono gente gran intendere l'altro l'anima l'un l'uomo lascia legge lettore lingua Lombardi luna lungo luogo Maestro maggior male mano maraviglia mare mente mezzo mondo monte morte natura Nidob nome nota notano nuova occhi pare parlare parole passo pena pensiero penso perciocchè piedi piena poco Poeta porta possa posto poteva principio proprio punto quei ragione riguardo scrive segno segue seguente senso sentimento significa spiega spirito suono terra terzo testo tosto vale vece vedere venire Venturi vero verso vidi Virgilio viso vista vivo voce volte vuol
Popular passages
Page 338 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Page 53 - Acheronte. Allor con gli occhi vergognosi e bassi, Temendo no 'l mio dir gli fusse grave , 80 Infino al fiume di parlar mi trassi. Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio bianco per antico pelo , Gridando: Guai a voi anime prave: Non isperate mai veder lo cielo. 85 I' vegno per menarvi all' altra riva , Nelle tenebre eterne, in caldo e in gelo: E tu che se' costì, anima viva, Partiti da cotesti che son morti.
Page 15 - Tal mi fece la bestia senza pace , Che, venendomi incontro, a poco a poco Mi ripingeva là, dove il Sol tace.
Page 22 - Alle qua' poi se tu vorrai salire , Anima fia a ciò di me più degna: Con lei ti lascerò nel mio partire ; Che quell' iinperator , che lassù regna , Perch' io fui ribellante alla sua legge, Non vuoi che 'n sua città per me si vegna. In tutte parti impera, e quivi regge: Quivi è la sua cittade, e l'alto seggio: O felice colui , cu' ivi elegge ! Ed io a lui : Poeta, i...
Page 164 - E non fe' motto a noi; ma fé sembiante D'uomo, cui altra cura stringa e morda, Che quella di colui che gli è davante: E noi movemmo i piedi in ver la terra, Sicuri appresso le parole sante. Dentro v'entrammo senza alcuna guerra: Ed io, ch...
Page 230 - Come l'altre, verrem per nostre spoglie, Ma non però ch'alcuna sen rivesta ; Chè non è giusto aver ciò ch'uom si toglie. Qui le strascineremo, e per la mesta Selva saranno i nostri corpi appesi, Ciascuno al prun dell'ombra sua molesta.
Page 538 - ... d'Achille e del suo padre esser cagione prima di trista e poi di buona mancia.
Page 290 - Che passa i monti, e rompe mura ed armi; Ecco colei che tutto il mondo appuzza. SI cominciò lo mio Duca a parlarmi; Ed accennolle che venisse a proda, Vicino al fin de
Page 573 - Che per l' effetto de' suo' ma' pensieri, Fidandomi di lui, io fossi preso E poscia morto, dir non è mestieri. Però quel che non puoi avere inteso, Ciò è come la morte mia fu cruda, Udirai, e saprai se m
Page 49 - Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa, che invidiosi son d' ogni altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa, misericordia e giustizia gli sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa." Ed io, che riguardai, vidi una insegna, che girando correva tanto ratta, che d' ogni posa mi pareva indegna; e dietro le venia si lunga tratta di gente, eh' io non avrei mai creduto, che morte tanta n