Poesie milanesi

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A. Mondadori, 1921 - 395 pages
 

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Page 70 - Ahi quanto a dir qual' era, è cosa dura , Questa selva selvaggia ed aspra e forte , Che nel pensier rinnova la paura ! . Tanto è amara, che poco è più morte; Ma per trattar del ben, ch' i' vi trovai, Dirò dell' altre cose ch' io v
Page 86 - 1 chi, e '1 quale, Non pare indegno ad uomo d'intelletto; Ch'ei fu dell'alma Roma, e disuo 'mpero 20 Nell'empireo Ciel per padre eletto: La quale, e '1 quale, a voler dir lo vero, Fur stabiliti per lo loco santo, U...
Page 96 - Noi leggevamo un giorno per diletto di Lancilotto, come amor lo strinse; soli eravamo e senza alcun sospetto.
Page 90 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi ch...
Page 78 - Se vuoi campar d' esto loco selvaggio: Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo impedisce, che l' uccide : Ed ha natura si malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali, a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir con doglia.
Page 86 - Prima ch' all' alto passo tu mi fidi. Tu dici, che di Silvio lo parente, Corruttibile ancora, ad immortale Secolo andò, e fu sensibilmente: Però se l'avversario d'ogni male Cortese...
Page 96 - Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante. Mentre che 1' uno spirto questo disse, L' altro piangeva sì, che di pietade Io venni meno sì com' io morisse ; E caddi, come corpo morto cade.
Page 72 - E come quei che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'acqua perigliosa e guata; Così l'animo mio che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva.
Page 70 - Guardai in alto, e vidi le sue spalle Vestite già de' raggi del pianeta , Che mena dritto altrui per ogni calle. Allor fu la paura un poco queta, Che nel lago del cor m...
Page 74 - Ed una lupa , che di tutte brame Sembiava carca nella sua magrezza. E molte genti fe' già viver grame. Questa mi porse tanto di gravezza, Con la paura ch'uscia di sua vista, Ch'io perdei la speranza dell'altezza.

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