Daniele Manin e Giorgio Pallavicino: epistolario politico (1855-1857) con note e documentiL. Bortolotti e c., 1878 - 648 pages |
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Popular passages
Page 329 - Fate l'Italia e sono con voi, — se no, no. E dice ai costituzionali : Pensate a fare l'Italia e non ad ingrandire il Piemonte, siate Italiani e non municipali, e sono con voi: — Se no, no.
Page lxxxvii - Sentir, riprese, e meditar: di poco Esser contento: da la meta mai Non torcer gli occhi, conservar la mano Pura e la mente: de le umane cose Tanto sperimentar, quanto ti basti Per non curarle: non ti far mai servo: Non far tregua coi vili: il santo Vero Mai non tradir: né proferir mai verbo, Che plauda al vizio, o la virtù derida.
Page 500 - Accetto la monarchia, purché sia unitaria: accetto la » casa di Savoia, purché concorra lealmente ed efficacemente » a fare l'Italia, cioè a renderla indipendente ed una. — » Se no, no — cioè, se la monarchia piemontese manca alla » sua missione, cercherò di fare l'Italia con altri mezzi, » ed anche ricorrendo, ove bisogni, ad idee divergenti dal
Page 499 - Molti se ne rallegrano come d'un bene, alcuni lo deplorano come un male, nessuno può negare che sia un fatto. Ora i fatti non possono dall'uomo politico essere negletti: egli deve constatarli, e cercare di trame partito.
Page 499 - È dunque necessario ~'che all'idea monarchica sia fatta una concessione, la quale potrebbe avere per corrispettivo una convalidazione dell' idea unificatrice. A mio avviso, il partito nazionale d'Italia dovrebbe dire: « Accetto la monarchia, purché sia unitaria: accetto la » casa di Savoia, purché concorra lealmente ed efficacemente » a fare l'Italia, cioè a renderla indipendente ed una.
Page 183 - Voi ci proponete la bandiera neutra. Noi la respingiamo con tutte le nostre forze, non per amore al futuro re, ma per diffidenza. Noi non vogliamo che il re possa abbandonarci a mezzo dell'impresa; non vogliamo che l'interesse dinastico si serva della rivoluzione per combattere l'Austria, e della diplomazia per combattere la rivoluzione. Vogliamo compromettere il re, trascinandolo in una guerra rivoluzionaria; e noi lo trascineremo, provandogli che questa guerra è utile alla dinastia, necessaria,...
Page 425 - Piemonte in vece di salvar l'Italia, e si persuada che questa politica, la quale fu altre volte di profitto e di lode a coloro che la praticarono, oggi sarebbe (tanto i tempi sono mutati) di ruina e infamia certissima ai complici ed al paese.
Page 486 - Une déclaration analogue de la part de la presse périodique française serait un immense service rendu à la cause italienne. La question que je pose est celle-ci : Si, dans un avenir prochain ou éloigné, en usant des moyens que la Providence mettrait à notre portée , nous pouvions parvenir à atteindre notre but; si l'Italie, cessant d'être une simple dénomination géographique, pouvait devenir une individualité politique , puissante et prospère, cela pourrait-il être dangereux , ou nuisible...
Page 498 - Mazzini, mi parrebbe lecito nutrire la speranza ch'egli pure si lascerebbe indurre ad aggiungere un nuovo eminente servigio ai tanti già resi alla causa della diletta sua patria, sacrificando le preferenze di setta per entrare nel partito della nazione. La costituzione del...
Page 321 - Qu'on y songe bien : la question italienne est désormais une question européenne de premier ordre. 11 faut qu'elle soit résolue d'une manière conforme à nos indomptables aspirations de nationalité. » Jusque-là, et quoi qu'on fasse, nous nous agiterons toujours; il y aura toujours en Italie un foyer de trouble, une occasion de guerre , qui menaceront le repos de l'Europe et ne lui permettront pas de compter sur une paix durable.