Novelle di Antonio Cesari Veronese, aggiuntevi altre novelle

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G. Pedone Lauriel, 1856 - 220 pages
 

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Page 10 - Uomini fummo, ed or sem fatti sterpi : Ben dovrebb' esser la tua man più pia, Se state fossim' anime di serpi. Come d' un stizzo verde, che arso sia Dall' un dei capi, che dall' altro geme, E cigola per vento che va via ; Sì della scheggia rotta usciva insieme Parole e sangue : ond' io lasciai la cima Cadere, e stetti come l
Page 71 - Con lieto volto, ond' io mi confortai, Mi mise dentro alle segrete cose. Quivi sospiri, pianti ed alti guai Risonavan per l'aer senza stelle, Perch' io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d'ira, Voci alte e fioche, e suon di man con elle, Facevano un tumulto, il qual s' aggira Sempre in quell' aria senza tempo tinta, Come la rena quando a turbo spira.
Page 71 - Di Giove il foco d'alta nube piomba; Con tal tumulto, onde la gente assorda, Dall'alte cateratte il Nil rimbomba*: Con tal orror del latin sangue ingorda Sonò Megera* la tartarea tromba.
Page 37 - E li ciechi sopra notati, che sono quasi infiniti, con la mano in su la spalla a questi mentitori, sono caduti ne la fossa de la falsa oppinione, de la quale uscire non sanno.
Page 28 - 1 mio core Contra i fastidj , onde la vita è piena . Quest' un , Morte , m' ha tolto la tua mano : E tu , che copri , e guardi , ed hai or teco , Felice terra , quel bel viso umano ; Me dove lasci sconsolato, e cieco, Poscia che '1 dolce , ed amoroso , e piano Lume degli occhi miei non è più meco?
Page 157 - li fine intrinseco e prossimo del poeta non « è il giovamento , come alcun tenne, ma la « dilettazione degli intelletti comunali. » E certamente , secondo che a me pare, si è meritevole di grandissima lode colui , che con le soavissime arti 1...
Page 72 - Un fracasso d' un suon pien di spavento, Per cui tremavano ambedue le sponde; Non altrimenti fatto che d'un vento Impetuoso per gli avversi ardori, Che fier la selva, e senza alcun rallento Li rami schianta, abbatte, e porta fuori: Dinanzi polveroso va superbo, E fa fuggir le fiere e li pastori.
Page 79 - ... nostri bisogni, si risvegliano prima delle altre : e questo mostrandoci la filosofia , ella ne insegna , che se vogliamo fedelmente ritrarre nelle menti altrui ciò che abbiamo veduto, o immaginiamo di vedere, o ciò che sentiamo, ci...
Page 4 - ... internano nella ragione oratoria e nella poetica •, e questo fa che la gioventù esca da quello studio pasciuta di vano suono di parole , ed ignara di quella filosofia , che sola insegna a conoscere quali sieno le forme a ciascuna specie di scrittura convenienti , ea dirittamente usare secondo i diversi casi la regola.

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