Bellezze della Commedia di Dante Alighieri: dialoghi |
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alcun altra altresì anime anzi appunto assai avea aver bellezza bello buon Canto capo caso cerchio certo ciascuna colla colore colui concetto Conte costui credo Dante dice diletto dire disse dolore duca ecco erano esempi essendo esso eziandio facendo fare fece fondo forma forte forza furono gente gran guarda immagine innanzi intendere l'altro l'uno lascia legge letto lettore levar lingua lungo luogo maestro maggior male mano maraviglia medesimo meglio mente mette mezzo mondo morte natura nome notare nulla nuovo occhi pare parlare parole passo pena pensando persona piacere piedi piglia poco Poeta porta possa posta potuto preso proprio punto ragione Rosa sapere sarà Segue senso sentire simile spiega terra testa tocca Torel torna tratto troppo trovato uomo vale veder vedere veggo venire verbo vero verso vidi Virgilio vivo voglia volete volte vuol
Popular passages
Page 102 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 22 - Se vuoi campar d' esto loco selvaggio ; Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo 'mpedisce che l' uccide : Ed ha natura sì malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir di doglia.
Page 79 - Genti v' eran con occhi tardi e gravi, Di grande autorità ne' lor sembianti : Parlavan rado, con voci soavi.
Page 117 - Vuoisi così colà, dove si puote Ciò che si vuole, e più non dimandare.
Page 44 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore.
Page 226 - Quegli ch' usurpa in terra il luogo mio, II luogo mio, il luogo mio, che vaca Nella presenza del Figliuol di Dio, Fatto ha del cimiterio mio eloaca, Del sangue e della puzza, onde il perverso, Che cadde di quassù, laggiù si placa.
Page 332 - La gente nuova ei subiti guadagni Orgoglio e dismisura han generata, Fiorenza, in te; sì che tu già ten piagni. ' Così gridai colla faccia levata: E i tre, che ciò inteser per risposta, Guatar l' un l
Page 101 - Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette amore, Che conosceste i dubbiosi desiri?
Page 395 - Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto Di tua lezione, or pensa per te stesso, Com...