Dante, the WayfarerHarper, 1905 - 354 pages |
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Popular passages
Page 312 - Se mai continga che il Poema sacro, Al quale ha posto mano e Cielo e Terra, SI che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovile, ov...
Page 132 - Venimmo a lei : O anima Lombarda, Come ti stavi altera e disdegnosa, E nel mover degli occhi onesta e tarda ! Ella non ci diceva alcuna cosa ; Ma lasciavane gir, solo sguardando A guisa di leon quando si posa.
Page 203 - Movendo gli occhi che stavan sicuri, E pare stella che tramuti loco, Se non che dalla parte ond...
Page 320 - Poi mi rivolsi a loro e parla' io, E cominciai: Francesca, i tuoi martiri A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci Cospiri, A che e come concedette amore, Che conosceste i dubbiosi desiri?
Page 193 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti e intenerisce il core lo di c'han detto ai dolci amici addio; e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more, quand'io incominciai a render vano l'udire ea mirare una dell'alme surta che l'ascoltar chiedea con mano.
Page 321 - Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 17 - Risposi lui, voi non sareste ancora Dell'umana natura posto in bando: Che in la mente m' è fitta, ed or m'accora La cara e buona imagine paterna Di voi, quando nel mondo ad ora ad ora M...
Page 174 - Se tu riguardi Luni ed Urbisaglia, Come son ite, e come se ne vanno Diretro ad esse Chiusi e Sinigaglia: Udir, come le schiatte si disfanno, Non ti parrà nuova cosa nè forte, Poscia che le cittadi termine hanno.
Page 153 - Ch' avrà in te si benigno riguardo, Che del fare e del chieder, tra voi due, Fia primo quel che tra gli altri è più tardo. Con lui vedrai colui che impresso fue, Nascendo, si da questa stella forte, Che notabili fien l
Page 142 - Di qua, di là, di giù, di su gli mena; Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. 45 E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga; Così vid* io venir, traendo guai, Ombre portate dalla detta briga: Perch' io dissi : Maestro, chi son quelle 50 Genti, che l'aer nero si gastiga?