Commento sui primi cinque canti dell'Inferno di Dante: e quattro lettereImp. regia stamperia, 1819 - 103 pages |
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Accademia fiorentina Acheronte alcuna altra Amor angelo anime Apamea aria assai avea aver Babilonia Bagadet baleno balenò una luce Beatrice bella Benucci Boccaccio Boezio buja campagna Tremò Cairo canto CANTO QUINTO CANTO TERZO canzone Caronte cerchio ch'e ch'i chiama Cielo commentatori consolato costume credere d'Egitto d'Iddio d'ogni Daniello dannati Dante dice diede vento dire divina Eneide equivoco erano essendo esso eterna Fabbroni Falconieri fioco Francesca Galealto gentil grandissimo Iddio Inferno intendere l'altro l'anime Lancillotto Lancilotto legge lettera lettere Limbo lode Lorenzo Magalotti luce vermiglia luogo maggior manda maraviglio miseria morte mossa mostra niun notisi parla passo paura Petrarca Pier delle Vigne Piero pietà piglia preso Quinto Canto quivi ragione Scilla scrisse selva Semiramide senso sentimento Sicheo significato smarrito Soldano sonetti sostener la guerra spiega teologia terra terremoto terzetto terzo torna trova tuono vedere Vellutello venne venuta verisimile versi vidi Virgilio vuol γὰρ ἐν καὶ
Popular passages
Page 44 - E se di voi alcun nel mondo riede, Conforti la memoria mia, che giace Ancor del colpo che invidia le diede. Un poco attese, e poi: Da ch...
Page 72 - La bufera infernal, che mai non resta, Mena gli spirti con la sua rapina ; Voltando e percotendo li molesta.
Page 52 - Ch' al sommo de' tre gradi ch' io parlai, Ov' ha il vicario di Pietro le piante. Trema forse più giù poco od assai ; Ma, per vento che in terra si nasconda, Non so come , quassù non tremò mai...
Page 88 - Tuttavia dopo alquanto tempo la mia mente che s' argomentava di sanare provvide, poi che né il mio né l' altrui consolare valea, ritornare al modo che alcuno sconsolato avea tenuto a consolarsi. E misimi a leggere quello non conosciuto da molti libro di Boezio, nel quale cattivo e discacciato consolato s' avea. E udendo ancora che Tullio scritto avea un altro libro nel quale trattando...
Page 21 - O mente, che scrivesti ciò ch' io vidi, Qui si parrà la tua nobilitate. Io cominciai : Poeta, che mi guidi, Guarda la mia virtù, s' eli' è possente, Prima ch' ali' alto passo tu mi fidi. Tu dici, che di Silvio lo parente, Corruttibile ancora, ad immortale Secolo andò, e fu sensibilmente : Però se l'avversario d' ogni male Cortese fu, pensando l' alto effetto Ch' uscir dovea di lui, e 'l chi, e 'l quale, Non pare indegno ad uomo d...
Page 58 - Dimmi, maestro mio, dimmi, signore, Comincia' io, per voler esser certo Di quella fede che vince ogni...
Page 71 - Vuoisi così colà, dove si puote Ciò che si vuole, e più non dimandare.
Page 59 - Rispose : Io era nuovo in questo stato, Quando ci vidi venire un possente Con segno di vittoria coronato. Trasseci l' ombra del primo parente, D...
Page 29 - Beatrice, loda di Dio vera, che non soccorri quei che t'amò tanto, ch'uscì per te de la volgare schiera? non odi tu la pietà del suo pianto? non vedi tu la morte che '1 combatte su la fiumana ove '1 mar non ha vanto?'.
Page 27 - Quando sarò dinanzi al Signor mio, Di te mi loderò sovente a lui. Tacette allora; e poi comincia...