La Commedia di Dante Allighieri, Volume 3P. Rolandi, 1843 |
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9 VARIANTI amore Antald appresso avea beato Beatrice buon Caet CANTO CANTO IX CANTO VIII CANTO XXII Cass ch'è ch'io Chè Chig ciascun Ciel colui cominciò convien cotal credo Cristo DANTE desio desiri dicea dico dietro diletto dimandar dinanzi dissi divina dolce donna dritta drizza duca Ellesponto esso eterno facea fece figlio Figliuol foco frate fronde gente giro grazia grido guarda Indi innanzi intelletto l'anima laggiù Latona letizia lieto loco luce lume maraviglia mente mondo monte mortal mosse mostra occhi omai padre parea parlar parole piacer piè poco Poscia prego pria puote quæ quinci quivi quod raggio ragion rispose s'io santo sentii sovra Spirito Spirito Santo spirto stella suso sustanze terra tosto veder vedi vedrai veggio vidi Virgilio virtù virtute viso vista voglia voler volsi
Popular passages
Page 123 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 504 - IN forma dunque di candida rosa Mi si mostrava la milizia santa, Che nel suo sangue CRISTO fece sposa ; Ma l' altra, che volando vede e canta La gloria di colui che la innamora, E la bontà che la fece cotanta, Sì come schiera d' api, che s' infiora Una fiata, ed una si ritorna Là dove suo lavoro s' insapora, Nel gran fior discendeva, che s...
Page 287 - Fatto avea di là mane e di qua sera Tal foce quasi; e tutto era là bianco Quello emisperio, e l'altra parte nera, 45 * Quando Beatrice in sul sinistro fianco Vidi rivolta, e riguardar nel sole : * Aquila sì non gli s
Page 164 - Stazio la gente ancor di là mi noma : Cantai di Tebe, e poi del grande Achille, Ma caddi in via con la seconda soma. Al mio ardor fur seme le faville, Che mi scaldar, della divina fiamma, Onde sono allumati più di mille ; Dell' Eneida dico, la qual mamma Fummi, e fummi nutrice poetando : Senz' essa non fermai peso di dramma.
Page 508 - O donna, in cui la mia speranza vige, E che soffristi per la mia salute In Inferno lasciar le tue vestige; Di tante cose quante io ho vedute , Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m...
Page 46 - Fiorenza mia, ben puoi esser contenta Di questa digression che non ti tocca, Mercè del popol tuo che s' argomenta. Molti han giustizia in cor, ma tardi scocca, Per non venir senza consiglio all' arco ; Ma il popol tuo l
Page 236 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 18 - Matto è chi spera che nostra ragione possa trascorrer la infinita via che tiene una sustanza in tre persone. State contenti, umana gente, al quia...
Page 170 - Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sé non giova, Ma dopo sé fa le persone dotte, Quando dicesti: « Secol si rinnuova; «Torna giustizia, e primo tempo umano, » E progenie discende dal ciel nuova.
Page 415 - Tu lascerai ogni cosa diletta più caramente; e questo è quello strale che l'arco de lo esilio pria saetta. Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e '1 salir per l'altrui scale.