La Commedia di Dante Allighieri, Volume 3 |
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alcun allor amore Antald aspetto assai avea Beatrice bella buon Caet CANTO Cass cerchio ch'è ch'io Chè chiaro ciascun Ciel color colui cominciò convien credo Cristo DANTE desio dico dietro dimandar disse dissi divina dolce donna esso eterna fece figlio foco gente giro grado gran grazia grido guarda Indi intorno l'altro l'anima l'uno lascia leva loco luce lume maggior mano Maria mente mezzo mira mondo monte mortal morte mosse move natura nome nulla nuovo occhi padre pare parlar parole passi pensa poco porta Poscia possa prego presso pria quei quivi quod raggi ragion rispose s'io salute santo segno segue sentii Spirito stella terra tornar tosto tratto VARIANTI veder vedi veggio venir vero verso vidi virtù viso vista viva voglia volge volsi volta volte vuol
Popular passages
Page 123 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 504 - IN forma dunque di candida rosa Mi si mostrava la milizia santa, Che nel suo sangue CRISTO fece sposa ; Ma l' altra, che volando vede e canta La gloria di colui che la innamora, E la bontà che la fece cotanta, Sì come schiera d' api, che s' infiora Una fiata, ed una si ritorna Là dove suo lavoro s' insapora, Nel gran fior discendeva, che s...
Page 287 - Fatto avea di là mane e di qua sera Tal foce quasi; e tutto era là bianco Quello emisperio, e l'altra parte nera, 45 * Quando Beatrice in sul sinistro fianco Vidi rivolta, e riguardar nel sole : * Aquila sì non gli s
Page 164 - Stazio la gente ancor di là mi noma : Cantai di Tebe, e poi del grande Achille, Ma caddi in via con la seconda soma. Al mio ardor fur seme le faville, Che mi scaldar, della divina fiamma, Onde sono allumati più di mille ; Dell' Eneida dico, la qual mamma Fummi, e fummi nutrice poetando : Senz' essa non fermai peso di dramma.
Page 508 - O donna, in cui la mia speranza vige, E che soffristi per la mia salute In Inferno lasciar le tue vestige; Di tante cose quante io ho vedute , Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m...
Page 46 - Fiorenza mia, ben puoi esser contenta Di questa digression che non ti tocca, Mercè del popol tuo che s' argomenta. Molti han giustizia in cor, ma tardi scocca, Per non venir senza consiglio all' arco ; Ma il popol tuo l
Page 236 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 18 - Matto è chi spera che nostra ragione possa trascorrer la infinita via che tiene una sustanza in tre persone. State contenti, umana gente, al quia...
Page 170 - Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sé non giova, Ma dopo sé fa le persone dotte, Quando dicesti: « Secol si rinnuova; «Torna giustizia, e primo tempo umano, » E progenie discende dal ciel nuova.
Page 415 - Tu lascerai ogni cosa diletta più caramente; e questo è quello strale che l'arco de lo esilio pria saetta. Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e '1 salir per l'altrui scale.