Nuovo esperimento sulla principale allegoria della Divina commedia di Dante Allighieri fatto da Marco Giovanni Ponta ...G. Torri, 1845 - 275 pages |
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Acheronte adunque alcuna allegoria Allighieri ascendere autorità avea Beatrice buona canto capricorno celeste cerchio chè chiesa cielo colla comincia commedia Conv Dante denominato detto dice Dichiarazione discesa diurne divina divina commedia emisfero Empireo equatore equinozi equinozii di primavera eterna Eunoè felicità figura filosofia fiume Gade Gange Gerusalemme ghibellini giorno Giove giro gradi grifone guelfi guida guisa immagine imperatore Imperciocchè imperiale inferno l'autore l'emisfero l'imperatore l'inferno l'orizzonte l'uno e l'altro lettore levante luna lupa maestro medesimo mente meridiano mezza notte mezzodi mitra monarchia mondo monte morte mostra niuno occidentale omai papa Parad paradiso paradiso terrestre passo plenilunio poema sacro poeta ponente principio punto pure Purg Purgatorio quod raggi ragione santo sapienza scienza segg segno selva sentenza sette settentrione significato sino società spirale spire spirituale stelle temporale teologia terra terrestre terza tramonto trat tratto vedere vero verso vespero vicari Virgilio vizio zenit zodiaco
Popular passages
Page 78 - O donna, in cui la mia speranza vige, E che soffristi per la mia salute In Inferno lasciar le tue vestige; Di tante cose quante io ho vedute , Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m...
Page 190 - Avete il vecchio e il nuovo Testamento, E il pastor della Chiesa che vi guida: Questo vi basti a vostro salvamento.
Page 164 - Ch' a più alto leon trasser lo vello. Molte fiate già pianser li figli Per la colpa del padre, e non si creda Che Dio trasmuti l
Page 112 - Excudent alii spirantia mollius aera, Credo equidem, vivos ducent de marmore vultus, Orabunt causas melius, caelique meatus Describent radio et surgentia sidera dicent; Tu regere imperio populos, Romane, memento : Hae tibi erunt artes, pacisque imponere morem, Parcere subiectis, et debellare superbos.
Page 188 - Non aspettar mio dir più, né mio cenno: Libero, dritto e sano è tuo arbitrio, E fallo fora non fare a suo senno ; Per eh' io te sopra te corono e mitrio.
Page 107 - Ch'ei fu dell'alma Roma e di suo Impero Nell'Empireo Ciel per padre eletto: La quale, e il quale (a voler dir lo vero) Fur stabiliti per lo loco santo, U' siede il successor del maggior Piero.
Page 133 - Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti. Ma per seguir virtute e conoscenza. Li miei compagni fec' io sì acuti, Con quest ' orazion picciola, al cammino, Che appena poscia gli avrei ritenuti. E, volta nostra poppa nel mattino, De' remi facemmo ale al folle volo, Sempre acquistando del lato mancino.
Page 111 - David. E tutto questo fu in uno temporale, che David nacque e nacque Roma, cioè che Enea venne di Troia in Italia, che fu origine de la cittade romana, sì come testimoniano le scritture.
Page 115 - ... grande vergogna sarebbe a colui che rimasse cose sotto vesta di figura o di colore rettorico, e poscia, domandato, non sapesse denudare le sue parole da cotale vesta, in guisa che avessero verace intendimento. E questo mio primo amico ed io ne sapemo bene di quelli che così rimano stoltamente.
Page 146 - E l' un l' altro abbracciava. Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello! Quell' anima gentil fu così presta, Sol per lo dolce suon della sua terra, Di fare al cittadin suo quivi festa; Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e I'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.