La Divine comédie de Dante Alighieri: Le PurgatoirePaulin et Le Chevalier, 1855 |
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alcun allora altra altri altro âme amor ancor atto avea Barbagia Béatrice buon cagion Campagnatico CANTO carro cercle ch'a ch'è ch'io CHANT Chè ciascun ciel cielo ciò colui Com'io cominciò Così cotal d'ogni Dante dicea dietro Dieu dinanzi disio diss disse dolce dritta ecco eran esser esso faccia farsi fatta fatto fece fuoco gente grazia Guide Guido innanzi intorno l'autre l'occhio l'uom lieto lume Maestro maggior mente mondo mont mosse notte occhi ogni oltre omai ombre Padre parlar paroles passo Perch'io perchè pianger piè più pleure poco Poëte poscia presso pria può puoi Purgatoire quale quei Quivi raggi regarde rispose s'io saint sangue sempre soleil sommo Sordello Sovra spessa suso Tacco tanto tempo terre tosto tournai tutta tutto veder veglio venir verso vidi Virgile Virgilio virtù viso vista voglia vois volger volsi volta volte vuol yeux
Popular passages
Page 354 - Quando mi vide star pur fermo e duro, Turbato un poco, disse: Or vedi, figlio, Tra Beatrice e te è questo muro.
Page 208 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 236 - Innata v' è la virtù che consiglia, E del1' assenso de' tener la soglia. Quest' è il principio, là onde si piglia Cagion di meritare in voi, secondo Che buoni e rei amori accoglie e viglia. Color che ragionando andaro al fondo, S' accorser d' esta innata libertate, Però moralità lasciaro al mondo.
Page 36 - Per lor maladizion sì non si perde, Che non possa tornar l'eterno amore, Mentre che la speranza ha fior del verde.
Page 404 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 36 - L'ossa del corpo mio sarieno ancora In co' del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora. Or le bagna la pioggia e move il vento Di fuor dal regno, quasi lungo il Verde, Ove le trasmutò a lume spento.
Page 366 - Ch' agli occhi temperava il nuovo giorno. Senza più aspettar lasciai la riva, Prendendo la campagna lento lento Su per lo suoi che d' ogni parte oliva. Un'aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo che soave vento; Per cui le fronde, tremolando pronte, Tutte quante piegavano alla parte U...
Page 406 - L'alto fato di Dio sarebbe rotto, Se Lete si passasse, e tal vivanda Fosse gustata senza alcuno scotto Di pentimento, che lagrime spanda.
Page 32 - Come le pecorelle escon del chiuso Ad una, a due, a tre, e l'altre stanno / Timidette atterrando l'occhio e '1 muso, E ciò che fa la prima, e l'altre fanno, Addossandosi a lei s'ella s'arresta, Semplici e quete, e lo...
Page 76 - Italia tutte piene Son di tiranni, ed un Marcel diventa Ogni villan che parteggiando viene. Fiorenza mia, ben puoi esser contenta Di questa digression che non ti tocca, Mercé del popol tuo che sì argomenta. Molti han giustizia in cor, ma tardi scocca Per non venir senza consiglio ali' arco; Ma il popol tuo 1' ha in sommo della bocca. Molti rifiutan lo comune incarco; Ma il popol tuo sollecito risponde Senza chiamare, e grida: I