Di Maestro Benvenuto da Imola, commentatore dantesco, studio

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Gasperini Editori, 1889 - 222 pages
 

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Page 108 - Nel ventre tuo si raccese 1" amore, Per lo cui caldo nel!' eterna pace Cosi è germinato questo fiore.' Qui se' a noi meridiana face Di caritade, e giuso, intra i mortali, Se' di speranza fontana vivace. Donna, se...
Page 177 - Dall' altra parte in fuor troppo s' approda. Maledetta sie tu, antica lupa, Che più che tutte l' altre bestie hai preda, Per la tua fame senza fine cupa ! O ciel, nel cui girar par che si creda Le condizion di quaggiù trasmutarsi, Quando verrà per cui questa disceda ? Noi andavam con passi lenti e scarsi, Ed io attento all' ombre ch' io sentia Pietosamente piangere e lagnarsi : E per ventura udi...
Page 108 - Donna, se' tanto grande e tanto vali, Che qual vuoi grazia, ed a te non ricorre, Sua disianza vuoi volar senz' ali. La tua benignità non pur soccorre A chi dimanda, ma molte fiate Liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te piotate, In te magnificenza, in te s' aduna Quantunque in creatura è di bontate.
Page 120 - Di quei ch'un muro ed una fossa serra. Cerca, misera, intorno dalle prode Le tue marine, e poi ti guarda in seno Se alcuna parte in te di pace gode. Che vai, perché ti racconciasse il freno Giustiniano, se la sella è vota? Senz
Page 108 - Qui se' a noi meridiana face di cariiate; e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. [Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuoi grazia ed a te non ricorre, sua distanza vuoi volar san'ali.
Page 70 - Ond' ella toglie ancora e terza e nona, Si stava in pace, sobria e pudica: Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura Che fosse a veder più che la persona : Non faceva, nascendo, ancor paura La figlia al padre, chè il tempo e la dote Non fuggian quinci e quindi la misura: Non avea case di famiglia vote; Non v...
Page 50 - L' anno del giubbileo, su per lo ponte, Hanno a passar la gente modo tolto : Che dall' un lato tutti hanno la fronte Verso '1 castello, e vanno a santo Pietro : Dall' altra sponda vanno verso '1 monte.
Page 63 - Muse, ricca d'uomini e d'oro: al tuo favore s' inchinarono insieme arte e natura, per farti, o Italia, maestra al mondo Tu darai un quieto refugio alla stanca mia vita: tu mi darai tanto di terra che basti, morto, a coprirmi. Come lieto, o Italia, ti riveggo da questa vetta del frondoso Gebenna! Restano a tergo le nubi, mi batte in viso un'aura serena: l'aere tuo assorgendo con soavi movimenti mi accoglie. Riconosco la patria, e la saluto contento: salve, o bellissima madre: salve, o gloria del mondo....
Page 63 - Ti saluto, terra cara a Dio : santissima terra, ti saluto. O più nobile, o più fertile , o più bella di tutte le regioni , cinta di due mari e altera di monti famosi, onoranda a un tempo in leggi ed in armi, stanza delle Muse, ricca d' uomini e d'oro : al tuo favore s'inchinarono insieme arte e natura, per farti, o Italia, maestra al mondo...
Page 29 - Ma fuor della scuola era fresco nella società quel fremito di poesia che alle nuove lingue veniva dalla ancor calda fusione delle popolazioni fatte romane. Con gli scolari della lieta Provenza e della Francia eroica venivano i trovadori, i trovieri, i giullari ; e per le vie risonanti la mattina il latin della glossa, quando diecimila scolari non capivano nelle scuole domestiche, s' udiano più tardi i concerti della viola epica e del lirico liuto.

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