Storia della letteratura italiana, Volume 1

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Pedone Lauriel, 1859 - 475 pages
 

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Page 277 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti e intenerisce il core lo di c'han detto ai dolci amici addio; e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more, quand'io incominciai a render vano l'udire ea mirare una dell'alme surta che l'ascoltar chiedea con mano.
Page 266 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi ch' entrate .' Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta : Perch' io : Maestro, il senso lor m
Page 149 - Ed io a lui : Da me stesso non vegno . Colui, che attende là, per qui mi mena, Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno.
Page 294 - Andate, e predicate al mondo ciance, Ma diede lor verace fondamento; E quel tanto sonò nelle sue guance, Si ch'a pugnar, per accender la fede, Dell'Evangelio fero scudi e lance. Ora si va con motti e con iscede A predicare, e pur che ben si rida, Gonfia il cappuccio, e più non si richiede.
Page 177 - Sommamente si dilettò in suoni e in canti nella sua giovinezza, ea ciascuno che a que...
Page 276 - Cosenza, che alla caccia Di me fu messo per Clemente, allora Avesse in Dio ben letta questa faccia, L' ossa del corpo mio sarieno ancora In co del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora. Or le bagna la pioggia e move il vento Di fuor del regno, quasi lungo il Verde, Dov' ei le trasmutò a lume spento. Per lor maledizion sì non si perde, Che non possa tornar l' eterno amore, Mentre che la speranza ha fior del verde.
Page 263 - Ond'io per lo tuo me' penso e discerno, Che tu mi segui; ed io sarò tua guida, E trarrotti di qui per luogo eterno , Ov' udirai le disperate strida Di quegli antichi spiriti dolenti , Che la seconda morte ciascun grida.
Page 211 - Legno senza vela e senza governo, portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertà. E sono vile apparito agli occhi a molti, che forse per alcuna fama in altra forma mi aveano immaginato ; nel cospetto de...
Page 192 - Dopo la tratta d' un sospiro amaro, A pena ebbi la voce che rispose, E le labbra a fatica la formaro. Piangendo dissi : Le presenti cose Col falso lor piacer volser miei passi, Tosto che il vostro viso si nascose.
Page 289 - In non curar d' argento, nè d' affanni. Le sue magnificenze conosciute Saranno ancora sì, che i suoi nemici Non ne potran tener le lingue mute. A lui t'aspetta ed a' suoi benefici: Per lui fia trasmutata molta gente, Cambiando condizion ricchi e mendici.

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