La divina commedia

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G. Barbèra, 1864 - 604 pages
 

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Page 80 - A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette amore, Che conosceste i dubbiosi desiri?
Page 208 - Lo maggior corno della fiamma antica Cominciò a crollarsi mormorando, Pur come quella cui vento affatica. Indi la cima qua e là menando, Come fosse la lingua che parlasse, Gittò voce di fuori, e disse : Quando Mi diparti...
Page 251 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi ; E quei, pensando eh...
Page 707 - In forma dunque di candida rosa Mi si mostrava la milizia santa, Che nel suo sangue Cristo fece sposa. Ma l'altra, che volando vede e canta La gloria di Colui che la innamora, E la bontà che la fece cotanta, Sì come schiera d' api che s'infiora Una fiata, ed una si ritorna Là dove suo lavoro s' insapora, Nel gran fior discendeva, che s' adorna Di tante foglie, e quindi risaliva ' Canto ix Là dove il suo amor sempre soggiorna.
Page 144 - O se del tutto se n' è gito fuora? Che Guglielmo Borsiere, il qual si duole ' Con noi per poco, e va là coi compagni, Assai ne crucia con le sue parole. La gente nuova ei subiti guadagni Orgoglio e dismisura han generata, Fiorenza, in te; sì che tu già ten piagni.
Page 412 - Ella sen va su forse più tarda Che non farebbe, per l' altrui cagione. Ma dimmi, se tu sai, dov' è Piccarda? Dimmi s'io veggio da notar persona Tra questa gente che sì mi riguarda. La mia sorella, che tra bella e buona Non so qual fosse più, trionfa lieta Nell' alto Olimpo già di sua corona.
Page 331 - Che voce avrai tu più, se vecchia scindi Da te la carne, che se fossi morto Innanzi che lasciassi il pappo e il dindi, 105 Pria che passin mili
Page 51 - Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita...
Page 305 - Là dove più ch' a mezzo muore il lembo. 25 Oro ed argento fino e cocco e biacca , Indico legno lucido e sereno, Fresco smeraldo in l'ora che si fiacca, 26 Dall'erba e dalli fior dentro a quel seno Posti , ciascun saria di color vinto , Come dal suo maggiore è vinto il meno. 27 Non avea pur natura ivi dipinto , Ma di soavità di mille odori Vi faceva un incognito indistinto. 28 Salve Regina in sul verde e in su' fiori Quindi seder cantando anime vidi , Che per la valle non parean di fuori.
Page 696 - L' altra rimase, e cominciò quest' arte, Che tu discerni, con tanto diletto, Che mai da circuir non si diparte. Principio del cader fu il maledetto Superbir di colui, che tu vedesti Da tutti i pesi del mondo costretto. Quelli, che vedi qui, furon modesti A riconoscer sè dalla bontate, Che gli avea fatti a tanto intender presti ; Per che le viste lor furo esaltate Con grazia illuminante, e con lor merto, Sì ch' hanno piena e ferma volontate.

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