L'idea religiosa e civile di Dante |
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alcun allora amore anime anzi argomenti autorità aver avesse basterebbe Beatrice bene buona certo ch'io Chè chiamato Chiesa cielo civile colla Commedia concetto corpo creata credo Cristo Curia d'ogni dannati Dante dice dimostrare dire divina donna dottrina erano esempio essendo esso eterna fede filosofia fondo fosse furono gente Giove giudicar giustizia gran grazia idee invece l'anima l'uomo lasciò leggi libero luce lume lungo luogo maggior male Maria medesimo mente Monarchia mondo mortali morte natura nome nuovo opere Padre papa pare parla parole passo peccato Pietro Poema Poeta politica Pontefice popolo porta possa potere principio proprio prova pure Purg quei quod ragione religiosa salute Santo sarebbe secolo semplice sentimenti sommo speranza spirito temporale teologico terra testo tornare Tratt trova umana vedere venire vero verso Virgilio virtù visione viva voleva XXII XXVII
Popular passages
Page 67 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 43 - Col viso ritornai per tutte quante le sette spere, e vidi questo globo tal, ch'io sorrisi del suo vii sembiante; e quel consiglio per migliore approbo che l'ha per meno; e chi ad altro pensa chiamar si puote veramente probo. Vidi la figlia di Latona incensa sanza quell'ombra che mi fu cagione per che già la credetti rara e densa. L'aspetto del tuo nato, Iperione, quivi sostenni, e vidi com si move circa e vicino a lui, Maia e Dione.
Page 47 - 1 mio dir gli fusse grave, In fino al fiume di parlar mi trassi. Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio bianco per antico pelo. Gridando : Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo : I' vegno, per menarvi ali' altra riva Nelle tenebre eterne in caldo, e 'n gielo: E tu, che se...
Page 124 - L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore : Quivi s'inganna e dietro ad esso corre, Se guida o fren non torce lo suo amore. Onde convenne legge per fren porre, Convenne rege aver che discernesse Della vera cittade almen la torre.
Page 80 - O superbi cristian, miseri, lassi, Che della vista della mente infermi, Fidanza avete ne' ritrosi passi, Non v'accorgete voi che noi siam vermi Nati a formar l'angelica farfalla Che vola alla giustizia senza schermi ? Di che l'animo vostro in alto galla?
Page 12 - O gloriose stelle, o lume pregno di gran virtù, dal quale io riconosco tutto, qual che si sia, il mio ingegno, con voi nasceva e s'ascondeva vosco quelli ch'è padre d'ogni mortai vita, quand
Page 97 - Ch' io ho veduto tutto il verno prima II prun mostrarsi rigido e feroce, Poscia portar la rosa in su la cima; E legno vidi già dritto e veloce Correr lo mar per tutto suo cammino, Perire al fine all
Page 69 - Io veggio ben , che giammai non si sazia Nostro intelletto, se '1 Ver non lo illustra, Di fuor dal qual nessun vero si spazia. Posasi in esso come fera in lustra, Tosto che giunto 1' ha : e giugner puollo, Se non, ciascun disio sarebbe frustra: Nasce per quello a guisa di rampollo Appiè del vero il dubbio : ed è natura, Ch' al sommo pinge noi di collo in collo.
Page 78 - Apri alla verità che viene il petto, E sappi che, sì tosto come al feto...
Page 109 - La tua benignità non pur soccorre « A chi dimanda, ma molte fiate « Liberamente al dimandar precorre. « In Te misericordia, in Te pietate, « In Te magnificenza, in Te s'aduna « Quantunque in creatura è di bontate.