L'innominato: racconto dek secolo XVI.A. Bettoni, 1870 - 735 pages |
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abiti affetti alcuno Alichino allora amico amore Andrea animo Arcivescovo aspetto avesse avete avrebbe baci bassa voce bella Bianca Bianchina Borromeo braccia buon Ambrogio buon figliuolo buon vecchio capo casa castello cavallo cielo città colle compagno conte Eriberto corbone credere cuore diceva dolore don Bernardino don Enrico don Luigi don Ramiro donna Caritea duca d'Alba Eccellenza erano esclamò fanciulla fece figlio figliuola Gaspare Visconti gastaldo gentiluomo gioja giorno giovane giovinetta gridò guardò Iddio l'aveva L'Innominato labbra lagrime lasciato lazzaretto Lecco luogo madre male Malebranche mandò mano Margherita mastro Ambrogio mente Milone monastero monatti morte nuovo occhi padre Paesi Bassi papà Ambrogio parlare parole passi pensò piedi poco porta poteva povero Resegone rispose Riverenza s'era salute santo sapeva sarebbe sentimento siete signore silenzio soggiunse sposa stanza stava stra suora terra Terrazzano terribile tratto triste troppo trovò uomo Valentina Valsassina vedere veniva vesti Visconti voglio voleva volto
Popular passages
Page 696 - ... loro peccati. Era piuttosto unico che raro quel parroco che talvolta spiegasse il vangelo o la dottrina ai suoi e la predicazione era abbandonata ai frati , singolarmente ai mendicanti...
Page 14 - Narrerò il caso di uno, che non ultimo fra i magnati della città, preferì a questa la campagna, e colla gravezza de' misfatti bravava giudici e giudizii, leggi e maestrati.
Page 695 - ... servi. Né era quella vendetta, l'impeto dell'uomo incivile, che ricevuta una ingiuria, la rende a molti doppii nella prima collera : era, per dottrina venuta di Spagna e dagli Arabi, un dovere che non si prescriveva per volger di tempo né mutare di cose, e vile chi non l'adempisse : anzi il parentado, tutto il ceto, in qualche caso l'intero paese tenevasi obbligato di mandarla ad effetto: i regnanti stessi ne davano funestamente gli esempii».
Page 696 - la maestà del culto divino, e dato in reprobo senso « tutto il popolo, i cui difetti al poco governo e al « mal esempio dei reggitori d'anime soleva egli attri
Page 406 - Antonio. Ed altri assai che son peggio che porci , Pagando di moneta senza conio. Ma perchè sem digressi assai, ritorci Gli occhi oramai verso la dritta strada , Sì che la via col tempo si raccorci. Questa natura sì oltre s' ingrada In numero, che mai non fu loquela Nè concetto mortal che tanto vada.
Page 693 - ... cittadini, per il numero infinito delle botteghe ed esercizj, per l'abbondanza e delicatezza di tutte le cose appartenenti al vitto umano, per le superbe pompe e sontuosissimi ornamenti...
Page 696 - Radi erano i buoni preti in comparazione dei cattivi : de' quali il cardinale desiderato avrebbe che molto minore fosse stato il numero, vedendo in più luoghi della sua diocesi per lor colpa disertate le chiese...
Page 349 - O degli altri poeti onore e lume, vagliami il lungo studio e il grande amore, che m' ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se...
Page 14 - Bergamaschi e Bresciani, la costui famiglia era contumace contro gli editti e la maestà dell' impero. Avendo una volta quel signore a mutar di paese per certi perché, tanto modesto, occulto e pauroso lo fece, che fendé diritto tutta la città con cani e cavalli a suon di trombette, passando proprio innanzi al palazzo reale, anzi alle porte lasciando un' imbasciata di villanie pel governatore (1).
Page 404 - Ed ancora, siegue egli, vivono in bocca degli uomini i racconti de' satelliti di Fra Paolo, i carnefici, i patiboli , le corde, e lui stesso armato, e col volto, o giudicasse o decretasse, minaccioso ognora e truce. Deh quale spettacolo faceva un frate francescano travestito da magistrato! E ben venne a lui fatto di castigare e reprimere le anni. Desiderio eh...