Studi danteschi

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Sansoni, 1924
 

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Page 32 - Perocch' io sono il suo fedel Bernardo. Quale è colui, che forse di Croazia Viene a veder la Veronica nostra, Che per 1' antica fama non si sazia, Ma dice nel pensier, fin che si mostra : Signor mio GESÙ CRISTO, Dio verace, Or fu sì fatta la sembianza vostra ? Tale era io mirando la vivace Carità di colui, che in questo mondo, Contemplando, gustò di quella pace.
Page 49 - Ciò che non more, e ciò che può morire, Non è se non splendor di quella idea Che partorisce, amando, il nostro Sire ; Chè quella viva luce che si mea Dal suo lucente, che non si disuna Da lui, nè dall...
Page 36 - Fa, fa che le ginocchia cali ; Ecco l'Angel di Dio: piega le mani: Omai vedrai di sì fatti uflciali. Vedi che sdegna gli argomenti umani, Sì che remo non vuoi, nè altro velo Che l'ale sue, tra liti sì lontani. Vedi come l' ha dritte verso '1 cielo, Trattando l'aere con l' eterne penne, Che non si mutan come mortai pelo.
Page 43 - Solo e pensoso i più deserti campi vo mesurando a passi tardi e lenti, e gli occhi porto per fuggire intenti ove vestigio uman la rena stampi.
Page 49 - E dentro a l'un senti' cominciar : « Quando lo raggio de la grazia, onde s'accende verace amore e che poi cresce amando, multiplicato in te tanto resplende, che ti conduce su per quella scala u...
Page 52 - La casa, di che nacque il vostro fleto Per lo giusto disdegno, che v' ha morti, E posto fine al vostro viver lieto, Era onorata essa, e suoi consorti. O Buondelmonte, quanto mal fuggisti Le nozze sue per gli altrui conforti! Molti sarebber lieti, che son tristi, 1890 Se Dio t' avesse conceduto ad Ema La prima volta, ch
Page 98 - Un' ombra lungo questa infino al mento: Credo che s' era inginocchion levala. D' intorno mi guardò, come talento Avesse di veder s'altri era meco; Ma poi che il sospicar fu tutto spento, Piangendo disse: Se per questo cieco Carcere vai per altezza d' ingegno, Mio figlio ov
Page 130 - Per tale ragione, schema e poesia, romanzo teologico e lirica, non sono separabili nell'opera di Dante, come non sono separabili le parti dell'anima sua, di cui l'una condiziona l'altra e perciò confluisce nell'altra; e, in questo senso dialettico, la Commedia è sicuramente un'unità.
Page 108 - ... buono uomo cittadino scampò la nostra città di Firenze da tanta furia , distruggimento , ruina. Ma poi il detto popolo di Firenze ne fu ingrato , male conoscente contra il detto messer Farinata , e sua progenia e lignaggio , come innanzi faremo menzione. Ma per la sconoscenza dello ingrato popolo, nondimeno é da commendare, e da fare notabile memoria del virtudioso e buono cittadino, che fece a guisa del buono antico Cammillo di Roma, come racconta Valerio , e Tito Livio.
Page 30 - All' eterno dal tempo era venuto, E di Fiorenza in popol giusto, e sano, Di che stupor doveva esser compiuto!

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