Rime di Michelagnolo Buonarroti, il vecchio |
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alcun alma altra altrui amare amore anima anzi ARGOMENTO bella bellezza beltà Buonarroti buono canzone ch'è ch'io chiama cieco cielo colla colpa concetto contento corpo crede cuore d'amore danno Dante degno desiderio desio dice diletto dimostra dire divina dolce dolore donna dura essendo eterno fare forma fortuna forza fuoco gentil gran grazia immaginare intende intero l'alma l'altro l'anima l'uno lascia luce lume lunga luogo MADRIGALE maggior male mano medesimo mente mezzo Michelagnolo mondo morire mortale morte natura nobile nuovo occhi opera Ordina pace Parad Paradiso pare parla parole passo pensando pensier perciocchè perfetta Petrarca pieno pietà poco Poeta pone porta possa poteva proprio Purg quei quì ragione salute sarà sarebbe sdegno segno senso sentimento simile sommo SONETTO suppl tema terra torni troppo umano uomo vecchio vede veggio venir vero verso virtù vista vive voglia volere volto vuol
Popular passages
Page 133 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 176 - Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta' come torre ferma, che non crolla giammai la cima per soffiar de...
Page 194 - Non ti parrà nuova cosa nè forte, Poscia che le cittadi termine hanno. Le vostre cose tutte hanno lor morte, Sì come voi; ma celasi in alcuna, Che dura molto , e le vite son corte. E come '1 volger del ciel della Luna Cuopre ad iscuopre i liti sanza posa, Così fa di Fiorenza la fortuna: Perché non dee parer mirabil cosa Ciò, ch' io dirò degli alti Fiorentini, Onde la fama nel tempo è nascosa.
Page 137 - LA gloria di colui che tutto move per l'universo penetra e risplende in una parte più e meno altrove. Nel ciel che più della sua luce prende fu...
Page xxvii - O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi d'ascoltar, seguiti dietro al mio legno che cantando varca, tornate a riveder li vostri liti: non vi mettete in pelago, che, forse, perdendo me rimarreste smarriti.
Page 209 - Quinci si può veder come si fonda L'esser beato nell'atto che vede, Non in quel ch'ama, che poscia seconda; E 'del vedere è misura mercede, Che grazia partorisce e buona voglia; Così di grado in grado si procede.
Page 235 - Che per cosa mirabile s' addita Chi vuoi far d'Elicona nascer fiume. Qual vaghezza di lauro? qual di mirto? Povera e nuda vai , filosofia , Dice la turba al vii guadagno intesa . Pochi compagni avrai per l' altra via : Tanto ti prego più , gentile spirto , Non lassar la magnanima tua impresa.
Page 218 - Chè l' ardor santo, ch' ogni cosa raggia, Nella più simigliante è più vivace. Di tutte queste cose s' avvantaggia L' umana creatura, e, s' una manca, Di sua nobilità convien che caggia. Solo il peccato è quel che la disfranca, E falla dissimile al Sommo Bene, Per che del lume suo poco s...
Page 230 - ... usa il contrario , si tolse questo vocabolo dalle corti , e fu tanto a dire cortesia, quanto uso di corte ; lo qual vocabolo se oggi si togliesse dalle corti, massimamente d'Italia, non sarebbe altro a dire che turpezza.