Dichiarazioni di alcuni luoghi del Paradiso di DanteTip. del V. Seminario arciv., 1855 - 77 pages |
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Dichiarazioni di Alcuni Luoghi del Paradiso di Dante (Classic Reprint) Teodorico Landoni No preview available - 2017 |
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adunque allora ch altrui Amore accendeva Apollo Arciv BALENAR CRISTO Beatrice bellezza beltà Biagioli BREVE ESAME cagioni CANTO IX CANTO VIII canto XXVIII carole celeste cerchi chè chiose ciascuna cielo di Saturno colla colui commentatori concetto Conv creata vista dantesca dappoichè degno Di reverenza dice DICHIARAZIONI dire discende Divina Commedia divine ed eterne empireo ENEID facoltà visiva faville fero spere giammai giogo di Parnaso giovani guisa Iddio ingegno innanzi intelletto intendere interpretazione LANDONI Leopardi Lete luogo maraviglia medesimo Melchisedech memoria del peccato mente mentrechè Minerva nove cieli nove Muse nuove occhi Ondechè Padovana Pallante Paradiso parole parvemi Petrarca petto a Didone pianeta Piccarda Poema Sacro profonda pure quinci raggio riso di Beatrice s'immilla Sacro Poema segue seguitare Serafini Serse significato Solone Spiriti Beati studio sublime tale umano intelletto varie ediz Vedi quanta virtù veggi venendo sincera verace versi viva luce vuolsi XVII XVIII
Popular passages
Page 17 - Perché l'animo tuo tanto s'impiglia », disse '1 maestro, ,« che l'andare allenti? che ti fa ciò che quivi si pispiglia? Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar de...
Page 38 - Ciò che non muore, e ciò che può morire, Non è se non splender di quella idea Che partorisce, amando, il nostro Sire. 19. Che quella viva Luce che sì mea Dal suo Lucente, che non si disuna Da lui, né dall' Amor che 'n lor s
Page 34 - SOLEA creder lo mondo in suo periclo Che la bella Ciprigna il folle amore Raggiasse, volta nel terzo epiciclo ; Per che non pure a lei facean onore Di sacrificio e di votivo grido Le genti antiche nell' antico errore ; Ma Dione onoravano e Cupido, Quella per madre sua, questo per figlio, E dicean ch' ei sedette in grembo a Dido ; E da costei, ond...
Page 64 - La bellezza ch' io vidi si trasmoda Non pur di là da noi , ma certo io credo Che solo il suo fattor tutta la goda. Da questo passo vinto mi concedo, Più che giammai da punto di suo tema Soprato fosse comico o tragédo.
Page 60 - Che dentro agli occhi suoi ardeva un riso Tal, ch' io pensai co' miei toccar lo fondo Della mia grazia, e del mio Paradiso. Indi a udire ea veder giocondo Giunse lo spirto al suo principio cose, Ch...
Page 24 - ... questa proferta, degna di tanto grato, che mai non si stingue del libro che '1 preterito rassegna. Se mo sonasser tutte quelle lingue che Polimnia con le suore fero del latte lor dolcissimo più pingue, per aiutarmi, al millesmo del vero...
Page 33 - L'uno al pubblico segno i gigli gialli oppone, e l'altro appropria quello a parte, sì ch'è forte a veder chi più si falli. Faccian li Ghibellin, faccian lor arte sott'altro segno; che mal segue quello sempre chi la giustizia e lui diparte.
Page 21 - Desiderosi d' ascoltar, seguiti Dietro al mio legno che cantando varca, Tornate a riveder li vostri liti, Non vi mettete in pelago; che forse, Perdendo me, rimarreste smarriti. L'acqua ch'io prendo giammai non si corse: Minerva spira, e conducemi Apollo, E nove Muse mi dimostran l'Orse.
Page 25 - ... anni; ma tutti fanno bello il primo giro, e differentemente han dolce vita per sentir più e men l'etterno spiro.
Page 65 - Ma or convien che il mio seguir desista Più dietro a sua bellezza, poetando, Come ali