Il Propugnatore, Volume 9

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Francesco Zambrini, Giosuè Carducci
G. Romagnoli, 1876
 

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Popular passages

Page 159 - S'altro si pensa, è falsa opinione. Questo sol l'occhio porta a quella altezza c'a pingere e scolpir qui m'apparecchio. S'è' giudizi temerari e sciocchi al senso tìran la beltà, che muove e porta al cielo ogni intelletto sano, dal mortale al divin non vanno gli occhi infermi, e fermi sempre pur là d'ove ascender senza grazia è pensier vano.
Page 79 - Lasciate queste dispute agli oziosi da convento o da caffè, e voi gittate via i cementi e avvezzatevi a leggere gli autori tra voi e loro solamente. Ciò che non capite, non vale la pena che sia capito: quello solo è bello che è chiaro. Soprattutto, se volete gustar Dante, fatti i debiti studi di lettere e di storia, leggetelo senza comenti, senz'altra compagnia che di lui solo, e non vi caglia di altri sensi che del letterale.
Page 110 - Per darmi a diveder ch'ai suo destino Mal chi contrasta, e mal chi si nasconde.
Page 83 - Quali per vetri trasparenti e tersi, o ver per acque nitide e tranquille, non sì profonde che i fondi sien persi, tornan de...
Page 148 - Or fill the fixed mind with all your toys! Dwell in some idle brain, And fancies fond with gaudy shapes possess, As thick and numberless As the gay motes that people the sun-beams, Or likest hovering dreams, The fickle pensioners of Morpheus
Page 273 - Come vuoi tu lui che non ha cosa del mondo? A' quali ella rispose: — Fratelli miei, io so bene che...
Page 91 - Frate, la nostra volontà quieta virtù di carità, che fa volerne sol quel ch'avemo, e d'altro non ci asseta. Se disiassimo esser più superne, foran discordi li nostri disiri dal voler di colui che qui ne cerne...
Page 162 - Si ben col suo Fattor l'opra consuona, Ch'a lui mi levo per divin concetti ; E quivi informo i pensier tutti ei detti ; Ardendo, amando per gentil persona. Onde, se mai da due begli occhi il guardo Torcer non so, conosco in lor la luce Che mi mostra la via, ch'a Dio mi guide ; E se nel lume loro acceso io ardo, Nel nobil foco mio dolce riluce La gioja che nel cielo eterna ride...
Page 274 - I parlari italiani in Certaldo alla festa del V. Centenario di messer Giovanni Boccacci. Livorno, 1875.
Page 80 - La mia sorella, che tra bella e buona non so qual fosse più, trionfa lieta ne l'alto Olimpo già di sua corona...

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