La Divina Commedia, Volume 1 |
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Accenna adoprato alcuni altre amore anime antichi appella aver Beatrice bella bene Biagioli buon Caet cagione canto Catone cerchio certo ch'è ch'io chè Chig chiosa cielo codd codice colla color comune corpo cotal credere Crusca Daniello Dante dice dire diverse divina donna edizioni esempi essendo esso fare fece gente giorno gran grazia intendi inteso invece l'altre l'anima Landino lascia latino legge lezione Lombardi luogo maggior male mano Maria medesimo mente mezzo mondo monte morte Nidob Nidobeatina nome nota notato nuovo occhi pare parlare parole passo peccato pensa perocchè Pietro poco Poeta Poggiali porta possa poteva proprio punto pure Purg Purgatorio rima salire segg segno seguito sembra senso sentimento significato spiega spiriti terra testo Torelli trova vale Vedi Vellutello veniva Venturi verbo vero verso Virgilio virtù vivo Vocab voce voglia Volpi volte vuol
Popular passages
Page 345 - Esce di mano a Lui , che la vagheggia Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla; Salvo che, mossa da lieto fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 641 - Veniva a me co' suoi intendimenti. Tosto che fu là dove l'erbe sono Bagnate già dall'onde del bel fiume. Di levar gli occhi suoi mi fece dono. Non credo che splendesse tanto lume Sotto le ciglia a Venere trafitta Dal figlio, fuor di tutto suo costume. Ella ridea, dall'altra riva dritta, Traendo più color con le sue mani, Che l
Page 378 - Che è moto spiritale, e mai non posa Fin che la cosa amata il fa gioire. Or ti puote apparer quant...
Page 136 - E se ben ti ricordi e vedi lume, vedrai te simigliante a quella inferma che non può trovar posa in su le piume, ma con dar volta suo dolore scherma.
Page 716 - Le presenti cose col falso lor piacer volser miei passi, tosto che '1 vostro viso si nascose...
Page 141 - Non per far, ma per non fare ho perduto ' Di veder l' alto Sol che tu disiri E che fu tardi per me conosciuto. Luogo è laggiù non tristo da martiri Ma di tenebre solo, ove i lamenti Non suonan come guai, ma son sospiri: Quivi sto io co' parvoli innocenti Dai denti morsi della morte avante Che fosser dell
Page 102 - E siccome peregrino che va per una via per la quale mai non fu, che ogni casa che da lungi vede crede che sia...
Page 379 - Ed egli a me: Quanto ragion qui vede Dir ti poss' io; da indi in là t' aspetta Pure a Beatrice, ch'è opra di fede.
Page 150 - Là dove più ch' a mezzo muore il lembo. Oro ed argento fino, e cocco e biacca, Indico legno lucido e sereno, Fresco smeraldo in i' ora che si fiacca, 75 Dall' erba e dalli fior dentro a quel seno Posti, ciascun saria di color vinto, Come dal suo maggiore è vinto il meno. Non avea pur natura ivi dipinto, Ma di soavità di mille odori 80 Vi faceva un incognito indistinto. Salve, Regina, in sul verde e in su' fiori Quindi seder, cantando, anime vidi, Che per la valle non parean di fuori.
Page 28 - Noi eravam lunghesso mare ancora, come gente che pensa a suo cammino, che va col cuore e col corpo dimora.