La lingua e la storia letteraria d'Italia dalle origini fino a DanteLoescher, 1903 - 304 pages |
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La Lingua e la Storia Letteraria d'Italia Dalle Origini Fino a Dante ... Policarpo Petrocchi No preview available - 2017 |
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Popular passages
Page 258 - Quaggiù, dove l' affetto nostro langue, Mirabil cosa non mi sarà mai ; Chè là, dove appetito non si torce, Dico nel cielo, io me ne gloriai. Ben sei tu manto che tosto raccorce, Sì che, se non s' appon di die in die, Lo tempo va dintorno con le force.
Page 270 - GUIDO , vorrei che tu e Lapo ed io Fossimo presi per incantamento, E messi in un vascel, ch' ad ogni vento Per mare andasse a voler vostro e mio; Sicché fortuna od altro tempo rio Non ci potesse dare impedimento, Anzi, vivendo sempre in un talento, Di stare insieme crescesse il disio. E monna Vanna e monna Bice poi, Con quella ch...
Page 205 - E se di voi alcun nel mondo riede, Conforti la memoria mia, che giace Ancor del colpo che invidia le diede. Un poco attese, e poi: Da ch...
Page 183 - Però chi d'esso loco fa parole Non dica Ascesi, che direbbe corto, Ma Oriente, se proprio dir vuole.
Page 182 - Ma per salirla mo' nessun diparte Da terra i piedi, e la Regola mia Rimasa è giù per danno delle carte. Le mura, che soleano esser badia, Fatte sono spelonche, e le cocolle Sacca son piene di farina ria. Ma grave usura tanto non si tolle Centra il piacer di Dio, quanto quel frutto Che fa il cuor de
Page 266 - Amor subitamente, cui essenza membrar mi da orrore. Allegro mi sembrava Amor tenendo meo core in mano, e ne le braccia avea madonna involta in un drappo dormendo ; poi la svegliava, e d'esto core ardendo lei paventosa umilmente pascea : appresso gir lo ne vedea piangendo.
Page 283 - 1 presente sonetto spesso leggi lo spirito noioso che ti caccia si partira da 1'anima invilita.1 1 1 believe that E.
Page 266 - Cui essenza membrar mi dà orrore. Allegro mi sembrava Amor, tenendo Mio core in mano, e nelle braccia avea Madonna, involta in un drappo, dormendo. Poi la svegliava, e d'esto core ardendo Lei paventosa umilmente pascea : Appresso gir lo ne vedea piangendo.
Page 258 - L'umana probitade: e questo vuole Quei che la da, perché da lui si chiami. Anche al nasuto vanno mie parole, Non men eh' ali' altro, Pier, che con lui canta; Onde Puglia e Provenza già si duole. Tant' è del seme BUO minor la pianta, Quanto più che Beatrice e Margherita, Costanza di marito ancor si vanta.
Page 254 - Colui, che attende là, per qui mi mena, Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno.