Gerusalemme liberata, con note da R. Zotti

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Page 80 - S' alcun giammai tra frondeggianti rive Puro vide stagnar liquido argento ; O giù precipitose ir acque vive Per alpe o 'n piaggia erbosa a passo lento Quelle al vago desio forma e descrive, . E ministra materia al suo tormento : Che l' immagine lor gelida e molle L' asciuga e scalda , e nel pensier ribolle. txt. Vedi le membra de...
Page 113 - Qui mille immonde Arpie vedresti e mille Centauri e Sfingi e pallide Gorgoni, molte e molte latrar voraci Scille, e fischiar Idre e sibilar Pitoni, e vomitar Chimere atre faville, e Polifemi orrendi e Gerioni; e in novi mostri, e non più intesi o visti, diversi aspetti in un confusi e misti.
Page 48 - D'un bel pallore ha il bianco volto asperso, Come a gigli sarian miste viole : E gli occhi al cielo affisa; e in lei converso Sembra per la pietate il cielo e...
Page 47 - Ma ecco ornai l'ora fatale è giunta che '1 viver di Clorinda al suo fin deve. Spinge egli il ferro nel bel sen di punta che vi s'immerge e '1 sangue avido beve; e la veste, che d'or vago trapunta le mammelle stringea tenera e leve, l'empie d'un caldo fiume. Ella già sente morirsi, e '1 pie le manca egro e languente.
Page 282 - Giace il cavallo al suo signore appresso : Giace il compagno appo il compagno estinto : Giace il nemico appo il nemico; e spesso Sul morto il vivo, il vincitor sul vinto. Non v
Page 136 - Poi che lasciar gli avviluppati calli, In lieto aspetto il bel giardin s'aperse: Acque stagnanti, mobili cristalli, Fior varj e varie piante, erbe diverse, Apriche collinette, ombrose valli, Selve e spelonche in una vista offerse ; E quel che '1 bello e 'l caro accresce all'opre, L'arte che tutto fa, nulla si scopre.
Page 177 - Signor, non sotto l' ombra in piaggia molle Tra fonti e fior, tra ninfe e tra sirene; Ma in cima a l' erto e faticoso colle De la virtù riposto è il nostro bene. Chi non gela e non suda e non s' estolle Da le vie del piacer, là non perviene.
Page 3 - Tu, magnanimo Alfonso, il qual ritogli Al furor di fortuna, e guidi in porto Me peregrino errante, e fra gli scogli E fra l'onde agitato e quasi absorto, Queste mie carte in lieta fronte accogli, Che quasi in voto a te sacrate i
Page 54 - 1 velo e '1 casto manto è a lei rapito; Stringon le molli braccia aspre ritorte. Ella si tace; e in lei non sbigottito, Ma pur commosso alquanto è '1 petto forte; E smarrisce il bel volto in un colore / Che non è pallidezza, ma candore. 27 Divulgossi il gran caso ; e quivi tratto Già '1 popol s' era: Olindo anco v' accorse; Che, dubbia la persona, e certo il fatto, Venia che fosse la sua donna in forse.
Page 117 - Muoiono le città, muoiono i regni, copre i fasti e le pompe arena ed erba, e l'uom d'esser mortal par che si sdegni: oh nostra mente cupida e superba!

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