Gerusalemme liberata, con note da R. Zotti1820 |
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Acarino Adrasto alcun alfin allor alma altrui Amor anco appo arda Argante armati arme armi Armida Asia audace avea Campo Capitan cavalier ch'è Chè ciel Circasso Clorinda colpo desío destra destrier dolce Duce Egitto elmo empio Eufrate fero ferro fianco fiede foco Franchi fugge furor genti GERUSALEMME LIBERATA gira Goffredo GOLDEN SQUARE gran grida guarda Guelfo guerra guerrier guisa indi intanto intorno Ismeno l'arme lieto loco LXVI medesmo mille mira mortali morte mostri mura nemico notte occhj omai onor opre Pagan Palestina parla passi percosse periglio petto piaga pianto piè pio Buglion ponno poscia pregio primiero pugna puote Quinci Quivi ragion Raimondo Re Norvegi regno Rinaldo sangue scudo sdegno seco sembiante Signor sovra spada spirti stuolo suon Tancredi torre tosto tronco turba usbergo vede veggio vinto volge volse volto volve XLVII XXXVII
Popular passages
Page 80 - S' alcun giammai tra frondeggianti rive Puro vide stagnar liquido argento ; O giù precipitose ir acque vive Per alpe o 'n piaggia erbosa a passo lento Quelle al vago desio forma e descrive, . E ministra materia al suo tormento : Che l' immagine lor gelida e molle L' asciuga e scalda , e nel pensier ribolle. txt. Vedi le membra de...
Page 113 - Qui mille immonde Arpie vedresti e mille Centauri e Sfingi e pallide Gorgoni, molte e molte latrar voraci Scille, e fischiar Idre e sibilar Pitoni, e vomitar Chimere atre faville, e Polifemi orrendi e Gerioni; e in novi mostri, e non più intesi o visti, diversi aspetti in un confusi e misti.
Page 48 - D'un bel pallore ha il bianco volto asperso, Come a gigli sarian miste viole : E gli occhi al cielo affisa; e in lei converso Sembra per la pietate il cielo e...
Page 47 - Ma ecco ornai l'ora fatale è giunta che '1 viver di Clorinda al suo fin deve. Spinge egli il ferro nel bel sen di punta che vi s'immerge e '1 sangue avido beve; e la veste, che d'or vago trapunta le mammelle stringea tenera e leve, l'empie d'un caldo fiume. Ella già sente morirsi, e '1 pie le manca egro e languente.
Page 282 - Giace il cavallo al suo signore appresso : Giace il compagno appo il compagno estinto : Giace il nemico appo il nemico; e spesso Sul morto il vivo, il vincitor sul vinto. Non v
Page 136 - Poi che lasciar gli avviluppati calli, In lieto aspetto il bel giardin s'aperse: Acque stagnanti, mobili cristalli, Fior varj e varie piante, erbe diverse, Apriche collinette, ombrose valli, Selve e spelonche in una vista offerse ; E quel che '1 bello e 'l caro accresce all'opre, L'arte che tutto fa, nulla si scopre.
Page 177 - Signor, non sotto l' ombra in piaggia molle Tra fonti e fior, tra ninfe e tra sirene; Ma in cima a l' erto e faticoso colle De la virtù riposto è il nostro bene. Chi non gela e non suda e non s' estolle Da le vie del piacer, là non perviene.
Page 3 - Tu, magnanimo Alfonso, il qual ritogli Al furor di fortuna, e guidi in porto Me peregrino errante, e fra gli scogli E fra l'onde agitato e quasi absorto, Queste mie carte in lieta fronte accogli, Che quasi in voto a te sacrate i
Page 54 - 1 velo e '1 casto manto è a lei rapito; Stringon le molli braccia aspre ritorte. Ella si tace; e in lei non sbigottito, Ma pur commosso alquanto è '1 petto forte; E smarrisce il bel volto in un colore / Che non è pallidezza, ma candore. 27 Divulgossi il gran caso ; e quivi tratto Già '1 popol s' era: Olindo anco v' accorse; Che, dubbia la persona, e certo il fatto, Venia che fosse la sua donna in forse.
Page 117 - Muoiono le città, muoiono i regni, copre i fasti e le pompe arena ed erba, e l'uom d'esser mortal par che si sdegni: oh nostra mente cupida e superba!