Biblioteca d'autori italiani ...F.A. Brockhaus, 1876 |
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alcuni allora amici amore anco animo appena appennino armi avevan bella Bianchi bisogno Bolognesi braccio buon Cancellieri capitan Vergiolesi capitano casa castello cavalieri cavallo Cecco d'Ascoli Cellino di Nese certo chè Chiesa Cin da Pistoia città cittadini Comune consiglio consorte cotal cuore detto dinanzi Dino Compagni dire donna ebbe erano esclamò famiglia figlio figliuola Fiorentini fiori Firenze Fortebracci frattanto gente gentile Ghibellini giorno Giuseppe Tigri gonfaloniere di giustizia gran guardia Guelfi Guelfi Neri Guidotto infatti innanzi intanto l'altro Lauretta Limentra Lucchesi messer Cino messer Fredi messer Lippo milizie mura Musone nemici Neri nissuno nobile notte nuovo Nuto omai Ombrone Orlandetto padre papa parole passi patria Pistoia Pistoiesi Piteccio pochi poco popolo porta di Ripalta potestà poteva povero presso pur troppo rettori salute Sambuca sapete sciagure Selvaggia sicchè signore Sinibuldi soggiunse spada TIGRI torno torre Uberti uomini vedere venire Vergiole vescovo
Popular passages
Page 232 - E se il mondo sapesse il cuor eh' egli ebbe Mendicando sua vita a frusto a frusto, Assai lo loda, e più lo loderebbe.
Page 226 - Spelonche, ove ho la mia secreta sede ; Ch'ivi udrete da me non lievi cose E ciò che a voi saper più si richiede.
Page 170 - 1 più bel né '1 più giocondo Da tutta l'aria ove le penne stese; Né se tutto cercato avesse il mondo, Vedria di questo il più gentil paese, Ove, dopo un girarsi di gran tondo, Con Ruggier seco il grande augel discese: Culte pianure e delicati colli, Chiare acque, ombrose ripe e prati molli.
Page 294 - n su l'alto e 'n sul beato monte Ove adorai baciando il santo sasso, E caddi 'n su quella pietra, ohimè lasso! Ove l'Onesta pose la sua fronte, E ch'ella chiuse d'ogni virtù '1 fonte, Quel giorno che di morte acerbo passo Fece la donna dello mio cor lasso, Già piena tutta d'adornezze conte. Quivi chiamai a questa guisa Amore: — Dolce mio Dio, fa che quinci mi traggia La morte a sé, che qui giace il mio core.
Page 139 - Chè dopo lui verrà, di più laid' opra, Di ver ponente un pastor senza legge, Tal che convien che lui e me ricopra. Nuovo lason sarà, di cui si legge Ne' Maccabei : e come a quel fu molle Suo re, cosi fia a lui chi Francia regge.
Page 176 - I magistrati intendevano più a guadagnare che a far giustizia, e colui che doveva esser condannato, era assoluto per moneta ; e così per lo contrario, se la parte era avversa. Messer Cino, come uno dei giudici delle cause civili, era l' unico nella cui provata integrità e bontà que
Page 166 - Toscani, posseditori di cosi ricco luogo, attorniato di belle fiumane e d'utili alpi e di fini terreni; forti nell'armi, discordevoli e salvatichi, * il perché 1 tal città fu quasi morta. Però che ivi a picciol tempo si cambiò fortuna; * e furono da...
Page 166 - Tu lascerai ogni cosa diletta più caramente; e questo è quello strale che l'arco dello essilio pria saetta. Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e '1 salir per l'altrui scale.
Page 77 - E se credessi Turco diventare, Passar lo mare e andare in Turchia, Davanti al Turco mi vo' inginocchiare, E la vo
Page 294 - Dio, fa che quinci mi traggia La morte a sé, che qui giace il mio core. — Ma poi che non m'intese il mio signore, Mi dipartii pur chiamando Selvaggia; L'alpe passai con voce di dolore.