Le poesie di Giuseppe GiustiH.F. Münster, 1877 - 578 pages |
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affetti amico amore anco Austriaci Bargello bella birri bisogna Brindisi buon canto capo Carbonari casa certo Chè chiama ciuco colla Congresso Congresso di Verona corte credo cuore d'ogni Dante diavolo dice dicesi Dies irae dorme doventa fare Firenze Francesco IV francese frati galantuomo gente Gingillino giorno Girella giulebbe Giuseppe Giusti Giusti governo gran GRANCHIO Granduca grida Guadagnoli Guigliottina l'animo l'Italia ladro lasciò legge Leopoldo Lett liberali lode Lucca mano messo mestiere mezzo Michel di Lando minchione ministro Modena mondo morte muso nobili nuovo padre padrone paese Pananti Il Poeta Papa parole passato piglia Pio IX Pisa poesie poeta popolo povero preti principi rivoluzione santo satira Scherzo Scritti vari scrivere sente signoria sogni Sonetto spie Stenterello storia strofa Taide tira tiranni torna Toscana Travicello Variante vecchio Vedi VENTOLA versi vestito virtù Viva vizio volere o volare volgare vuol dire
Popular passages
Page 338 - Discunt in partes centum diducere. Dicat Filius Albini : si de quincunce remota est Uncia, quid superat ? Poteras dixisse.
Page 384 - Entro, e ti trovo un pieno di soldati, di que' soldati settentrionali, come sarebbe Boemi e Croati, messi qui nella vigna a far da pali: difatto se ne stavano impalati, come sogliono in faccia a' generali, co' baffi di capecchio e con que' musi, davanti a Dio, diritti come fusi.
Page 385 - Fin le candele dell' altar maggiore. Ma in quella che s'appresta il sacerdote A consacrar la mistica vivanda, Di subita dolcezza mi percuote Su, di verso l'altare, un suon di banda. Dalle trombe di guerra uscian le note Come di voce che si raccomanda, D'una gente che gema in duri stenti E de
Page 564 - O degli altri poeti onore e lume, Vagliami il lungo studio e il grande amore, Che m' han fatto * cercar lo tuo volume.
Page 562 - ... nchiude, a poco a poco al mio veder si stinse; per che tornar con li occhi a Beatrice nulla vedere ed amor mi costrinse. Se quanto infìno a qui di lei si dice fosse conchiuso tutto in una loda, poco sarebbe a fornir questa vice. La bellezza ch'io vidi si trasmoda non pur di là da noi, ma certo io credo che solo il suo fattor tutta la goda.
Page 387 - A dura vita, a dura disciplina, muti, derisi, solitari stanno, strumenti ciechi d'occhiuta rapina che lor non tocca e che forse non sanno; e quest'odio, che mai non avvicina il popolo lombardo all'alemanno, giova a chi regna dividendo, e teme popoli avversi affratellati insieme. 88 Povera gente! lontana da...
Page 383 - Vostra Eccellenza che mi sta in cagnesco per que' pochi scherzucci di dozzina, e mi gabella per anti-tedesco perché metto le birbe alla berlina; o senta il caso avvenuto di fresco a me che girellando una mattina, capito in Sant'Ambrogio di Milano, in quello vecchio, là fuori di mano. 8 M'era compagno il figlio giovinetto d'un di que' capi un po' pericolosi, di quel tal Sandro, autor d'un romanzetto ove si tratta di promessi sposi . . . Che fa il nesci, Eccellenza?
Page 570 - Ne' mirabili aspetti Vostri risplende non so che divino. Che vi trasmuta da
Page 347 - Veglia sul monumento Perpetuo lume il sole, E fa da torcia a vento: Le rose, le viole...
Page 386 - Uno sgomento di lontano esilio, Che mi faceva andare in visibilio. E quando tacque, mi lasciò pensoso Di pensieri più forti e più soavi. — Costor, dicea tra me, Re pauroso Degl'italici moti e degli slavi, Strappa a...