Il canto X dell'InfernoG. C. Sansoni, 1900 - 47 pages |
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altezza d'ingegno anima appreser ben quell'arte arche avea Beatrice Cacciaguida canto decimo CANTO X Capaneo Cavalcante Ciacco ciascuna sua legge cimitero Consiglio d'Empoli costui già letto cotesta dannati Dante Alighieri dantesco dell'inferno dimanda dinanzi discepolo disdegno di Guido Dite drizzato duca duo fiate ebbe a disdegno epicurei eresia eresiarchi Farinata che s'è Farinata degli Uberti Federigo fiate gli dispersi figliuolo Filippo Argenti Firenze fui troppo molesto fur gli maggior Ghibellini Giovanni Villani Guelfi Bianchi Guelfi Neri Guido vostro ebbe Indi s'ascose infernale Inferno l'altra l'arte del tornare l'Uberti laggiú m'avevan di costui maestro miscredenti mistico morto mossa dalla Fede negatori nobil patria ORSAN parole paterini pena m'avevan poema di Dante profezia dell'esilio quell'altro magnanimo riposi mai risponde risposta cosí piena s'è dritto Santa Reparata saprai scena secreto calle sentito teologo tormenta Uberti vano nostro intelletto Vedi a pag viaggio Virgilio virtú somma vivi ancor congiunto
Popular passages
Page 23 - Piangendo disse : se per questo cieco Carcere vai per altezza d' ingegno, Mio figlio ov' è , e perchè non è teco ? Ed io a lui : da me stesso non vegno : Colui ch' attende là per qui mi mena , Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno.
Page 45 - Ch' io faceva dinanzi alla risposta, Supin ricadde, e più non parve fuora. Ma quell' altro magnanimo, a cui posta Restato m' era, non mutò aspetto, Nè mosse collo, né piegò sua costa : E se, continuando al primo detto, Egli han quell'arte, disse, male appresa, Ciò mi tormenta più che questo letto. Ma non cinquanta volte fia raccesa La faccia della Donna che qui regge, Che tu saprai quanto queir arte pesa. E se tu mai nel dolce mondo regge, Dimmi : perché quel popolo è sì empio Incontr...
Page 47 - La mente tua conservi quel ch'udito hai contra te» mi comandò quel saggio. «E ora attendi qui» e drizzò '1 dito: «quando sarai dinanzi al dolce raggio di quella il cui bell'occhio tutto vede, da lei saprai di tua vita il viaggio.
Page 44 - Suo cimitero da questa parte hanno Con Epicuro tutti i suoi seguaci Che l' anima col corpo morta fanno. Però alla dimanda che mi faci Quinc...
Page 45 - Se per questo cieco carcere vai per altezza d'ingegno, 60 mio figlio ov'è? perché non è ei teco?» E io a lui: «Da me stesso non vegno; colui ch'attende là, per qui mi mena, 63 forse, cui Guido vostro ebbe a disdegno».
Page 35 - Però comprender puoi che tutta morta fia nostra conoscenza da quel punto che del futuro fia chiusa la porta».
Page 46 - E' par che voi veggiate, se ben odo, Dinanzi quel che '1 tempo seco adduce, E nel presente tenete altro modo. Noi veggiam, come quei c' ha mala luce, Le cose, disse, che ne son lontano : Cotanto ancor ne splende il sommo Duce : Quando s'appressano, o son, tutto è vano Nostro intelletto; e, s'altri noi ci apporta, Nulla sapem di vostro stato umano.
Page 27 - E se, continuando al primo detto, Egli han quell'arte, disse, male appresa, Ciò mi tormenta più che questo letto. 79 Ma non cinquanta volte fia raccesa La faccia della donna che qui regge, Che tu saprai quanto quell'arte pesa. 82 E se tu mai nel dolce mondo regge, Dimmi, perché quel popolo è sì empio, Incontro a
Page 44 - O Tosco, che per la città del foco Vivo ten vai cosi parlando onesto, Piacciati di ristare in questo loco. La tua loquela ti fa manifesto Di quella nobil patria natio, Alla qual forse fui troppo molesto.
Page 25 - M'avevan di costui già letto il nome: Però fu la risposta cosi piena. Di subito drizzato gridò: Come Dicesti, Egli ebbe ? non viv'egli ancora ? Non fiere gli occhi suoi lo dolce lome ? Quando s'accorse d'alcuna dimora, Ch'io faceva dinanzi alla risposta, Supin ricadde, e più non parve fuora.