Studi sul poema sacro di Dante Allighieri: Del canto I. Dichiarazione di alcuni vocaboli e modi sacri usati da Dante Allighieri nel canto I. Delle parti della monarchia di Dio. Del viaggio di sette giorni dalla terrena alla celeste Gerusalemme consigliato ai penitenti dai padri della Chiesa ed intrapreso e compito secondo che narrasi nel poema sacro da Dante Allighieri. Mansioni del poema sacro |
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Popular passages
Page 304 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 250 - Per me si va nella città dolente; per me si va nell' eterno dolore; per me si va tra la perduta gente.
Page 447 - O della propria o dell' altrui vergogna Pur sentirà la tua parola brusca; Ma nondimen, rimossa ogni menzogna, Tutta tua vision fa manifesta, E lascia pur grattar dov' è la rogna : Che se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto, vital nutrimento Lascerà poi quando sarà digesta. Questo tuo grido farà come vento Che le più alte cime più percuote: E ciò non fa d
Page 8 - Che 1' ardor santo , ch' ogni cosa raggia , Nella più simigliarne è più vivace. Di tutte queste cose s' avvantaggia £/ umana creatura, e s' una manca, Di sua nobilità convien che caggia. Solo il peccato è quel, che la disfranca, E falla dissimile al sommo bene, Perchè del lume suo poco s...
Page 344 - Surge ai mortali per diverse foci la lucerna del mondo; ma da quella che quattro cerchi giugne con tre croci, con miglior corso e con migliore stella esce congiunta, e la mondana cera più a suo modo tempera e suggella.
Page 441 - Ma sì come carbon che fiamma rende , E per vivo candor quella soverchia, Sì che la sua parvenza si difende; Così questo fulgor che già ne cerchia , Fia vinto in apparenza dalla carne Che tutto dì la terra ricoperchia: Nè potrà tanta luce affaticarne, Che gli organi del corpo saran forti A tutto ciò che potrà dilettarne.
Page 349 - Tal, ch' io sorrisi del suo vii sembiante ; E quel consiglio per migliore approbo Che l'ha per meno ; e chi ad altro pensa Chiamar si puote veramente probo. Vidi la Figlia di Latona incensa, Senza quell' ombra che mi fu cagione Per che già la credetti rara e densa. L' aspetto del tuo nato, Iperione, Quivi sostenni, e vidi com' si muove Circa e vicino a lui Maia e Dione.
Page 462 - IN forma dunque di candida rosa Mi si mostrava la milizia santa, Che nel suo sangue CRISTO fece sposa ; Ma l' altra, che volando vede e canta La gloria di colui che la innamora, E la bontà che la fece cotanta, Sì come schiera d' api, che s' infiora Una fiata, ed una si ritorna Là dove suo lavoro s' insapora, Nel gran fior discendeva, che s...
Page 453 - Posato al nido de' suoi dolci nati La notte che le cose ci nasconde, Che, per veder gli aspetti desiati, E per trovar lo cibo onde...
Page 359 - Che membra femminili avean ed atto, E con idre verdissime eran cinte; Serpentelli e ceraste avean per crine , Onde le fiere tempie eran avvinte.