Il 12 aprile ed il popolo romano 1860dalla Tipografia Forense, 1860 - 64 pages |
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12 Aprile Agnese anime apostasie Basilica Campidoglio carità catacomba Cerbero Chè CHERA Chiesa cielo colla quale niuna CONCEPTA IL 12 Corinto cristiane cuori d'ogni lingua Dante sul civile DIGNERIS dolore egoismo simulato erano fanatici della teocrazia fede festa foriera compagna frodi religiose Gesù Cristo giustizia gloria governo grido guer IMPRIMATUR iscrizione LABE ORIGINALI CONCEPTA lagrime Lamoricière lanterna magica legge di Solone lettore libertà e niun lingua e d'ogni luce Mamiani mano medaglia medesima Minerva al Vaticano nazioni occulta delle preparate ORAZIONE palazzo papa Sotero piede Pietro Pio IX piute Pontefice stanno pontificale POPOLO ROMANO 1860 preghiera preghiere preparate ribellioni presente ragione rivoluzione ROGAMVS sacra SALVE Sant'Agnese Santo Padre Sapienza senten sentimento settimana santa siderata simulato e profondo SINE LABE ORIGINALI Solone spiriti splendeva splendida stà storia temporale del Papa trionfo triregno tuoni il diritto TVO FIGLIO vacante il go veduto veneranda venerando Vergine Vicario zione
Popular passages
Page 1 - E che gente è, che par nel duol sì vinta ? Ed egli a me : Questo misero modo Tengon 1' anime triste di coloro, Che visser senza infamia e senza lodo. Mischiate sono a quel cattivo coro Degli angeli che non furon ribelli, Né fur fedeli a Dio, ma per sé foro. Cacciarli i ciel per non esser men belli, Né lo profondo inferno gli riceve, Che alcuna gloria i rei avrebber d
Page 57 - Rotta la tempia, e il fianco insanguinato. Che di Giuda il Leon non anco è morto: Ma vive e rugge, e il pelo arruffa e gli occhi. Terror d'Egitto, e d'Israel conforto. E se monta in furor, l'aste e gli stocchi Sa spezzar de" nemici, e par che gridi: Son la forza di Dio, nessun mi tocchi.
Page 2 - Questi sciaurati, che mai non fur vivi, erano ignudi, stimolati molto da mosconi e da vespe ch'eran ivi. Elle rigavan lor di sangue il volto, che, mischiato di lagrime, ai lor piedi da fastidiosi vermi era ricolto. E poi...
Page 27 - O dell'Eterno coeterno raggio, Se tal nomarti senza biasmo io posso, O sacra luce. E noi potrò se Iddio, Iddio medesmo è luce, ed altro albergo Fin dall'eternitade egli non ebbe Che il tuo fiammante inaccessibil grembo, O d'increata rifulgente essenza Fulgido effondimento? O se piuttosto Ami esser detta un puro etereo rivo, La tua sorgente chi dirà? Tu pria Fosti del sol, tu pria de...