The Inferno of DanteSmith, Elder and Company, 1865 - 187 pages This work has been selected by scholars as being culturally important, and is part of the knowledge base of civilization as we know it. This work was reproduced from the original artifact, and remains as true to the original work as possible. Therefore, you will see the original copyright references, library stamps (as most of these works have been housed in our most important libraries around the world), and other notations in the work. This work is in the public domain in the United States of America, and possibly other nations. Within the United States, you may freely copy and distribute this work, as no entity (individual or corporate) has a copyright on the body of the work.As a reproduction of a historical artifact, this work may contain missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. Scholars believe, and we concur, that this work is important enough to be preserved, reproduced, and made generally available to the public. We appreciate your support of the preservation process, and thank you for being an important part of keeping this knowledge alive and relevant. |
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Common terms and phrases
acqua alcun Allor altra altri altro ancor anima answer'd assai avea CANTO capo cerchio certo Chè che il che tu ciascun ciò colpa colui Cominciò convien Così dietro dimmi dinanzi disse dissi dost Duca eran esser eyes faccia fanno fatto fece fix'd fondo fummo fuoco fuor gente già gran gridò Guide Hell Inferno innanzi insieme intorno la fiamma loco lungi luogo Maestro Malebolge Master mezzo mi fu mondo ne'er o'er occhi ogni omai parea parlar parole paura Perch perchè petto piè piedi piglio Pistoia più poco Poscia quale quegli quei quell Quivi reach'd ripa Rispose sangue scoglio seem'd sempre shade shalt soul sovra tempo tenea terra thee thine thou tosto trista turn'd tutta tutte tutto Twas veder vedi Venimmo venir vêr vidi viso volse volto whence
Popular passages
Page 24 - Ora incomincian le dolenti note A farmisi sentire: or son venuto Là dove molto pianto mi percote. Io venni in loco d' ogni luce muto , Che mugghia, come fa mar per tempesta Se da contrari venti è combattuto.
Page 13 - Con lieto volto, ond' io mi confortai, Mi mise dentro alle segrete cose. Quivi sospiri, pianti ed alti guai Risonavan per 1' aer senza stelle, Perch' io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d...
Page 15 - 1 mio dir gli fusse grave, In fino al fiume di parlar mi trassi. Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio bianco per antico pelo. Gridando : Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo : I' vegno, per menarvi ali' altra riva Nelle tenebre eterne in caldo, e 'n gielo: E tu, che se...
Page 21 - Genti v' eran , con occhi tardi e gravi , Di grande autorità ne' lor sembianti : Parlavan rado con voci soavi.
Page 9 - Dirotti perch' io venni, e quel ch' io 'ntesi. Nel primo punto che di te mi dolve. I" era tra color che son sospesi, E donna mi chiamò beata e bella, Tal che di comandare io la richiesi. Lucevan gli occhi suoi più che la Stella: E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella (I).
Page 77 - Dell' umana natura posto in bando : Che in la mente m' è fitta, ed or m'accora La cara e buona imagine paterna • - Di voi, quando nel mondo ad ora ad ora M...
Page 3 - E come quei che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'acqua perigliosa e guata; Così l'animo mio che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva.
Page 8 - Ch' uscir dovea di lui, e il chi, e il quale, Non pare indegno ad uomo d' intelletto; Ch' ei fu dell' alma Roma e di suo Impero 20 Nell' Empireo ciel per padre eletto. La quale, e il quale (a voler dir lo vero) Fur stabiliti per lo loco santo, U' siede il successor del maggior Piero.
Page 27 - Noi leggevamo un giorno per diletto di Lancilotto, come amor lo strinse; soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso: ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso esser baciato da cotanto amante...
Page 49 - O Tosco, che per la città del foco Vivo ten vai, cosi parlando onesto, Piacciati di ristare in questo loco. La tua loquela ti fa manifesto Di quella nobil patria natìo, Alla qual forse fui troppo molesto.