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19. Non, però, ch'altra cosa desse briga,

Che la notturna tenebra, ad ir suso:

Quella, col non poter, la voglia intriga.
20. Ben si poría con lei tornare in giuso,

E passeggiar la costa, intorno errando,
Mentre che l'orizzonte il dì tien chiuso.
21. Allora il mio signor, quasi ammirando,
Menane, disse, dunque, là 've dici
Che aver si può diletto dimorando.
22. Poco allungati c'eravam di lici,

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Quando m'accorsi che 'l monte era scemo
A guisa che i valloni sceman quici.

23. Colà (disse quell'Ombra) n'anderemo
Dove la costa face di sè grembo;

E quivi il nuovo giorno attenderemo.
24. Tra erto e piano, era un sentiere sghembo,
Che ne condusse in fianco della lacca,

Là ove, più che a mezzo, muore il lembo.
25. Oro, e argento fine, e cocco, e biacca;
Indico legno lucido e sereno,

Fresco smeraldo in l'ora che si fiacca;

19 (L) Intriga: non potendo non si vuole.

(F) Tenebra. Isai., VIII, 99: Ecco tribolazione e tenebre... e caligine che persegue; ed e' non potrà volare fuort della sua angustia. Joan., XII, 35: Camminate fin ch'avete la luce, che le tenebre non vi colgano. Ad Eph,, V, 8: Eravate già tenebre; ora luce, nel Signore, come figliuoli di luce camminate.

20 (SL) Chiuso. Æn., 1: Diem clauso componet Vesper Olympo. Boet.: Clausum reseret diem.

22. (L) Allungati allontanati. - Lici. 11. Scemo: cavo da un lato. Quici: qui.

(SL) Allungati. Vita S. Girol.: Non allungare il tuo aiuto da me. Lici. È fuor di rima nel Pataffio; e il Boccaccio: Quicientro.

23. (L) Grembo. Greg. Dial., II: Mons distento sinu castrum recipit. 24. (L) Sghembo: obliquo. cavità.

Lacca:

(SL) Lembo: Dove l'avvallamento men fondo; il lembo della cavità è

più che della metà più basso che nelle altre parti. Esso lembo quasi finisce e muore net luogo ove l'avvallamento comincia:onde con tre passi scendesi nella valle, come dirà nel Canto VIII, terz. 16. L'amenità del luogo, dice l'Ottimo, è data per pena, per pungere vie più il desiderio di questi che già furono negligenti.

25 (L) Indico: indaco. Ora: punto. Fiacca: rompe.

(SL) Oro. Qui Pietro cita il virgiliano: Devenere locos laetos, et amoena vireta (Æn., VI). Ambr: Aurum in pratis flores refulgeant. Cocco. Plin., IX, 41: Coccum Galatiae rubens granum. Sereno Plinio così lo dipinge: Nigri splendoris, ac, vel sine arte, protinus jucundi. Śmeraldo. Oit., II: Ismeraldo tiene il principato di tutte le pietre verdi; e nulla gemma o erba ha maggior verdezza, Fiacca. Inf. VII, t. 5: L'alber fiacca. Corpoi cui interni strati siano per fresca rottura divisi, mostra li entro, perchè non ossidato, più vivo il colore.

26. Dall'erba e dalli fior', dentro a quel seno
Posti, ciascun saria, di color, vinto,

Come dal suo maggiore è vinto il meno.
27. Non avea pur natura ivi dipinto,
Ma di soavità di mille odori

Vi facea un incognito indistinto.

28. Salve, Regina, in sul verde e 'n su' fiori
Quivi seder, cantando, anime vidi,

29.

Che, per la valle, non parén di fuori.
- Prima che 'l poco sole omai s'annidi
(Cominciò 'l Mantovan che ci avea vôlti),'
Tra color non vogliate ch'io vi guidi.
30. Da questo balzo meglio gli atti e i volti
Conoscerete voi di tutti quanti,

Che nella lama giù, tra essi accolti.
31. Colui che più siede alto, e fa sembianti
D'aver negletto ciò che far dovea,

E che non muove bocca agli altrui canti;
32. Ridolfo imperador fu, che potea

Sanar le piaghe ch' hanno Italia morta;
Si che tardi per altri si ricrea.

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liano: Solemque suum, sna sidera norunt (En., VI).

30. (L) Lana; valle.

(SL) Balzo. Per contemplare tali uomini, dice Pietro, conviene elevarsi.

34 (L) Sembianti col dolore.

(SL) Alto. Come Imperatore romano dice 'Anonimo Porrà più basso Guglielmo marchese. -Bocca: Gli rimane della sua negligenza imperiale addosso.

32 (SL) Ridolfo. Fondatore della Casa d'Austria. Fu eletto imperatore nel 1273. mori nel 4290. Vill VII: Se avesse voluto passare in Italia, senza contrasto n'era signore Doveva.soggiunge l' Anonimo, liberare Terra Sania e nol fece Piaghe Pelr.: Parlar sia indarno Alle piaghe mortali Ricrea. Cic, de Prov Consul 3: Ita vexata est, vix ut se possit diuturna pace recreare. Ricrea per ricreerà; come ricorca per ricorcherà (Porg, Vill, t. 45). Di Firenze (Purg, XIV): Di qui a mill'anni Nello stato primaio non si rinselva.

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33, L'altro, che nella vista lui conforta,
Resse la terra dove l'acqua nasce

Che Molta in Albia, e Albia in mar, ne porta.

34. Ottáchero ebbe nome: e nelle fasce

Fu meglio assai che Vincislao suo figlio,
Barbuto, cui lussuria ed ozio pasce.

35. E quel Nasetto, che stretto a consiglio
Par con colui ch'ha sì benigno aspetto,
Mori fuggendo, e disfiorando il giglio.
36. Guardate là come si batte il petto.

L'altro vedete, ch' ha fatto alla guancia,
Della sua palma, sospirando, letto.

37. Padre e succero son- del mal di Francia:
Sanno la vita sua viziata e lorda;
E quindi viene il duol che sì gli lancia.

33. (L) Conforta come valente.
34. (SL) Otiáchero. Ottocaro Genero
di Rodolfo, figliuolo d'un altro Oltá-
chero. Questo figliuolo dominò la
Boemia, la Stiria, l'Iliria, l'Istria.
Re di Boemia dove corre l'Albia o
Albis o Eiba, di cui Lucano: Fundat
ab extremo flavos Aquilone Suevos
Albis.. (Phars., II). Questo fiume rac-
coglie in se tutti gli altri di Boemia,
non che la Moldava, che Mulda si
chiama in latino, e in tedesco Mullaw,
e li porta all'Oceano. Ottâchero invitò
Rodolfo alle imprese d'Italia e di
Terra Santa. E (dice l'Ottimo) offerse
sè e sua gente, e denari Fu... signore
largo e liberale, e valentissimo in ar-
me Il re Ridolfo, per occupare il detto
regno. li corse sopra, e feciono bat-
taglia campestre nel 1277, dove... Ri
dolfo uccise Ollachero. Vincislao.
Ott.: Del qual rimase... Vincislao,
bellissimo supra gli altri uomini, má
non fu d'arme. Fu ecclesiastico man-
sueto ed umile; e poco visse: rima-
sene uno fanciullo, nome anche Vin-
cislao: e in costoro finiro i re di Boe
mia della schiatla d'Ottáchero. A piè
di Venceslao fu gettata la corona di
Polonia e d'Ungheria, ed egli l'una si
lasciò cadere alla parola di Boni-
fazio VIII, l'altra pose in capo al gio-
vane suo figliuolo: ma Bonifazio gliela
Lolse e la diede alla figlia della bella
Clemenza (Par., VIII), Maria regina di
Napoli.

35. (SL) Nasetto. Filippo III, l'Ardito, dal naso piccolo. Di persona, famigliarmente, Nasone e simili; ma chi altri che Dante l'avrebbe osato in bocca di Sordello, ascoltante Virgilio,

e d'un re? Benigno Guglielmo re di Navarra figliuolo del re Tebaldo e suocero di Filippo. - Fuggendo. Nella guerra di Filippo III di Francia con Pietro III d'Aragona, Ruggeri d'Oria, ammiraglio di Pietro, entrò in Catalogna, sconfisse la flotta francese: onde Filippo, non potendo più trovare vellovaglie all'esercito, lasciò l'impresa; e molti de' suoi moriron di fame: egli di dolore mori in Perpignano. Anzi fu questo Filippo re di Francia, il qual mosse la guerra con. tro a Piero d'Aragona, però che la Chiesa di Roma nei 1282 privò il detto Piero della dignitade del proprio regno; però che aveva occupata Sicilia conceduta nel 1262_per_papa Urbano al re Carlo vecchio... E concedette il detto regno d'Aragona a Carlo figliuolo del dettore Filippo A 'l quale acquistare, il re Filippo col fiore della Baronia e cavaliert franceschi si mosse; e per grazia del re di Maiorica tenendo il cammino del largo della marina, venne all' assedio di Girona; e quivi, abbondata infirmitade per la corruzione dell' aria .. costretto, infermo il detto re Filippo, per grazia conceduta dal re Piero, si parii, e.. mori a Perpignano (Ollimo), 36 (L) Altro: Guglielmo suocero di Filippo.- Letto: posa la guancia sulia

mano.

(SL) Letto. Bolland., 1, 419: Chinata la gota sulla mano, era tutta imagine non d'uomo dolente ma dello stesso dolore.

37. (L) Mal: Filippo il Bello. cia: trafigge.

Lan

(SL) Mal. Montfaucon. Il était

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38. Quel che par sì membruto, e che s'accorda,
Cantando, con colui dal maschio naso,

D'ogni valor portò cinta la corda.

39. E se re dopo lui fosse rimaso

Lo giovanetto che retro a lui siede,
Bene andava il valor di vaso in vaso.
40. Che non si puote dir dell'altre rede:
Jaco po e Federigo hanno i reami;
Del retaggio miglior nessun possiede.
41. Rade volte risurge per li rami

L'umana probitate: e questo vuole
Quei che la dà, perchè da lui si chiami.

vindicatif jusqu'à l'excès, dur et im-
pitoyable à ses sujets. Pendant le
cours de son règne, il y eût plus d'im-
pois, de taxes, et de mallôtes que
dans tous les règnes précédentes.
Quando Dante scriveva queste cose,
Filippo era vivo: mori nel 1314.
Lancia. Albero Cr.: Colui il quale
eglino lanciarono (transfixerunt.)

38. (SL) Membruto. Pietro III d'Aragona, probissimo, dice Pietro. Nello Stemma regum Aragonae aggiunto al Rationarium temporum del Petavio, chiamasi magnus. Out: Fu grosso del corpo e forte d'animo e di mente. S'accorda. Ott.: Si come elli furono discordi in prima vita per via d'occupazione del regno di Sicilia, così qui, purgando loro negligenza divenula per occupazione in fatto d'arme... per amore s' accordano e dicono: Salve, Regina, mater misericordiae. Pietro d'Aragona... fu valente e sperto in fatti d'arme... e recò sotto la sua signoria più genți, ed alcuno regno occupato da Saracini verso la Spagna.

Naso. Carlo il Vecchio di Puglia, conte di Provenza. Ott.: Avea grande naso; ch'è segno di molta discrezione.

(F) Corda. Reg., II, XXII, 33: Accinxit me fortitudine. Isai, XI, 5: Erit justitia cingulum lumborum ejus; et fides cinctorium renum ejus.

39. (SL) Retro. Alfonso d'Aragona suo primogenito, simile al padre in bontà. Regnò in Aragona, ma poco; gli successe Giacopo secondogenito, e Federigo l'altro fratello ebbe la Sicilia. Onde dice rimaso, cioè più lungamente vissuto (Vill., VII, 401). L'Ottimo dice d'Alfonso: Mori giovinetto, pieno di buona testificanza, onoratore di valenti uomini, liberale e virtuoso amatore di giustizia, e magnanimo in volere acquistare. Guerreggio contro Carlo d'Angiò per difesa della Sicilia.

-

Rede: eredi.

(F) Vaso. Jer., XLVIII, 11: Fertilis fuit Moab ab adolescentia sua, et requievit in faecibus suis: nec transfusus est de vase in vas. La Chiesa adopera sovente l'imagine del vaso adenotare il trasmettersi delle disposizioni da' padri ne' figli. 40. (L) Che: il che. Miglior del valore. (SL) Rede. Tobia: Ti farò mia reda Jacopo. Vill., VIII, 81; X. 44; XI, 73. L'Ottimo: Donno' Jacopo, il quale dopo la morte del padre nel 1985. fatto donno Alfonso re d'Aragona, fu fatto re di Sicilia, il quale fece grande guerra contro a' successori del re Carlo; finalmente si pacificò con la Chiesa é co' detti successori, e 'l suo fratello ritenne la Sicilia contr'alla Chiesa ed a quelli della Casa di Puglia, non osiante la detta pace e parentado contratto per lo fratello contro la detta casa; la qual guerra a interpolati tempi ha dato molto dispendio alla casa di Puglia, e li Sici liani hanno sostenute doglie e danni. Nel 1999 Alfonso, per istigazione di Bonifazio, s' armava contro il fratello suo Federigo re di Sicilia; nel 4300 lo vinceva, ma indarno, in navale battaglia.

(F) Retaggio. Cic., de Off.: Ottimo retaggio da padri tramandasi a' figli, e più prestante d'ogni patrimonio, la gloria della virtù e de' nobili fatti: al quale retaggio portar disonore è da giudicare empietà.

41. (L) Rami ne' figli. Quel: Dio. Chiami: chieda.

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(SL) Risurge. Delle piante, Virgilio Fortia surgunt (Georg., II). Rami Traslato che rammenta l'imagine dell'albero genealogico. Chiami. Chiamare per chiedere dicono in Piemonte. E chiamatore in un antico è chi chiede un pubblico uffizio, lat. petitor. Ma qui' chiamare suona at

42. Anco al nasuto vanno mie parole,

Non men ch'all' altro Pier che con lui canta;
Onde Puglia e Provenza già sì duole.

43. Tanto è, del seme suo, minor la pianta,
Quanto, più che Beatrice e Margherita,
Gostanza di marito ancor si vanta.
44. Vedete il re dalla semplice vita

Seder là solo, Arrigo d'Inghilterra:
Questi ha ne' rami suoi migliore uscita.
45. Quel che più basso tra costor s'atterra,
Guardando in suso, è Guglielmo marchese,
Per cui Alessandría, e la sua guerra,
Fa pianger Monferrato e 'l Canavese.

trarre a sè con la preghiera e col de-
siderio. Virg. Georg., IV: Hinc pecu-
des, armenia, viros, genus omne, fe-
rarum, Quemque sibi tenues nascen-
tem arcessere vitas.

(F) Rade: Som.: Dalla debolezza della virtù attiva del seme segue che il figlio nasce dissimile al padre negli accidenti che appartengono al modo d'essere. Conv: Cost fosse piaciuto a Dio che quello che domandò il Provenzale, fosse stato; che chi non é reda della bontà, perdesse il retaggio dell'avere Bocc.: Risorgendo ne' figliuoli lo spirito de' passati. Machiav.: Rade volte accade che la virtù sia rinfrescata con successione. Rami. [C] Eccli., XL. 45: Nepotes impiorum non multiplicabunt ramos. Dà. Jacob. Epist., 1, 47: Omne datum optimum... a Patre luminum. Se i figli di buon padre fossero buoni, diremmo la bontà venire dal sangue, a Dio non la chiederemmo. Eccli.. XXIII, 55: Non metteranno i suoi figliuoli radice, e non daranno i suoi rami frutto.

42. (L) Nasuto: d'Angiò. - Pier 111.

(SL) Duole. Ott.: Sono tali discendenti (di Carlo I) che se ne duole ogni terra oliremontana a loro suddita.

(F) Parole. Sap., VI. 10. Ad vos... reges sunt hi sermones mei, ut discatis sapientiam.

43. (1.) Minor: i figli de' padri.

(SL) Gostanza. Olt.: Costanza... si vanta ancora d'avere marito, con tutto ch' elli sia morto, per li figliuoli che di lut ebbe, rispetto di quelli che del re Carlo e di sua donna rimasero. Figliuola di Manfredi (Purg,, III), moglie a Pietro II d'Aragona, vivente ancora nel 1300; Margherita e Beatrice, figliuole di Carlo il Zoppo, nepoti del vecchio Carlo, mogli di Giacopo e di

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Federigo. Altri intende Beatrice moglie di Carlo d'Angiò, e Margherita, di Luigi IX di Francia: perchè, dicono, le mogli di Giacopo e di Federigo si chiamarono Bianca e Eleonora, non Beatrice e Margherita (Giannettasio, St. di Napoli, lib XXII. A questa interpretazione favorisce l'ancor: come dire: Gostanza, ancor viva; e le altre

morte

44. (L) Uscita ; discendenza.

(SL) Semplice. Arrigo III, figliuol di Riccardo. Fu semplice e di buona fede, e di poco valore. Vita. Som.: Simplicitatem vitae. Solo. Come principe raro: così solo per altre ragioni il Saladino (Inf., IV). L'Ottimo: Arrigo., fu coronato re nel 1978.. di lui nacque il buon re Odoardo, il quale vivea al tempo che l'Autore compose quest'opera; il quale fece in sua vita di belle e grandi cose. Però dice migliore. Loda Eduardo anco il Villani.

Uscita. Georg., II: Exiit ad coelum ramis felicibus arbos - Validis amplexae stirpibus ulmos Exierint. 45. (L) S'atterra: siede.

(SL) Guglielmo di Monferrato. Con gli Astigiani e co' Pavesi aveva guastäte le terre d'Alessandria e il Novarese e quel di Milano e quel di Piacenza In Alessandria nel 1990 subitamente levandosi a romore i cittadini, fu preso; e, chiuso in gabbia di ferro, dopo diciassette mesi morl. Il figliuol suo fuggi in Provenza a invocare la vendetta straniera. Ma non gli succedette nella signoria. - Pianger Si perchè sono privati di buono signore, e si perchè sono venuti sotto il governo di straniero erede (Ott.). Ma meglio intendasi della guerra che per lui nacque. [Omero, Odiss, II, 276; Pindaro, Nem., XI, 48; Euripide, Elett., 569.]

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