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gatorio sia antipodo a Gerusalemme, e perciò abbia una latitudine australe di gradi 31 e minuti 40, giusta Tolomeo; ammesso che Dante supponessé con Tolomeo per Napoli una latitudine di gradi 40 e minuti 36 boreale; ammesso che nel momento in cui parla fosse alieno un'ora di sole all' orizzonte dei due Poeti; e che Vespero abbia il proprio significato di sera, ossia l'estrema parte del giorno, che quindi mancasse poco più d'un'ora al tramonto del sole a Napoli: poiche in tal di avevansi ivi 13 ore di sole e circa 16 minuti, è prossi mamente ore 11 al Purgatorio; segue che qua, ove è sepolto il corpo di Virgilio, correva il di 40 aprile 5 ore e circa 30 minuti, e là, ove si supponeva il Poeta, era il di 9, a 19 ore e 30 minuti prossimamente, contando i giorni dal rispettivo meridiano. Dunque se in un medesimo istante correvano presso a poco quelle due diverse ore ne' due siti posti a confronto, la differenza della loro longitudine era di circa 10 ore, e di tanto perciò stava a ponente dell' Italia il Purgatorio, contandosi ivi tempo minore.

a Non ti maravigliar, più che de' cieli . . . . » (T. 10.)

Qui richiama la dottrina astronomica di Tolomeo, per la quale credevasi che i cieli, nove spere concentriche, fossero insieme solide e perfettamente diafane, per modo che niuna di esse ingombrasse le altre, cioè nessun raggio trasmesso da una di quelle fosse neppure in minima parte dalle altre assorbito: e perchè il nostro autore filosofo conosce esser ció fuori dell'ordine naturale, secondo che sperienza mostra ne'corpi che reputiamo i più diafani, passa alla considerazione che stoltezza è voler comprendere i misteri della fede o del soprannaturale, quando non arriviamo ad intendere neppure quelli, che nel l'ordine della natura si ammirano.

« Si che l'ombra era da me alla grotta....

(T. 30.)

In principio di questo canto è detto che il Poeta camminava incontro al poggio col sole dietro alle spalle, indi ci fa sapere che giunse appiè del monte; poi ci narra che mirando suso intorno al sasso, vide gente a sinistra per dove andò più che mille passi: dunque, allorchè si volse in quella direzione, porse l'omero sinistro al sole, e quindi aveva l'ombra dal destro lato verso la grotta, e il vivo e erto sasso della montagna, fino all' incontro di quelli spiriti, che vide di lontano. Se il Poeta ci avesse fatto intendere a che distanza stava rispetto alla scoscesa ripa, dalla lunghezza dell'ombra avremmo potuto argomentare con assai approssimazione l'altezza del sole e l'ora di quell' incontro: ma, tutto considerato, si può tenere che molto non mancasse a due ore di sole.

CANTO IV.

ARGOMENTO.

Salgono per via malagevole. Virgilio spiega perchè ririsplenda da manca il sole mentre che, se fosse nel nostro emisfero, verrebbe a diritta. Trova delle anime che aspettano di purgarsi, perch' hanno, per pigrizia,differita la conversione all'estremo: onde tanto aspettano, quanto vissero impenitenti.

Nota le terzine 6, 7, 9, 11, 12, 17, 18, 19, 21, 24, 30, 31; 33 alla 36; 38 alla 44, con l'ultima.

1. Quando, per dilettanze ovver per doglie

Che alcuna virtù nostra comprenda,
L'anima bene ad essa si raccoglie;
2. Par ch'a nulla potenzia più intenda:
E questo è contra quello error, che crede
Ch' un' anima sovr'altra in noi s'accenda.

3. E però, quando s'ode cosa o vede

Che tenga forte a sè l'anima volta,
Vassene 'l tempo, e l'uom non se n'avvede:
4. Ch'altra potenzia è quella che ascolta,
E altra è quella ch'a l'anima intera;
Questa è quasi legata, e quella è sciolta.

4. (L) Quando: quando, per piaceri o dolori che occupino una potenza dell'anima, l'anima in quella potenza si concentra, le altre paiono inoperose,

(F) [Dilettanze. Som., 1, 148, 9.7 2. (SL) Intenda. Conv., 1.41: Dirizano si lo loro animo a quello... che ad altro non intendono.

(F) Anima. Som.: L'una operazione dell' anima quand'è intensa,

impedisce l'altra il che non potrebbe accadere se il principio delle azioni non fosse per essenzá uno.

3. (L) Forte: fortemente.

4. (L) Ascolta da rella alla cosa Legata dall' attenzione che assorbe tuita l'anima.

(F) Legata. Arist., De somn. et vig. sonno e vincolo del senso, e la veglia to scioglie e rimelle. Sciolta. La potenza che riceve l'Im

5. Di ciò ebb'io esperïenzia vera,

Udendo quello Spirto, e ammirando
Chè ben cinquanta gradi salit❜ era
6. Lo Sole, ed io non m'era accorto, quando
Venimmo dove quell'anime ad una

Gridâro a noi:

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Qui è vostro dimando.

7. Maggiore aperta molte volte impruna

Con una forcatella di sue spine

L'uom della villa quandò l'uva imbruna,

8. Che non era la calla onde saline

Lo duca mio, ed io appresso, soli,
Come da noi la schiera si partine.
9. Vassi in Sanléo, e discendesi in Noli,
Montasi su Bismantova in cacume,

Con esso i piè: ma qui convien ch' uom voli;
10. Dico, con l'ale snelle e con le piume

Del gran disio, diretro a quel condotto
Che speranza mi dava e facea lume.
11. Noi salivam per entro il sasso rotto;
E d'ogni lato ne stringea lo stremo;
E piedi e man' voleva il suolo di sotto.

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non altissimo, in fondo a una valletta che ha di contro nun lontano Terra di Castelnuovo; detto così perchè a vederlo dalla pianura, rende qualche somiglianza della città di Mantova, ch'ha di faccia oltrepo Breve l'erta ma scabrosa (Gargiolli). Cacume: cima. Esso Riempitivo.

10 (L) Condotto: guida. (SL) Condo to Albertano: La tema di Dio è condotto ad avere parte della gloria Convivio: Questi adulteri, al cui condotto vanno li ciechi.

(F) Lume. Psal. CXVIII, 405: Lucerna a' miei piedi la tua parola, e lume a' miei sentieri.

44. (L) Stringea: appena ci si passava. Man' per arrampicarsi

(F) Salivam Un padre: La lunga consuetudine del peccare ci fece il cammino della viriù essere insouve e aspro Stremo. Matth, VII, 44: Angusta è la via che conduce alla vita. Ärist. Eth, II: Virtus est circa difficile et bonum Som.: La speranza che merita il nome di virtù è di un bene arduo ma maggior dell'umano.

12. Quando noi fummo in sull'orlo supremo
Dell'alta ripa, alla scoverta piaggia,

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Maestro mio, diss'io, che via faremo? 13. Ed egli a me: Nessun tuo passo caggia. Pur su al monte, dietro a me, acquista;

Fin che n'appaia alcuna scorta saggia. 14. Lo sommo era alto, che vincea la vista, E la costa superba più assai

Che, da mezzo quadrante al centro, lista. 15. Io era lasso; quando i' cominciai:

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O dolce padre, vólgiti, e rimira
Com'i' rimango sol, se non ristai.

16. Figliuol mio, disse, infin quivi ti tira,
Additandomi un balzo poco in sue,

Che da quel lato il poggio tutto gira.
17. Si mi spronaron le parole sue

Ch'i' mi sforzai carpando appresso lui,
Tanto che il cinghio sotto i piè mi fue.
18. A seder ci ponemmo ivi amendui,
Vôlti a levante. ond' eravam saliti;
Chè suole, a rigudar, giovare altrui.

13. (L) Acquista: sali.

(SL) Caggia Labi ai Latini valeva e scorrere in giù e cadere. — Acquista En, XI: Arripuitque locum, et sylvis insedit iniquis.

(F) Caggia Un antico inedito: Cive torni addietro: perocchè chi nuovamente si dà a virtù, non debba subito tornare adriejo ne' vizii. 44. (L) Superba: alta.

(SL) Superba. En., VII: Tibur superbum. - Vincea Georg., 11: Aëra vincere summum Arboris haud ullae jactu potuere sagittae.

(F) Lista La costa faceva colla perpendicolare un angolo minore di gradi quarantacinque: Si tiri sopra un'orizzontale una perpendicolare: tra le due linee un arco e dal mezzo dell'arco una linea all'angolo delle due prime. L'angolo della linea di mezzo all'orizzontale sarà di gradi quarantacinque: ma se si liri un'altra linea più alta di quella che si parte dal mezzo del cerchio, questa farà coll'orizzontale un angolo maggiore e sarà più ripida alla salita.

DANTE. Purgatorio.

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15. (F) Lasso. Antico inedito: A dimostrare che ciascuno quando si dà a virtù di nuovo, tosto s'allassa, se Virgilio, cioè la ragione vera, non conforto ed aiuta ciascuno.

46 (L) Gira, e fa strada.

(SL) Sue L'hil Novellino (XLIII), e usa in Toscana.

47. (L) Carpando: andando carponi. Appresso dietro. Cinghio: la

via che gira il monte.

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(F) Tanto. Antico inedito: La ragione s'allarga a chi nuovamente è dato a virtù; acciò che non paia si aspra la via della virtù. 18. (L) Ond': di dove.

(SL) Levante En, VIII: Surgit, et aetherii spectans orientia Solis Lumina.

(F) Saliti Lact, VI, 3: Quella via è migliore che è volia al nascer del sole. Som: La virtù del primo movente, che è Dio, appare in prima netle parti d' Oriente di dove comincia il primo moto. - Giovare. Fatta la fatica dello studio e della virtù, giova poi riguardare la via percorsa.

4

19. Gli occhi prima drizzai a' bassi liti,
Poscia gli alzai al Sole: ed ammirava
Che da sinistra n'eravam feriti.

20. Ben s'avvide il Poeta che ïo stava,
Stupido tutto, al carro della luce,
Ove tra noi e Aquilone intrava. ·
21. Ond' egli a me: Se Castore e Polluce
Fossero in compagnia di quello specchio

Che su e giù del suo lume conduce; 22. Tu vedresti il Zodiaco rubecchio

Ancora all' Orse più stretto rotare,

Se non uscisse fuor del cammin vecchio.
23. Come ciò sia, se'l vuoi poter pensare;
Dentro raccolto, imagina, Sión

Con questo monte in sulla terra stare
24. Si ch'amendue hanno un solo orizzon,
E diversi emisperi; ond' è la strada
Che, mal, non seppe carreggiar Feton.

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rum.

(F) Noi. Il Purgatorio antipodo a Gerusalemme posto di qua dal tropico del Cancro : ein Gerusalemme il sole nasce tra noi e austro, punto contrario all'aquilone.

21. (L) Castore e Polluce; i Gemini. Specchio: sole.

(P) Specchio. Il sole è specchio della luce che dalle intelligenze celesti riceve, e conduce il suo lume or sotto or sopra al nostro emisfero. Il senso intero è; se il sole che illumina di su Giove e Saturno, di giù Venere e Mercurio e la Luna e l'oriental mondo, fosse in Gemini, cioè nel giugno, sarebbe ancora più lontano da te, sempre verso sinistra.

23. (F) Rubecchio. Altri spiega per

rosseggiante : Pietro dice che Rubecchio in Toscana valeva rota dentata di mulino, e spiega le rote dello zodiaco non bene, parmi. Rubecchio forse è forma diminutiva, per il positivo, come azzurrino e simili. Le Orse contigue al nostro polo artico son più vicine a' Gemini che all' A. riete, dove sole era all'ora (Inf., 1); onde se fosse stato in Gemini, ed essu sole e la porzione dello zodiaco da lui tocca, sarebbe più prossima all'Orse. Lucan., IX: Zona rubens. Georg., 1: Quinque tenent coelum zonae, quarum una corusco Semper Sole rubens.

33. (L) Dentro: in te. Monte del Purgatorio.

(F) Sion. Il monte del Purgatorio è perpendicolarmente opposto al monte di Sion, ch'è, secondo Dante, nel mezzo della terra abitabile, onde i due monti banno emisferi diversi, e un solo orizzonte; e quel ch'a noi è oriente, nel monte del Purgatorio è Occidente, e al contrario. Psal. II, 6: · Sion montem sanctum ejus. Una linca passante per il centro della terra con• giunge l'altezza da cui l'uomo cadde con l'altezza a che Dio lo levo,

24. (L) La strada: l' Eclitica.

(SL) Orizzon. Arios., XXXI, 29: Dell'orizzon fin all' estreme sponde. Petr.: Automedon. Strada di Fe

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