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CANTO XXIX.

ARGOMENTO.

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Va con Matelda lungo il fiume: vede una luce, ode una melodia: ecco sette candelabri, i sette sacramenti; ventiquattro seniori, i libri della Bibbia; quattro animali, i Vangelisti; un carro, la Chiesa; tirato da un grifone, Gesù; alla destra del carro le virtù teologiche, a manca le cardinali; dietro al carro s. Luca e s. Paolo; poscia i quattro Dottori, ultimo s. Bernardo. Cosi si prepara il trionfo di Beatrice, la sapienza ch'è lume tra la verità e l'intelletto. Le quattro donne e le tre, le vedemmo nelle stelle nel I e nell' VIII di questa Cantica: s. Bernardo lo incontreremo in Paradiso; quel che accadrà del carro vedremo più sotto. Nota le terzine 1, 2; 6 alla 9; 11, 12, 13, 15, 17, 18; 22 alla 28; 31, 38, 40, 41, 43, 48, 50.

1. Cantando come donna innamorata,
Continuò col fin di sue parole:
Beati quorum tecta sunt peccata.
2. E, come Ninfe che si givan sole
Per le selvatiche ombre, disïando
Qual di fuggir, qual di veder, lo sole;

4. (L) Col: appena finite. coperti dal perdono

Tecta:

(F) Beali. Secondo Salmo penitenziale: Beati, quorum remissae sunt iniquitates, et quorum tecta sunt peccata (Psal., XXXI, 4). Coperti, spiega il Rosmini, peccati men gravi; quasi non computati, perchè compensati da qualche bene; i più gravi,

rimessi. Tutti i canti degli Angeli cominciano da Beati

2 (SL) Ninfe. Bue, III: Et fugit ad salices Out: Quelle de monti veggio. no volentieri il Sole, quelle delle selve il fuggono En, 11: Nymphas agrestes Georg, IV: Centum quae sylvas, centum quae flumina servant.

3. Allor si mosse contra 'l fiume, andando
Su per la riva; ed io pari di lei,

Picciol passo con picciol seguitando.
4. Non eran cento tra' suoi passi e' miei,
Quando le ripe igualmente diêr volta
Per modo ch'a levante mi rendei.
5. Nè anche fu così nostra via molta,
Quando la donna mia a me si torse
Dicendo:

Frate mio, guarda, e ascolta.

6. Ed ecco un lustro subito trascorse
Da tutte parti per la gran foresta,
Tal, che di balenar mi mise in forse.
7. Ma, perchè 'l balenar, come vien, resta,
E quel, durando, più e più splendeva;
Nel mio pensar dicea: «Che cosa è questa? »

3. (L) Contra: contra il corso del fiume.

(SL) Passo. En., 11: Sequitur.... non passibus aequis

4. (L) Cento: cinquanta per uno. Igualmente: rimanendo parallele. Dier diedero Rendei: andava

prima a levante: i passi fatti con Matilde ne l'avevano volto

(SL) Volla Purg., XIII, terz 2: L'arco (del monte) più tosto piega Levante. Purg., XXVII. 1 45; XXVIII, 1. 3 Rendei. Æn, VI: Reddar.. te. nebris. - V; Fundo, redditus imo

(F) Levante [Ant.] It Poeta, giunto in cima alla scala, aveva in faccia l'oriente, e quindi teneva la parte Occidentale di quell'altipiano. Vago di cercar dentro e dintorno, è naturale ch'e' si volgesse in varie dire zioni, intanto che s'internava nella divina foresta. Per ultimo, tenendo una direzione determinata, incontra un rio, che scorreva a sinistra; il Lele, che esce con l'upposto Eunoe da una stessa fonta, sorgente nel mezzo dell'amenissima selva Ciò posto, il Poeta è venuto a dirci che il Lete, procedendo dalla sua origine verso ponente, aveva delle inflessio

ni;
che il ramo di esso, nel quale
egli si era imbattuto, scorreva in di-
rezione settentrionale, e perciò il
nostro viaggiatore camminava in pre-
cedenza verso oriente; che, quindi,
movendosi verso il Giune di pari pas-
so con Matelda, dovette rivolgersi a
mezzodi; e che, però trovando una

latura, per cui si rendeva egli a

questa doveva farlo girare a sinistra, Nuovo modo d'indicare geo

metricamente la variazione d'orientamento d'un viaggiatore, e l'andamento d'un corso d'acqua, che deve irrigare una superficie circolare, senza uscire da essa; imponendosi evidentemente da tai condizione un numero conveniente di svolte e di piegature nel canale, e un assorbimento d'acqua per la nutrizione delle piante in ugual misura di quella che viene somministrata dalla sorgente, giacché qui non si ammette la evapora. zione.

5 (F) Frate: fratello. 6. (L) Lustro: lume. bilai balenasse.

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Forse: du

(SL) Lustro Virgilio, dell'Eliso: Campos lumine vestit Purpureo (Æn., VI) - Trascorse. En, IX: Nova lux oculis obfulsit, et ingens Visus ab Aurora coelum transcurrere nimbus, Idaeique chori - Forse. Non evidente.

7. (L) Resta: cessa subito. Jume

Quel

(SL) Che. Zach., IV, 4: Ajo ad Angelum qui loquebatur in me, dicens: Quid sunt haec ? Marc. I, 27: Conquirerent inter se dicentes: Quidnam est hoc ?

(F) Cresceva. [Ant.] Fiaccole in moto per una selva folta producono il fenomeno che somiglia al lampeggiare, in virtù delle riflessioni di luce, variabili col moto delle fiaccole slesse, che variamente investono le piante. Ma ben presto il Poela s'accorge della illusione, per la proprietà del lampo, che, appena comparso, sparisce, mentre quella luce durava e si faceva maggiore; s che in bre

8. Ed una melodia dolce correva

Per l'aër luminoso: onde buon zelo
Mi fe' riprender l'ardimento d'Eva,
9. Chè, là ove ubbidía la terra e 'l cielo,
Femmina sola, e pur testè formata,
Non sofferse di star sotto alcun velo;
10. Sotto 'l qual se divota fosse stata,
Avrei quelle ineffabili delizie
Sentite, prima, e poi lunga fiata.
11. Mentr'io m'andava tra tante primizie
Dell' eterno piacer, tutto sospeso,

E desïoso ancora a più letizie;

12. Dinnanzi a noi, tal quale un fuoco acceso
Ci si fe' l'aer sotto i verdi rami;

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E il dolce suon, per canto, era già 'nteso.

13. O sacrosante Vergini, se fami,

Freddi o vigilie mai per voi soffersi,
Cagion mi sprona ch'io mercè ne chiami.
14. Or convien ch' Elicona per me versi,
E Urania m'aiuti col suo coro,
Forti cose a pensar, mettere in versi.

ve, l'aere sotto i verdi rami divenne tanto luminoso, quanto può essere un fuoco acceso, cioè non latente, ma aperto e vivo.

9. (L) Là: nel paradiso terrestre. Velo di fede.

(SL) Ubbidia Qui ha senso pieno, non come nell'Ariosto, men proprio (1, 48), della rosa: L'acqua, la terra al suo favor s'inchina

(F) Velo Out: Il velo si pone in segno d'onestade, e d'ubbidienza e professione. [C] Velo per potestà Ap, 1, for, 41, Ter vel, virg. c. 7: Velamen jugum illarum est

10. L Avrei ..: s'ella non peccava, joentti gli uqmini avremmo goduto il simile.

(SL) Fiata Qui se ne vede la differenza da volta, che qui denota atto continuato.

11 L Primizie. Quel luogo era arra del Paradiso.

(SL) Destoso... a. Psal., XLI, 2: Desiderat cervus ad fontes.

19. (L) Inteso: si intendeva, quel suono essere canto.

43. (L) Vergini: Muse. sla. Merce: aiuto.

Cagion giu.

(SL) Vergini L invoco nel Can10 II (t. 3), e nel XXXII (4) dell'Inferno, e nel Canto 1 (L. 3 del Purgatario. Chiami. Georg., IV: Auditque vocatus Apollo.

44. (L) Aiuti.: a mettere in versi cose difficili par a pensare. (SL) O En, VII: Pandite nunc Helicona, Drae, contusque movele. Versi Tasso: On più versi Di sue dolcezze il lusinghier Parnaso. Non dovrebb'essere mestier suo la lusinga, neanco a fin di bene. · [Urania. Cantando di celesti cose invoca Urania: e il Milton così ] -Aiuti Inf., XXXII: Quelle Donne aiutino 'l mio verso- Coro Ovid Fast., V: Prima sui coepit Calliopea chori.

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(F) Urania La contemplazione delle cose celest Conv. III. 4: Più ampil sono li termini dell'ingegno a pensare che a parlare... Il penster nostro... è vincente del parlare.

15. Poco più oltre, sette alberi d'oro

Falsava, nel parere, il lungo tratto

Del mezzo ch'era ancor tra noi e loro.
16. Ma, quando i' fui si presso di lor fatto,

Che l'obbietto comun, che 'l senso inganna,
Non perdea per distanzia alcun suo atto;
17. La virtù che a ragion discorso ammanna,
Si com'egli eran candelabri apprese,

E, nelle voci del cantare, Osanna.
18. Di sopra fiammeggiava il bello arnese,
Più chiaro assai che luna per sereno
Di mezza notte nel suo mezzo mese.

45. (L) Parere: parevano falsamente alberi, erano candelabri. distanza.

Mezzo:

(F) Alberi. I candelabri sono i selte ordini del chiericato: prete, diacono, suddiacon, esorcista, accolito, lettore, ostiario' Altri intende le selle Chiese dell'Apocalisse V, 5): Selle lampane ardenti dinanzi al trono. Del candelabro dell'Arca mosaica, vedi il capo XXVI dell'Esodo. Zach, IV, 40: Septem isti oculi sunt Domini, qui discurrunt in universum terram - 2: Ed ecco un candelabro tutto d'oro... e le sette sue lucerne sopravi. Pei candelabri altri intende i sette doni dello Spirito Santo Altri i sacramenti: e io sto per questi [C.] Il Candelabro giudaico era con sei come rami Plio: // Candelabro dell'Ismento di Tebe in forma di melo.

16 (L) Comun: indeterminato. Alto atteggiamento dell' essere e delle sue qualità.

(F) Presso. [Ant ] Col richiamarci il Poeta al fatto ovvio, che in distanza notevole vediamo gli oggetti in confuso e nel loro complesso, il perche spesso i confondiamo con altri che vi abbiano somiglianza, è venuto anche a conferimatci che dal punto in cui l'aria si fece accesa, al luogo ove si trovava la sorgente di quella luce, cor eva un tratto ben lungo, é che quindi, prima di far posa cam. mino assai nella foresta, sempre sulla riva sinistra del rio; perchè, come dirà nella t. 20. l'alte cose vegnenti st movevano lentissimamente; onde quelto spazio dovette percorrersi quasi tutto da lui e da' suoi compagni. Comun. No sbagtamo nel prendere una cosa per I altra, perche del fontano oggetto vediaino quel ch'egli ha di comune con altri, e non più: ma vedendo poi gli atti, le particolari

qualità, riconosciamo allora il vero. Qui l'obbietto comune era la somiglianza tra un albero e un candeJabro

47 (L) Virtù...: deducendo cosa da cosa, in che sta il ragionare, m'accorsi che gli erano candelabri; e il canto d'Osanna me to confermo.

(SL) Nelle. Apprese il simbolo anco del canto d'Osauna Ma il senso più s' indovina di quel che si veda.

Osanna. Osanna cantano gli Angel in una canzone giovanile del Poeta, accompagnando al cielo l'anima di Beatrice.

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(F) Virtù. La stimativa, come la chiama nel XXVI, 1. 25, del Paradiso; che,apprendendo la verità delle cosé esterne, prepara alla ragione la materia del discorrere, cioè del dedürre e del giudicare. Candelabri. Giovanni nel 1 dell'Apocalisse (v 19) vede sette candelabri d'oro, e nel IV (V. 5) sette lampane risplendenti al divin trono, Dante unisce le lampane ai candelabri; tanto più he gl' interpreti dicono, i due simboll significare il medesimo. Dante, nota i Costa, seguendo le visiont di Giovanni, vede in figura la storia della Chiesa. 18. (L) Arnese: candelabri

(SL) Arnese aveva senso più generale in antico. Peschtera, bello e forte arnese Inf., XX. Mezzo Mudo vivo in Corsica Purg., XIV, t. 6: Per mezza Toscana.

(F) Chiaro [Ant.] la due versi raccoglie le circostanze generati del massimo lume di luna Per sereno, cioe limpidezza d'aria, senza nuvolf, neomeno sotti e trasparenti: di mezza notte. quando sono più remoti gli albori mattutint e serali del sole, e quindi la notte più cupa dà più risalto al chiaror della luna: net suo mezzo mese, cioè nel punto che

19. Io mi rivolsi, d'ammirazion pieno,
Al buon Virgilio; ed esso mi rispose

Con vista, carca di stupor non meno.
20. Indi rendei l'aspetto all'alte cose,

Che si moviéno incontro a noi si tardi
Che foran vinte da novelle spose.
21. La donna mi sgridò: Perchè pur ardi
Si nell'affetto delle vive luci,

E ciò che vien diretro a lor non guardi?
22. Genti vid' io allor, come a lor duci,
Venire appresso, vestite di bianco;
E tal candor giammai di qua non fúci.
23. L'acqua splendeva dal sinistro fianco,
E rendea a me la mia sinistra costa,
S'io riguardava in lei, come specchio, anco,
24. Quand' io dalla mia riva ebbi tal posta,
Che solo il fiume mi facea distante;
Per veder meglio, a' passi diedi sosta:
25. E vidi le fiammelle andare avante,

Lasciando dietro a sè l'aer dipinto;
E di tratti pennelli avean sembiante:

questo astro raggiunge la opposizione col sole, incominciando il mese Junare dalla congiunzione o luna nnova: che è quanto dire mentre la lu a é perfettamente nella fase che piena appelliamo.

19. (SL) Carca Purg., XXVI, t. 24: Di stubore scarche.

(F) Stupor La ragion naturale non intende il corso delle cose divine. per sola sė.

20. (L) Rendei: riguardai. Spose oneste, e tarde nel lasciare la casa materna

(SL) Spose. Comparazione che in varie forme riviene nel Paradiso. [Frezzi Quadrir, lib. I. cap. 16: E come va per via suosa novella A passi rari, e porta gli occhi bassi Con faccin vergognosa, e non favella...]

21 (SL) Ardi Par., II, 1. 8: Ardea negli occhi santi

22. L) Appresso: dopo. nel mondo. - Fùci: ci fa.

Di qua:

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1

(SL) Anco Arios., Sat: E lunga mente noi me ne dolse anco.

(F) Rendea. [Ant.] La gente vestita di bianco, venendo per la destra ripa del rio, dovea far risplendere l'acqua dalla sinistra del medesimo, ch'era quetta su cui seguitava a camminare il Poeta; il quale procedendo in direzione contraria a coloro che scendevano, esponeva al riflesso dell'acqua il suo lato sinistro. In quanto poi dice che erasi resa l'imagine di questo lato, se avesse riguardato nell'acqua che pareva uno specchio, viene a significarci che la lucente superficie era tranquilla, cioè l'acqua ivi quasi stagnante, e ch'egli era proprio sulla sponda del fiume: altri. menti, non avrebbe potuto vedere quella parte del suo corpo riflessa. 24. (1 Posta: luogo.- Distante dal trionfo

(SL) Posta Cresc, lib. V: La qual posta è acconcissima

25. (L) Fiaminelle: candelabri. Pennelli: banderuole tese. Sembiante: somiglianza

(SL) Tratti. Georg., 1: Noctisque per umbram Flammarum longos a tergo albescere tractus. En., II: De

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