Annali delle scienze religiose, Volume 6

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Tipografia del Collegio Urbano, 1838
 

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Popular passages

Page 438 - Facesti, come quei, che va di notte, Che porta il lume dietro, e se non giova: Ma dopo sé fa le persone dotte, •,•• ' Quando dicesti : Secol si rinnuova, Torna giustizia, e primo tempo umano, E progenie discende dal Ciel nuova.
Page 104 - Nohis potestate sanandas; nova repente accessit doloris causa, quam sane profitemur eo Nobis acerbiorem accidisse, quo minus expectandam existimabamus. Nec vero latere Vos potest, Venerabiles Fratres, quorsum ista referantur, et unde animum Nostrum subierit sollicitudo coetus vestri huc protinus advocandi.De re namque agitur minime obscura, neque ex privatis tan.
Page 92 - Baissez la tête et saluezla : c'est la mort! Je vous ai dit la mort, ce quelque chose dont Dieu avait menacé l'homme avant sa prévarication en lui disant : Tu ne mangeras point de l'arbre de la science du bien et du mal, car au jour où tu en auras mangé, tu mourras de mort '. 1 Genèse, chap.
Page 64 - ... abbagliati gli uomini dalla pompa esteriore, e da quanto rende la nazione adorna e invidiata anziché forte, vanno perdendo di vista tutto quello che è sostanziale: allora manifestasi nello spirito pubblico un tono di leggerezza e di fidanza, e già è l'epoca dello scadimento e della corruzione della società...
Page 339 - O témpora infausta quibus inter sacra et vota ne in cavernis quidem salvari possimus. Quid miserius vita, sed quid miserius in morte cum ab amicis et parentibus sepeliri nequeant. Tandem in cáelo coruscat. Parum vixit qui vixit iv. x. Tern.
Page 62 - Si miri a conservare e fortificare ciò che costituisce l'esistenza o sostanza della società, anche a costo di dover trascurare ciò che ne forma l'accidentale finimento
Page 70 - che tutta .la scienza del governare non è altro che un continuo problema dei massimi e dei minimi, in cui sempre si cerca di rinvenire qual sia il massimo bene risultante da un mescolamento di beni e di mali crescenti e decrescenti con certe leggi
Page 105 - Pontificia isthaec declaratio, indulgentissima licei, et semel atqne iterum per Regium in Urbe Oratorem accepta, eo sensu adhiberetur, qui inconcussa Catholicae Ecclesiae principia perverteret, et hujus Apostolicae Sedis menti penitus repugnaret ? Verum quod nemo unus fingere aut excogitare posset, quodque vel leviter suspicari crimen fuisset, id artificioso saecularis potestatis impulsu factum est. Vix rem non sine maxima animi molestia novimus, nihil distulimus, quin expostulationes Nostras iis,...
Page 63 - Questo naturale e sapiente rispetto senza renderci nemici delle utili innovazioni ci obbliga a distinguere sottilmente fra quelle innovazioni che distruggono il vecchio, e quelle che aggiungono al vecchio.
Page 71 - ... la suprema forza sociale: e nello stesso Cristianesimo converrà ricercarvi finalmente ciò che vi ha di più massiccio, di più compito, e di più intimo, per affondarvi la tranquillità e il buono stato dei popoli ». Questo cristianesimo è il cattolicesimo, il solo che abbia « fermezza », che sia « potenza assoluta », « religione veramente completa».

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