Orlando furioso: di Lodovico Ariosto. ...Da' torchj di G. Baskerville: per P. Molini librajo dell'Accademia Reale, e G. Molini., 1773 |
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affai Aftolfo Agramante alfin Almonte anco appreſſo Aquilante Argeo arme avea avea nome avean aveffe aveſſe bafta bella Bradamante cafo caftello Cavalier cavallo Chè ciaſcun cofa coftei coftui compagni crudel defir deftrier dicea diffe Donna Donzella ebbe effer facea faggio Falanto fangue fapendo fcudo fece fegno feguire fella fempre fente fenza fera ficura foco foffe fonno fopra forfe forſe foſſe fotto fretta ftato fuggir fuon gente gioftra gran grida Grifon Guerrier impreſa infieme innanzi lafciò laſcia Marfifa Medoro moffe moftra morte noftro Norandino Orco Origille Orlando paeſe paffa Paladin paſſa penfar petto pigliar poffa preſe preſſo quà quefto queſto quì quivi reftar reſta riſpoſe Rodomonte Ruggier Sanfonetto Saracin ſempre ſenza ſia Signor ſopra ſpada ſpeſſo ſua terra tofto tolfe trovar uccifo ufcir vede veder veggio verfo verſo vifo voftro volſe XXXVI Zerbin
Popular passages
Page 63 - Dio vuoi che tu guidi A Parigi Rinaldo con la gente Che per dar, mena, al suo Signor sussidi ; Ma che lo facci tanto chetamente. Ch'alcun de...
Page 264 - Stava il pastore in assai buona e bella stanza, nel bosco infra duo monti piatta, con la moglie e coi figli...
Page 59 - ... 1 vento le giano aprendo, ch'erano sdrucite. I crini avea qual d'oro e qual d'argento, e neri e bigi, e aver pareano lite; altri in treccia, altri in nastro eran raccolti, molti alle spalle, alcuni al petto sciolti.
Page 433 - Angelica e Medor con cento nodi legati insieme, e in cento lochi vede. Quante lettere son, tanti son chiodi coi quali Amore il cor gli punge e fiede. Va col pensier cercando in mille modi non creder quel ch'ai suo dispetto crede: ch'altra Angelica sia, creder si sforza, ch'abbia scritto il suo nome in quella scorza. 101 104 Poi dice: — Conosco io pur queste note: di tal' io n'ho tante vedute e lette.
Page 435 - Liete piante, verdi erbe, limpide acque, spelonca opaca e di fredde ombre grata, dove la bella Angelica che nacque di Galafron, da molti invano amata, spesso ne le mie braccia nuda giacque...
Page 171 - Se 1 dubbio di morir ne le tue tane, Svizzer, di fame, in Lombardia ti guida, E tra noi cerchi o chi ti dia del...
Page 265 - ... nviti. Dunque, rotto ogni freno di vergogna, la lingua ebbe non men che gli occhi arditi: e di quel colpo domandò mercede, che, forse non sapendo, esso le diede.
Page 260 - Seguon gli Scotti ove la guida loro Per l' alta selva alto disdegno mena, Poi che lasciato ha l' uno e l' altro Moro, L' un morto in tutto, e l
Page 171 - Portonne il meglio, e fe' del resto dono. Fattolo et Ermo, onde si tra' l'or fino, Migdonia e Lidia, e quel paese buono Per tante laudi in tante istorie noto, Non è , s' andar vi vuoi , troppo remoto. Tu, gran Leone, a cui premon le terga Delle chiavi del ciel le gravi some, Non lasciar che nel sonno si sommerga Italia, se la man l'hai nelle chiome. Tu sei Pastore ; e Dio t...
Page 255 - Alcun non può saper da chi sia amato, quando felice in su la ruota siede; però c'ha i veri ei finti amici a lato, che mostran tutti una medesma fede. Se poi si cangia in tristo il lieto stato, volta la turba adulatrice il piede; e quel che di cor ama riman forte, et ama il suo signor dopo la morte.