La divina commedia, Volume 1 |
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alcuna anime antichi avea aver bene Benr Bocc bolgia buona Buti canto capo caso Cass cerchio certo chè chiama cielo città colla coloro colpa conoscere conte corpo credo dannati Dante demoni dice dire diverse divina dolore dura Enea erano essendo faceva Falso fare fece figlio figliuolo Fior Fiorentini Firenze fondo forma fosse fuit furono gente gran guardare Guido insieme intendere invece l'altro l'uno lasciò legge lungo luogo maestro maggior male mano mare mente messer mezzo mondo monte mori morte nome nuovo occhi opere padre papa pare parlare parole passo peccato pena persona Petr piedi poco Poeta porta posto poteva prese proprio pure Purg quae quei quod ragione sapere sembra senso sentire signore spiriti terra testa trova uomo vedere venire vento verbo vero verso vidi VIRG Virgilio vivo volte vuol
Popular passages
Page 122 - Questi si percotean, non pur con mano, Ma con la testa, e col petto, e co' piedi, Troncandosi co
Page 582 - Del capo ch' egli avea diretro guasto. Poi cominciò: 'tu vuoi ch' io rinnovelli 'Disperato dolor che '1 cuor mi preme " Già pur pensando pria ch' io ne favelli. '' Ma se le mie parole esser den seme '' Che frutti infamia al traditor ch' io rodo, " Parlare e lagrimar vedrai insieme.
Page 4 - Ahi quanto a dir qual era, è cosa dura , Questa selva selvaggia ed aspra e forte, Che nel pensier rinnova la paura ! Tanto è amara , che poco è più morte ; Ma per trattar del ben, ch' i' vi trovai, Dirò dell' altre cose ch' io v' ho scorte. l' non so ben ridir com' io v' entrai ; Tant' era pien di sonno in su quel punto, Che la verace via abbandonai.
Page 153 - Suo cimitero da questa parte hanno Con Epicuro tutti i suoi seguaci Che l
Page 51 - Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa, che invidiosi son d
Page 83 - Di qua, di là, di giù, di su gli mena; Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. 45 E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga; Così vid* io venir, traendo guai, Ombre portate dalla detta briga: Perch' io dissi : Maestro, chi son quelle 50 Genti, che l'aer nero si gastiga?
Page 178 - Nota non pure in una sola parte, Come Natura lo suo corso prende Dal divino Intelletto e da sua arte : E se tu ben la tua Fisica note, Tu troverai non dopo molte carte, Che 1' arte vostra quella, quanto puote, Segue, come il maestro fa il discente, SI che vostr
Page 20 - mpedisce che l' uccide : Ed ha natura sì malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir di doglia.
Page 84 - Perch' io dissi : Maestro, chi son quelle Genti, che l' aura nera sì gastiga? La prima di color, di cui novelle Tu vuoi saper, mi disse quegli allotta, Fu imperatrice di molte favelle. A vizio di lussuria fu si rotta, Che libito fe' licito in sua legge, Per torre il biasmo, in che era condotta.
Page 478 - Tu non pensavi eh' io loico fossi ! A Minos mi portò : e quegli attorse Otto volte la coda al dosso duro ; E poi che per gran rabbia la si morse, Disse : Questi è de' rei del fuoco furo : Per eh' io là, dove vedi, son perduto ; E si vestito andando mi rancure.