Versi e prose, Volume 2

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Felice Le Monnier, 1859
 

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Page 166 - Dio mercé, rivolgo il passo dopo il sest' anno a rivederti almeno , superba Italia ; poi che starti in seno dal barbarico stuol m' è tolto, ahi lasso! E con gli occhi dolenti e 'l viso basso sospiro e inchino il mio natio terreno , di dolor , di timor , di rabbia pieno , di speranza e di gioia ignudo e casso. Poi ritorno a calcar l' Alpi nevose e 'l buon gallo sentier, ch'io trovo amico più de' tigli d' altrui, che tu de
Page 448 - ... le lasciamo tórre, o con somma vergogna ne doniamo lor parte , acciocché il rimanente ci sia lasciato , fino a tanto che a lor sia utile il servarci i segnati patti e ritornar per lo avanzo. Come esser può che i nostri padri (e perdoninmi loro) abbian veduto si poco avanti, conoscendo che quando alcun saggio si trova molto oro in mano, acciocché un altro senza sua fatica non possa diventarne posseditore, subito va nelle più...
Page 211 - Ove ha il nido più bel Palla e Pomona; Se non vedrà quei cetri, lauri e mirti, Che del Partenopeo veston le piagge ; Se del Benaco e di mili...
Page 208 - Indo; Se il letto genital di regie spoglie, E di si bel lavor non aggia il fregio, Da far tutta arrestar la gente ignara; Se non spegni la sete, e toi la fame Con vasi antichi in cui dubbioso sembri Tra bellezza e valor chi vada innante; Se le soglie non hai dentro e di fuore...
Page 166 - Più de' figli d' altrui, che tu de' tuoi. Ivi al soggiorno solitario aprico Mi starò sempre in quelle valli ombrose, Poi che il ciel lo consente, e tu lo vuoi.
Page 209 - E di sì bel lavor non aggia il fregio Da far tutta arrestar la gente ignara; Se non spegni la sete e toi la fame Con vasi antichi, in cui dubbioso sembri Tra bellezza e valor chi vada innante ; Se le soglie non hai dentro e di fuore Di chi parte e chi vien calcate e cinte...
Page 451 - ... tiranni ; le quali di già gli hanno tutta squarciata la veste, e insanguinato poi e lacerato in modo il corpo tutto, che se questo nuovo divino aiuto delle armi vostre tardava a venir molto, poco omai di vita gli avanzava. Ma a che mi vo io affaticando in mostrarvi queste cose , che posso per pruova ottimamente conoscere non esser un sol di voi che molto meglio non le intenda, che io non saprei immaginar non che ridire?
Page 152 - La virtù che m' incende Di si lunge a ben fare ; Perché vostra partita Non pur d' amara vita Cagion, ma di morir mi voglia dare. Già però noi consente L' anima che ad ognor vi sta presente. Canzon, io prego sol che non ti stanchi Di gridar, che non sia Bella donna e gentil quanto la mia. CANZONE TERZA Alla medesima. Se ad ogni vostro passo sorgon rare E chiarissime grazie, e di noi fate Quel che facea Medusa della gente, Ch' odo che in selve già ci ebbe a mutare, Con quale stil poss...
Page 453 - ... tuoi vicini) ad ubbidire a qualunque prepostoti da' tuoi cittadini; non ti lasciar vanamente sollevar dal tanto estimar te medesimo, che ti faccia non avere in pregio chi ti dee per le leggi comandare; anzi ti ferma nell'animo che la più gran viltà di tutte, e men degna d' un generoso spirto, è il non fare interamente quello che t' impongono gli ordini ei magistrati.
Page 208 - Che lor troppa furò l' avara mano. O beato colui che in pace vive, * Dei lieti campi suoi proprio cultore; A cui, stando lontan dall' altre genti,, La giustissima terra il cibo apporta, E sicuro il suo ben si gode in seno ! Se ricca compagnia non hai d...

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