I luoghi più oscuri e controversi della Divina commedia di Dante, dichiarati da lui stessoTip. della Minerva, 1843 - 288 pages |
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accenna acrostici alcun allegorico altramente amore anagramma appunto argomenti Arrigo VII avea avvisa Balbo Beatrice Boccaccio Brunetto Latini Buti Cacciaguida cantica canto canto XI Cesare Balbo ch'è chè cielo città codice colle Commento comune legge conforto Convito cotesto Cristo Dante Allighieri Dantis dell'esilio dell'Inferno dice dieci e cinque Divina Commedia edizione epistola esilio esso esule Faggiuola Feltro Filippo Scolari fiorentina Firenze Ghibellini Giovanni Giovanni Villani gloria Guelfi imperatore Inferno innanzi intorno Italia l'Allighieri l'esilio l'imperatore Landino letterale lezione lonza luoghi della Divina lupa medesima mente Messo di Dio mistico mondo monte morale morte niuna nuova papa parole poeta poteva Purgatorio ragione ritorno alla patria sacro poema Scaligero scriveva secolo Selva allegorica selvaggia senso sentenza significato signor Fraticelli simboleggiare smarrito speranza spiega spositori sposizione storico terzetto Troya Ugo Foscolo Uguccione Uguccione della Faggiuola vedemmo Veltro vero verso Virgilio virtù vizi Witte
Popular passages
Page 105 - Sì che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovil, dov' io dormii agnello Nimico ai lupi, che gli danno guerra ; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò il cappello ; Perocchè nella Fede, che fa conte L' anime a Dio, quivi entra' io, e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte.
Page 120 - A' vista il tempo che ti s' apparecchia. Qual si partì Ippolito d' Atene Per la spieiata e perfida noverca, Tal di Fiorenza partir ti conviene. Questo si vuole, e questo già si cerca, E tosto verrà fatto a chi ciò pensa Là dove Cristo tutto dì si merca.
Page 172 - Ma quello ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico ; E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico : Ed è ragion : chè tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; Gente avara, invidiosa, e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbi.
Page 109 - Tu se' lo mio maestro e il mio autore: Tu se' solo colui, da cui io tolsi Lo bello stile, che m
Page 251 - Quale per li seren tranquilli e puri Discorre ad ora ad or subito fuoco, Movendo gli occhi, che stavan sicuri, E pare stella, che tramuti loco, Se non che dalla parte, onde s...
Page 33 - Piacer, quanto le belle membra in ch' io Rinchiusa fui, e sono in terra sparte : E se il sommo piacer sì ti fallio Per la mia morte, qual cosa mortale Dovea poi trarre te nel suo disio ? Ben ti dovevi, per lo primo strale Delle cose fallaci, levar suso Diretro a me che non era più tale.
Page 158 - Dall' altra parte in fuor troppo s' approda. Maledetta sie tu, antica lupa, Che più che tutte l' altre bestie hai preda, Per la tua fame senza fine cupa ! O ciel, nel cui girar par che si creda Le condizion di quaggiù trasmutarsi, Quando verrà per cui questa disceda ? Noi andavam con passi lenti e scarsi, Ed io attento all' ombre ch' io sentia Pietosamente piangere e lagnarsi : E per ventura udi...
Page 243 - Che di foco d' amor par sempre ardente, Giovane e bella in sogno mi parea Donna vedere andar per una landa Cogliendo fiori, e cantando dicea : Sappia, qualunque il mio nome domanda, Ch' io mi son Lia, e vo movendo intorno Le belle mani a farmi una ghirlanda. Per piacermi allo specchio qui m' adorno ; Ma mia suora Rachel mai non si smaga Dal suo miraglio, e siede tutto giorno.
Page 111 - Col viso ritornai per tutte quante le sette spere, e vidi questo globo tal, ch'io sorrisi del suo vii sembiante; e quel consiglio per migliore approbo che l'ha per meno; e chi ad altro pensa chiamar si puote veramente probo. Vidi la figlia di Latona incensa sanza quell'ombra che mi fu cagione per che già la credetti rara e densa. L'aspetto del tuo nato, Iperione, quivi sostenni, e vidi com...
Page 115 - Dell' umana natura posto in bando : Che in la mente m' è fitta, ed or m'accora La cara e buona imagine paterna • - Di voi, quando nel mondo ad ora ad ora M...