Poesie inedite di Silvio Pellico da SaluzzoBaudry, 1837 - 456 pages |
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Poesie Inedite Di Silvio Pellico Da Saluzzo (Classic Reprint) Silvio Pellico No preview available - 2018 |
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aïta Aldiger alfin allor alma alme amato amico amor anco Angioli antico appo Aroldo arpa Arrigo avea avrian Bamberga bella brama brandi Camillo carità caro cavaliero Chè ciel ciglio cotanto Croce cuori d'amore desio dicea diletto divina Dogliani dolce dolor Ebelino Eleardo Elina empi figli forte gagliardo genitor gentil ghibellini Gilner gioia giorni giovin gloria grido Guelardo guelfi guerra guerriera Iddio Ildegarde indi infelice ingegno iniqui Irnando l'alma labbra lagrime madre magnanimo Manfredo masnadieri mira mortali morte nobil novo sire obblio ognor olocausto omai onore opre orrenda Ottone padre parea patria pensier perigli petto pianto pietà ponno poscia preci prego prence pria prode pupille Roccello sacra Saluzzesi Saluzzo sangue santo scerno scherno sciagure senno Signor sire sovra spavento speranza spirto Staffarda sublime superbo sventura talor terra Tommaso tremendo turba umani veggio vergine vidi virtù volgo
Popular passages
Page 10 - Regna ne' cieli , e sua delizia è pure II picciol uomo in questa valle errante ! Ed attonite il mirano le pure Intelligenze scendere ammantato A questo erede di colpe e sciagure, Ed il povero verme lacerato Sanar colle sue mani , ea tutti i mondi Ridir sua gioia, se da tale è amato.
Page 132 - E siccome al buon Giovio sorridea Con ossequio amantissimo di figlio, Così sul mio Manzoni Ugo volgea Quasi paterno, gloriante ciglio: In esso egli ammirava e prcdicea Di fantasia grandezza e di consiglio, Forte garrendo, se taluno ardia Di Manzoni schernir l
Page 10 - Sanar colle sue mani, ea tutti i mondi Ridir sua gioia, se da tale è amato. Io lo vidi per baratri profondi Movermi incontro, e gridar dolcemente: « Perchè cotanto al mio desio t' ascondi? » E più e più appressavasi , e ridente Più e più del suo viso era il fulgore, E n' arsi ed arderonne eternamente.
Page 130 - Scender nol vidi ad artifizi mai, E viltà gli mettea cruccio ed orrore : Vate era sommo, ed avea cinto l'armi, E alteri come il brando eran suoi carmi. Tu fosti, o mio Luigi', il caro petto Che , ajlorch...
Page 160 - MESTIZIA. in eo enim in quo passus est ipse et tentatus, potens est et eis qui tentantur auxitiari. (Ep. adHebr. 2, 18.) AH , nell' uom non v' è possa costante , E quell' io che poc' anzi era forte , Di repente in mestizia di morte Sento l
Page 446 - Dante , perch' egli fra i magnanimi suoi versi ne ha alcuni iratissimi di .vari generi , sia potuto sembrare ai nemici della Chiesa Cattolica un loro corifeo ; cioè un rabbioso filosofo , il quale o non credesse nulla, o professasse un cristianesimo diverso dal Romano. Tutto il suo poema a chi di buona fede lo legga , e non per impegno di sistema , attesta un pensatore , sì , ma sdegnoso di scismi e d' eresie . e consonissimo a tutte le cattoliche dottrine.
Page 130 - Impetra ch' io con esso e gli altri amici Troviam nel divo Amor gioie secure , UGO FOSCOLO. Charitas omnia sperar. (I.Cor. U, 7.) UGO conobbi , e qual fratel. l'amai , Ché l'alma avea per me piena d'amore : Dolcissimi al suo fianco anni passai , E ad alti sensi ei m'elevava il core.