Il MorganteG.C. Sansoni, 1927 - 129 pages |
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Alabastro Aldinghieri allor Antea arriva Astarotte Astolfo avea Babilonia badia baron battaglia Berlinghieri buon Cantare d'Orlando Caradoro Carlo Magno caval cavalieri certo ch'è ch'egli ch'io ch'Orlando ch'un Ché chiama Chiaristante ciel cominciò commento compagni conte Orlando Corniglia corno costui credo Creonta Cristiani Cristo d'Ulivieri DANTE dice dicea Diliante Dodone Durlindana facea fece ferito Fieramonte Forisena fratello fromba Fuligatto fussi Gano gente gigante giorno gittar GIUSEPPE ALBINI gran grida Iddio insino l'abate l'anima l'oste Lorenzo il Magnifico LUIGI PULCI Macone Malagigi manda Manfredonio maraviglia Margutte Marsilio Meridiana monaci Montalbano Morgante morte nave NICOLA ZINGARELLI nïente ognun Pagani paladini parea Parigi parlare Passamonte piace piè poco poema popolo porci porta Prose Quivi Ricciardetto Rinaldo Rispose Orlando Roncisvalle s'io Santo sanza Saracin sarai sasso sentí SEVERINO FERRARI Signor spada t'ho Terigi terra traditore trova Turpino Ulivieri vedere Veggendo Vegliantin ventitrè canti vuol
Popular passages
Page 18 - Al savio suol bastar poche parole, Disse Morgante : tu il potrai vedere , De...
Page 14 - Macone. 39Morgante aveva al suo modo un palagio Fatto di frasche e di schegge e di terra : Quivi , secondo lui , si posa ad agio ; Quivi la notte si rinchiude e serra. Orlando picchia , e daragli disagio , Perchè il gigante dal sonno si sferra : Vennegli aprir come una cosa matta , Ch' un' aspra visione aveva fatta . 40. E...
Page 11 - Morgante, assai più fiero, isveglie e' pini, e' faggi, e' cerri, e gli oppi, e gettagli insin qui, questo è pur vero; non posso far, che d'ira non iscoppi. Mentre che parlan così in cimitero, un sasso par che Rondel quasi sgroppi, che da' giganti giù venne da alto, tanto che e' prese sotto il tetto un salto.
Page 3 - Era nel tempo, quando Filomena Con la sorella si lamenta e plora, Che si ricorda di sua antica pena, E pe...
Page 8 - E volle colla spada uccider Gano : Ma Ulivieri in quel mezzo si mise, E Durlindana gli trasse di mano, E così il me* che seppe gli divise. Orlando si sdegnò con Carlo Mano, E poco men che quivi non l'uccise; E dipartissi di Parigi solo, E scoppia, e 'mpazza di sdegno e di duolo.
Page 13 - Dicendo : quanta grazia oggi m' ha' data ! Sempre ti sono , o Signor mio , tenuto : Per te conosco la vita salvata ; Però che dal gigante era abbattuto: Ogni cosa a ragion fai misurata: Non val nostro poter sanza il tuo ajuto.
Page 99 - Orlando per lo affanno ricevuto Non potea sostener più l'elmo in testa, Tanto aveva quel giorno combattuto; E perché molto la sete il molesta, Si...
Page 92 - Ulivier, così orbo, dicea: — Se tu mi porti, come suoli, amore, menami ancor tra la gente più stretta: non mi lasciar morir sanza vendetta.
Page 9 - I monachetti non potieno uscire Del monistero o per legne o per acque. Orlando picchia, e non volieno aprire, Fin che...
Page 50 - È questo compagnon da fare a once? Aspetta, tanto ch'io torni, un miccino, e servi intanto qui colle bigonce; fa' che non manchi al gigante del vino, che non ti racconciassi l'ossa sconce. Io fo per casa come il topolino: vedrai s'io so ritrovare ogni cosa, e s'io farò venir giù roba a iosa!