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BA già molto avanzata la stampa del primo nostro volume della Divina Commedia di Dante, quando ci venne alle mani una Lettera di Eustazio Dicearcheo ad Angelio Sidicino. Ella è stampata in Roma nel 1801 per quello stesso Fulgoni, dai torchj del quale era già uscito nel 1791 il Dante colle utilissime annotazioni di F. B. Lombardi, Minore Conventuale, da noi in tutto il detto primo nostro Volume mille volte lodato, come si dovea a

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buon diritto, sotto il titolo di Anonimo Romano, perchè non avevamo avanti la Lettera, di cui siamo per parlare, ancor veduto, che altri lo avesse apertamente nominato, non comparendo egli in quel suo Dante che colle sole lettere iniziali. Scrivendo Eustazio Dicearcheo all' amico suo Angelio Sidicino su di un antico testo a penna del poema di Dante, corredato di postille marginali e interlineari da lui scoperto nel celebre Archivio di Montecasino, e indirizzandogli colla sua Lettera le sue annotazioni sopra le varianti lezioni di quel testo non тепо che sopra le dette postille, abbiamo giudicato nostro dovere l'esaminare tutto ciò ch'egli ne dice. Avendovi dunque trovato alcune cose degne della curiosità degli amatori di Dante, e molte altre che ci hanno lusingati per la nostra determinazione d'aver seguito il testo della Nidobeatina, e pel grandissimo conto che sempre abbiarro fatto del comenio di Jacopo dalla Lana, onde il testo della Nidobeatina è ornato, fa mesticri, che per noi si dia un pieno ragguaglio di ciò che di più notabile la sua Lettera contiene, e dell uso che abbiamo fatto delle sue Annotazioni.

Prima di tutto, com' era ben convenevole, l'anonimo Scopritore del Codice, ne descrive la qualità con somma accuraLezza. » Il Codice, dicegli, è bambagi» no in foglio minore e le terzine sono

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> poste nel bel mezzo lasciando nei lati, » e nel fondo un ampio margine per le » postille nella guisa, che veggiamo ave>> re adoperato gli antichi comentatori del » secolo XIII. e XIV. sopra il testo de » Classici, specialmente Poeti. Si il testo, >> che le postille sono dello stesso primo » carattere, trattene alcune poche di ma» по più recente, non però posteriore al >>> 1500. Latine sono le postille, come » tutte quasi le più antiche dei comenta» tori di Dante. L'ortografia è appunto » qual era la vecchia cioè totalmente » trascurata, senza punteggiatura, senza » accenti, senza apostrofi, colle voci spes» so attaccate insieme nella guisa che si » pronunciano, senza punti fermi, se non » rare volte, nè sempre a proposito, tal» chè sospetto, che questi pochi segni di » puntature sieno di pugno del glossatore » meno antico. Si veggono bensì dopo le » prime facciate quelle lineette a traverso, >> che han forza di virgola, più rare ne >>> primi Canti, e frequenti nei seguenti, » l'uso del qual segno si attribuisce dal » Crescimbeni al secolo XV. Annovera » quest'autore tra i segni introdotti nel » secolo XVI. il punto interrogativo, ima » il nostro Codice, chè sicuramente an» teriore al detto secolo, ed anche all' in»venzione della stampa, è fornito di punti >> interrogativi, li quali quanto ne pare a

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» me sono della prima mano non già » suppliti dalla seconda. <<

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Descritto così il Codice, massime per ciò che risguarda il testo, passa l'anonimo Scopritore a parlare dell' autore delle postille. » Tengo per certo, così egli sog» giunge, che l'autore delle postille sia » del secolo medesimo in cui cessò di » vivere Dante, e più antico di Benvenu» to d' Imola, che è pur de primi comen» tatori della divina Commedia; e sebbe» ne' non pretenda io, che il nostro ma»noscritto sia della stessa antichità, lo » reputo almeno del secolo seguente, e >> compilato prima della stampa, e copiato » da un testo dov' erano originalmente le » postille, l'autor delle quali, chiunque » egli sia, mi dà indizj per credere, che » scrivessele prima del 1368, e perciò » prima di Benvenuto. Egli in fatti nel » C. XX. del Purgatorio al v. 69.

>>> Ripinse al ciel Tommaso per ammenda, » fa la seguente nota: Fecit venerari san> ctum Thomasium de Aquino in Abatia >> Fossæ Novæ in Campania, ubi hodie >> ejus corpus latet, et hoc fecit timendo >> ne ad Papatum veniret. Ora il corpo » di s. Tommaso d' Aquino fu nell'anno >> suddetto per ordine del Pontefice Urba>> no V. trasportato dalla Badia di Fossa>> nova alla città di Tolosa, ed era que>> sto un fatto notorio. Dunque il postil» latore scriveva prima che seguisse la

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