Opere volgari di Giovanni Boccaccio: Teseide

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Per il Magheri, 1831
 

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Popular passages

Page 3 - ... quali dice, che nobili giovani furono e di real sangue discesi, in latino volgare e per rima...
Page 10 - Che m' e venuta voglia con pietosa Rima di scriver una storia antica, Tanto negli anni riposta e nascosa. Che latino autor non par ne dica, Per quel ch...
Page 421 - La fronte sua era ampia e spaziosa e bianca e piana e molto dilicata, sotto la quale in volta tortuosa, quasi di mezzo cerchio terminata, eran due ciglia, più che altra cosa nerissime e sottil, tra le qua' lata bianchezza si vedea, lor dividendo, né 1 debito passavan, sé stendendo.
Page 92 - Da questa lieta vista delle stelle prendea la terra graziosi effetti, e rivestiva le sue parti belle di nuove erbette e di vaghi fioretti; e le sue braccia le piante novelle avean di fronde rivestite, e stretti eran dal tempo gli alberi a fiorire ea far frutto e 'I mondo ribellire. 7 E gli uccelletti ancora i loro amori tututti avean cominciato a cantare, giulivi e gai, nelle frondi e ne
Page 4 - L'una si è che ciò che sotto il nome dell'uno de' due amanti e della giovane amata si conta essere stato, ricordandovi bene, e io a voi di me e voi a me di Voi, se non mentiste, potreste conoscere essere stato detto e fatto in parte : quale de' due si sia non discuopro, che so che ve ne avvedrete.
Page 107 - Arcita era assai grande ma sottile, non di soperchio, e di sembianza lieta; bianco e vermiglio com rosa d'aprile, e' cape' biondi e crespi, e mansueta statura aveva, e abito gentile; gli occhi avea belli e guardatura queta; ma nel parlar gran coraggio mostrava, e destro e visto assai a chi '1 mirava.
Page 421 - Dico che i suoi crini parean d'oro, non con treccia ristretti, ma soluti, e pettinati sì, che infra loro non n'era un torto, e cadean sostenuti sopra li candidi omeri, né foro prima né poi si be' giammai veduti; né altro sopra quelli ella portava ch'una corona ch'assai si stimava.
Page 422 - Di sotto a queste eran gli occhi lucenti e più che stella scintillanti assai; egli eran gravi e lunghi e ben sedenti, e brun quant...
Page 308 - II qual [sc. Arcita's horse] per ispavento in pie levossi, Ed indietro cader tutto lasciossi. Sotto il qual cadde il gia contento Arcita, E il forte arcione gli premette il petto, E si il ruppe, che una ferita Tutto pareva il corpo al giovinetto — compare Thebaid, viii, 540-542: Ruit ille [sc. equus] ruentem In Prothoum lapsasque manu quaerentis habenas In voltus galeam clipeumque in pectora calcat. For the description of the Fury in st. 5, cf. Thebaid, i, 90-91,103-113; with st.
Page 10 - Co' dardi suoi possenti in ogni mondo ; E sostenete la mano e la voce Di me , che intendo i vostri effetti dire Con poco bene e pien...

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