La divina commedia, Volume 3M. Guigoni., 1863 |
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alcun amore angeli anime antichi avea beati Beatrice Bellincion Berti Benvenuto da Imola Cacciaguida canto canto VIII canto X carità Carlo Martello celeste cerchio ch'a ch'è ch'io Chè Chiesa ciascuna cielo colla colui conviene Convito corpo Costr creature credere crocifissione di Gesù Dante desiderio detto dice dire disio divina dolce Donna empireo esso eterna fece fede figlio Firenze fuoco fûr gente Gesù Cristo Ghibellini giro giustizia grado grazia Iddio Inferno Intendi intorno l'amore l'anima l'aquila legge letizia lieta luce lume Luna maggior maraviglia Maria mente mondo mortali mostra natura occhi omai padre PARAD Paradiso parlare parole perciocchè perocchè pianeta Piccarda Pietro Poeta Poscia pria punto Purgatorio quinci quivi raggio ragione regno Rifeo risplendente santo segno sfera sfere celesti sommo spiriti splendore stella terra tosto umana veder vedere vedrai veggio vidi virtù viso vista volge vuol
Popular passages
Page 10 - Quando Beatrice in sul sinistro fianco Vidi rivolta, e riguardar nel Sole: Aquila sì non gli s'affisse unquanco.
Page 8 - Tanto, che l' ombra del beato regno Segnata nel mio capo io manifesti. Venir vedrami al tuo diletto legno , E coronarmi allor di quelle foglie . Che la materia e tu mi farai degno. Sì rade volte , Padre , se ne coglie , Per trionfare o Cesare o Poeta, ( Colpa e vergogna dell...
Page 55 - E, sì com' uom che suo parlar non spezza, Continuò così il processo santo : Lo maggior don, che Dio per sua larghezza Fesse creando, ed alla sua bontate Più conformato, e quel ch...
Page 330 - Andate e predicate al mondo ciance; Ma diede lor verace fondamento : E quel tanto sonò nelle sue guance, Sì ch' a pugnar per accender la fede Dell' evangelio fero scudi e lance.
Page 72 - Per lo regno mortal, ch' a lui soggiace, Diventa in apparenza poco e scuro, Se in mano al terzo Cesare si mira Con occhio chiaro e con affetto puro; Ché la viva giustizia che mi spira Gli concedette , in mano a quel ch' io dico, Gloria di far vendetta alla sua ira.
Page 257 - Quindi m' apparve il temperar di Giove 1 45 Tra il padre e il figlio, e quindi mi fu chiaro II variar che fanno di lor dove; E tutti e sette mi si dimostraro Quanto son grandi, e quanto son veloci, E come sono in distante riparo. i5o L' aiuola che ci fa tanto feroci, Volgendomi' io con gli eterni gemelli, Tutta m' apparve da' colli alle foci : Poscia rivolsi gli occhi agli occhi belli.
Page 229 - Quale allodetta che in aere si spazia Prima cantando, e poi tace, contenta Dell...
Page 303 - Non fu la sposa di Cristo allevata del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, per essere ad acquisto d'oro usata; ma per acquisto d'esto viver lieto e Sisto e Pio e Calisto e Urbano sparser lo sangue dopo molto fleto.
Page 6 - Per l'universo penetra, e risplende In una parte più, e meno altrove. Nel ciel, che più della sua luce prende, Fu...
Page 36 - ... nostri disiri Dal voler di colui che qui ne cerne, Che vedrai non capere in questi giri, S' essere in carità è qui necesse, E se la sua natura ben rimiri.