Commedia di Dante Allighieri, preceduta dalla vita e da studi preparatori illustrativi, esposta e commentata da Antonio Lubin

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L. Penada, 1881 - 932 pages
 

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Page 532 - E tu che sei costì, anima viva, Partiti da cotesti, che son morti. Ma poi eh' ei vide, eh* io non mi partiva, Disse : Per altre vie, per altri porti Verrai a piaggia, non qui, per passare : Più lieve legno convien che ti porti. E il Duca a lui : Caron, non ti crucciare : Vuoisi così colà, dove si puote Ciò che si vuole ; e più non dimandare.
Page 300 - Nel suo profondo vidi che s' interna Legato con amore in un volume Ciò che per l'universo si squaderna: Sustanzie ed accidenti e lor costume, Tutti conflati insieme per tal modo. Che ciò ch' io dico è un semplice lume. La forma universal di questo nodo Credo ch' io vidi ; perchè più di largo, Dicendo questo, mi sento ch
Page 577 - Poi si rivolse, e parve di coloro Che corrono a Verona il drappo verde Per la campagna; e parve di costoro Quegli che vince e non colui che perde. CANTO DECIMOSESTO varia era in loco ove s...
Page 255 - Voi altri pochi, che drizzaste il collo Per tempo al pan degli Angeli, del quale Vivesi qui, ma non sen vien satollo, Metter potete ben per l'alto sale Vostro navigio, servando mio solco Dinanzi all'acqua che ritorna eguale. Que' gloriosi che passare a Coleo, Non s'ammiraron, come voi farete, Quando Jason vider fatto bifolco.
Page 541 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 464 - Ruggiran sì questi cerchi superni, Che la fortuna, che tanto s'aspetta, Le poppe volgerà u' son le prore, Sì che la classe correrà diretta; E vero frutto verrà dopo il fiore.
Page 526 - Che uscir dovea di lui, e il chi, e il quale, Non pare indegno ad uomo d' intelletto : Ch' ei fu dell' alma Roma e di suo impero Nell' empireo ciel per padre eletto : La quale, e il quale (a voler dir lo vero) Fur stabiliti per lo loco santo, U' siede il successor del maggior Piero.
Page 74 - Ch' avrà in te sì benigno riguardo Che del fare e del chieder, tra voi due, Fia primo * quel che tra gli altri è più tardo. Con lui vedrai colui che impresso fue, Nascendo, sì da questa stella forte, Che notabili fien 1
Page 325 - Vedi 1' erbetta, i fiori e gli arbuscelli, Che qui la terra sol da sé produce. Mentre che vegnan lieti gli occhi belli, Che lagrimando a te venir mi fenno, Seder ti puoi e puoi andar tra elli. Non aspettar mio dir più, né mio cenno. Libero, dritto e sano è tuo arbitrio, E fallo fora non fare a suo senno ; Perch' io te sopra te corono e mitrio.
Page 102 - Che altro si conviene e dire e operare a una etade, che ad altra; perché certi costumi sono idonei e laudabili a una etade, che sono sconci e biasimevoli ad altra, siccome di sotto nel quarto trattato di questo libro sarà per propria ragione mostrato.

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