Poesie: Precedute da un discorso intorno alla loro legittimitá, Volume 1, Part 1Allegrini e Mazzoni, 1834 |
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abbiamo alcun altre Amore Anedd antiche Arrigo attribuisce a Dante autorità avea BADIA FIORENTINA Ballata Beatrice bella Canto Canz Cavalcanti Cecco Angiolieri ch'è ch'io chè cielo Cino Cino da Pistoja Codice colle Convito credere d'amore d'Incerto Dante Alighieri Dantesche detto dice Dionisi Divina Commedia donna editori Egloghe femmina Filosofia fiorentina Firenze gentile ghibellino ghieri Gian Giacomo Trivulzio Guido Cavalcanti guisa imperciocchè Intendi istesso l'Alighieri Laurenziana Laurenziano lezione lingua lode medesimo mente morte nissun nome di Dante Nuova occhi Opere di Dante parlare parole patria perciocchè Perticari Petrarca pietà Plut poema Poesie liriche poeta poetici componimenti possa potea poteva potrà presente Canzone presente Sonetto pubblicò quivi Raccolta ragione Riccardiana Rime liriche riporta scritto secolo sente Sestina stampa Stanza stile Trattato Trivulzio trova trovasi Uguccione della Faggiuola varj vede vedesi versi virtù Witte Zatta zione
Popular passages
Page ciii - Se vuoi campar d' esto loco selvaggio: Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo impedisce, che l' uccide : Ed ha natura si malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali, a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir con doglia.
Page cxix - Sì che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovil, dov' io dormii agnello Nimico ai lupi, che gli danno guerra ; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò il cappello ; Perocchè nella Fede, che fa conte L' anime a Dio, quivi entra' io, e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte.
Page lxiv - Per la mia morte, qual cosa mortale Dovea poi trarre te nel suo disio ? Ben ti dovevi, per lo primo strale Delle cose fallaci, levar suso Diretro a me che non era più tale.
Page cix - Ch' avrà in te sì benigno riguardo Che del fare e del chieder, tra voi due, Fia primo * quel che tra gli altri è più tardo.
Page cxlix - Ed egli a me : Se tu segui tua stella, Non puoi fallire a glorioso porto, Se ben m'accorsi nella vita bella.
Page lxiii - Come la fronda, che flette la cima Nel transito del vento, e poi si leva, Per la propria virtù, che la sublima: Fec' io in tanto , in quanto ella diceva , Stupendo , e poi mi rifece sicuro Un disio di parlare, ond...
Page lxix - E da questo immaginare, cominciai ad andare là ov' ella si dimostrava veracemente, cioè nelle Scuole de'Religiosi e alle disputazioni de' filosofanti : sicché in picciol tempo, forse di trenta mesi, cominciai tanto a sentire della sua dolcezza, che il suo amore cacciava e distruggeva ogni altro pensiero.
Page cxx - Poiché fu piacere de' cittadini della bellissima e famosissima figlia di Roma, Fiorenza, di gettarmi fuori del suo dolcissimo seno (nel quale nato e nudrito fui fino al colmo della mia vita, e nel quale, con buona pace di quella, desidero con tutto il cuore di riposare l' animo stanco, e terminare il tempo che m...
Page cvi - Li vivi tuoi, e l' un l' altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra. Cerca, misera, intorno dalle prode Le tue marine, e poi ti guarda in seno, Se alcuna parte in te di pace gode. Che val, perchè ti racconciasse il freno Giustiniano, se la sella è vota? Senz' esso fora la vergogna meno. Ahi gente, che dovresti esser devota, E lasciar seder Cesare in la sella, Se bene intendi ciò che Dio ti nota! Guarda com...
Page cvi - Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello! Quell...