Gerusalemme Liberata: Poema Eroico; Edizione Critica Sui Manoscritti E Le Prime Stampe, Volume 3Barbèra, 1895 |
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Adrasto alcun allor anco appresso Argante arieti arme Armida avea B₁ BARTOLOMEO BARBATO BARUFFALDI Bottari campo cancellato canto cavalier CAVEDONI CAVEDONI3 ch'a ch'è ch'io Ché ciel Circasso Clorinda COLOMBO corretto in margine d'Armida dice dolce dubbio duce edizioni empi fèro ferro gente Gerusalemme conquistata Gerusalemme liberata GHERARDINI Goffredo gran grida guarda guerra guerrier GUIDO CASONI inante indi l'altro l'arme l'ira l'onde l'una lascia legge leggesi lezione lido lieto lineetta locuzione luogo M₁ M₂ manca la stanza marg medesimo mira mirto morte mostra mura nemico novo occhi omai OSSERVAZIONI Pagan parla percosse pianto piè Poema Poeta poscia preghi Quinci Quivi ragione Rinaldo säetta sangue Scipione Gonzaga scudo sdegno securo segue selva signor sovra spada stampe suon Tancredi Tasso testo torre tosto troncar trova Vafrino vede verbo verso vinto vólto
Popular passages
Page 185 - Teneri sdegni, e placide e tranquille repulse, e cari vezzi, e liete paci, sorrise parolette, e dolci stille di pianto, e sospir tronchi, e molli baci: fuse tai cose tutte, e poscia unille, ed al foco temprò di lente faci; e ne formò quel sì mirabil cinto, di ch'ella aveva il bel fianco succinto.
Page 181 - Deh mira - egli cantò - spuntar la rosa dal verde suo modesta e verginella, che mezzo aperta ancora e mezzo ascosa, quanto si mostra men, tanto è più bella. Ecco poi nudo il sen già baldanzosa...
Page 332 - Giace il cavallo al suo signore appresso; giace .il compagno appo il compagno estinto; giace il nemico appo il nemico; e spesso su '1 morto il vivo, il vincitor su '1 vinto.
Page 76 - Lei nel partir, lei nel tornar del sole chiama con voce stanca, e prega e plora, come usignuol cui '1 villan duro invole dal nido i figli non pennuti ancora, che in miserabil canto afflitte e sole piange le notti, e n'empie i boschi e l'òra15.
Page 68 - Non morì già, che sue virtuti accolse tutte in quel punto e in guardia al cor le mise, e premendo il suo affanno a dar si volse vita con l'acqua a chi col ferro uccise. Mentre egli il suon de...
Page 282 - Escon de la cittade, e dàn le spalle ai padiglion de le accampate genti; e se ne van dove un girevol calle li porta per secreti avvolgimenti; e ritrovano ombrosa angusta valle tra più colli giacer, non altrimenti che se fosse un teatro, o fosse ad uso di battaglie e di caccie intorno chiuso.
Page 67 - Amico, hai vinto: io ti perdon... perdona tu ancora, al corpo no, che nulla pavé, a l'alma si; deh! per lei prega, e dona battesmo a me ch'ogni mia colpa lave.
Page 183 - n lei trapassa peregrina. » Ascosi mirano i duo guerrier gli atti amorosi. Dal fianco de l'amante (estranio arnese) un cristallo pendea lucido e netto. Sorse, e quel fra le mani a lui sospese ai misteri d'Amor ministro eletto. Con luci ella ridenti, ei con accese, mirano in vari oggetti un solo oggetto: ella del vetro a sé fa specchio, ed egli gli occhi di lei sereni a sé fa spegli.
Page 68 - Egli v'accorse, e l'elmo empiè nel fonte. E tornò mesto al grande ufficio e pio. Tremar sentì la man, mentre la fronte, Non conosciuta ancor sciolse e scoprio.
Page 63 - Tre volte il cavalier la donna stringe con le robuste braccia, ed altrettante da que' nodi tenaci ella si scinge, nodi di fer nemico e non d'amante.