Comedia di Dante degli Allagherii, Volume 1; Volume 38 |
What people are saying - Write a review
We haven't found any reviews in the usual places.
Other editions - View all
Common terms and phrases
alcuna allora altra anime antico appare appare nel testo appellato avea bene bolognese buono canto capitolo capo casa certo ch'elli chè ciascuno cielo Circa città Codice colla com'è Commento condizione conte corpo costui credere Creti Dante demonii dice dire disse ditto ebbe elli erano errore esso faceano fanno fare fece figliuolo fosse furono gente gran guarda inferno infine innanzi insieme intende l'altro l'anima l'autore l'uno Lana Laur libro lingua luna luogo Maestro male mano mare mente mette mezzo mondo morì morte natura naturale nome notare nulla nuova ordine overo padre parlare parole passo peccato peccatori pena persona poco poema poeti porta possono predetto presente principio punisce quod ragione santo sapere sarà scritto Segue sichè sicome signoria simile soggiunge sovra terra terzo testo tornò tratto trova umana uomo vedere venire venne vero verso vide Virgilio vivo vizio volere volte vuole Witte
Popular passages
Page 278 - Ma quello ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico ; E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico : Ed è ragion : chè tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; Gente avara, invidiosa, e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbi.
Page 102 - I' non so ben ridir com'io v'entrai: Tant'era pien di sonno in su quel punto, Che la verace via abbandonai. Ma poi ch'io fui appiè d'un colle giunto, Là ove terminava quella valle Che m'avea di paura il cor compunto. Guardai in alto e vidi le sue spalle Vestite già de' raggi del pianeta Che mena dritto altrui per ogni calle.
Page 121 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi eh' entrate ! Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta : Perch' io : Maestro, il senso lor m
Page 154 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso; Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 107 - O degli altri poeti onore e lume, Vagliami il lungo studio e il grande amore, Che m' ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se...
Page 211 - Ma quell' altro magnanimo, a cui posta Restato m' era, non mutò aspetto, Nè mosse collo, né piegò sua costa : E se, continuando al primo detto, Egli han quell'arte, disse, male appresa, Ciò mi tormenta più che questo letto. Ma non cinquanta volte fia raccesa La faccia della Donna che qui regge, Che tu saprai quanto queir arte pesa. E se tu mai nel dolce mondo regge, Dimmi : perché quel popolo è sì empio Incontr' a' miei in ciascuna sua legge ? Ond...
Page 322 - O Simon mago, o miseri seguaci, Che le cose di Dio, che di bontate Deono essere spose, e voi, rapaci, Per oro e per argento adulterate; Or convien che per voi suoni la tromba, Però che nella terza bolgia state.
Page 147 - E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga ; Così vid...
Page 102 - Guardai in alto, e vidi le sue spalle Vestite già de' raggi del pianeta, Che mena dritto altrui per ogni calle. Allor fu la paura un poco queta, Che nel lago del cor m...
Page 152 - O animai grazioso e benigno, Che visitando vai per l'aer perso Noi che tignemmo il mondo di sanguigno; Se fosse amico il re dell' universo, Noi pregheremmo lui per la tua pace, Poi c'hai pietà del nostro mal perverso.