Il teatro italiano nel secolo XVIII

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Fratelli Treves, 1876 - 670 pages
 

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Page 614 - Cingerla vuol : ma, il crederesti? David Pietoso in atto a lui si prostra, e niega Riceverla; ed accenna, e piange, e grida, Che a me sul capo ei la riponga... — Oh vista! Oh David mio! Tu dunque obbediente Ancor mi sei? Genero ancora? E figlio? E mio suddito fido? E amico?... Oh rabbia!
Page 349 - Io credo fermamente, che gli uomini debbano imparare in teatro ad esser liberi, forti, generosi, trasportati per la vera virtù, insofferenti d'ogni violenza, amanti della patria, veri conoscitori dei proprj diritti, e in tutte le passioni loro ardenti, retti, e magnanimi.
Page 284 - L'astronomie est née de la superstition; l'éloquence, de l'ambition, de la haine, de la flatterie, du mensonge; la géométrie, de l'avarice; la physique, d'une vaine curiosité; toutes, et la morale même, de l'orgueil humain.
Page 623 - Che dell'altare, a cor vi sta. Chi sete, Chi sete voi? Stirpe malnata, e cruda, Che dei perigli nostri all'ombra ride; Che in lino imbelle avvoltolati, ardite Soverchiar noi sotto Tacciar sudanti: SAUL Noi, che fra il sangue, il terrore, e la morte, 200 Per le spose, pe' figli, e per voi stessi, Meniam penosi orridi giorni ognora.
Page 307 - J'osais prier pour vous ce dieu vengeur des crimes : Je ne pouvais offrir ni présents ni victimes ; Né dans la pauvreté, j'offrais de simples vœux, Un cœur pur et soumis, présent des malheureux. Il semblait que le dieu, touché de mon hommage, Au-dessus de moi-même élevât mon courage. Deux inconnus armés m'ont abordé soudain, L'un dans la fleur des ans, l'autre vers son déclin.
Page 336 - Taciturno e placido, per lo più; ma alle volte loquacissimo e vivacissimo; e quasi sempre negli estremi contrarj: ostinato e restio contro la forza; pieghevolissimo agli avvisi amorevoli; rattenuto più che da nessun'altra cosa dal timore d'essere sgridato; suscettibile di vergognarmi fino all'eccesso, e inflessibile se io veniva preso a ritroso.
Page 445 - ... suoi? Celeste è questa corrispondenza d'amorosi sensi, celeste dote è negli umani; e spesso per lei si vive con l'amico estinto e l'estinto con noi, se pia la terra che lo raccolse infante e lo nutriva, nel suo grembo materno ultimo asilo porgendo, sacre le reliquie renda dall'insultar de...
Page 560 - Tu 1 sai che non ti fu per lei amara In Utica la morte, ove lasciasti La veste ch
Page 660 - E a questi marmi venne spesso Vittorio ad ispirarsi. Irato a' patrii Numi, errava muto ove Arno è più deserto, i campi e il...
Page 349 - La tragedia di cinque atti, pieni, per quanto il soggetto da del solo soggetto; dialogizzata dai soli personaggi attori, e non consultori o spettatori; la tragedia di un solo filo ordita; rapida per quanto si può servendo alle passioni, che tutte più o meno vogliono pur dilungarsi; semplice per quanto uso d'arte il comporti; tetra e feroce, per quanto la natura lo soffra; calda quanto era in me; questa è la tragedia, che io, se non ho espressa, avrò forse accennata, o certamente almeno concepita.

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